00 21/02/2008 17:45


Ai francesi Silvio Berlusconi non è mai piaciuto. Pacchiano, autoritario, volgare, disinvolto, inaffidabile, filoamericano : il contrario insomma dello statista secondo i loro criteri. Per fortuna, a tenerlo lontano c’erano le Alpi.

Ora però si stanno accorgendo che il Cavaliere ha trovato un traforo o un valico e si è impossessato del loro presidente. Insomma, che Nicolas Sarkozy ha qualcosa di Berlusconì. “Stesso populismo, stessa tendenza all’autocrazia, stesso istrionismo, stesso gusto immoderato per la scena, stesso modo di trattare come minuto personale collaboratori e alleati, stessa incultura letteraria e filosofica, stessa abilità retorica, stesso modo di esibire la ricchezza. Entrambi divorziati e padri di bambini nati da madri diverse, si impegnano con eguale ardore nell’affermare le virtù della religione e a squalificare la laicità“, scrive oggi il filosofo Robert Maggiori su Libération.

Nel suo intervento, mette in parallelo la Francia, dove “destano preoccupazione” le affermazioni antilaiche di Sarkozy, e l’Italia, dove “c’è da chiedersi se dichiararsi atei o laici non sarà tra poco punibile penalmente“. E via con un elenco degli ultimi episodi avvenuti in Italia, in cui il Vaticano ha adottato un atteggiamento vittimistico, benché “l’Italia sia il paese in cui la Chiesa ha maggior potere. Papa, cardinali, vescovi, e preti si immischiano di ogni cosa, partecipano a tutti i dibattiti sui mezzi d’informazione, influenzano le politiche, hanno rappresentanti in tutti i partiti, posseggono imperi mediatici, formano le coscienze, disegnano le forme e i contenuti dell’etica - che, dicono, è cristiana o non è“.


L’articolo di Gian Paolo Accardo è tratto dal sito di Internazionale
www.internazionale.it/interblog/?blogid=17



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