00 05/03/2008 22:42
Il cardinale Martins: “Lo stato della salma non indica santità” (in questo caso)


ROMA (4 marzo) - «Il fatto che la salma di un santo si trovi in uno stato già di corruzione non ha niente a che vedere con la santità stessa della persona. Questo assolutamente no». Lo spiega il cardinale Josè Saraiva Martins ai microfoni di Radio vaticana dopo la ricognizione canonica dei resti di padre Pio, a quaranta anni dalla morte.

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L’articolo completo è tratto dal sito del Messaggero; in più, un lancio AdnKronos.
www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=20029&sez=HOME_INITALIA



Evidentemente, la Chiesa mette le mani avanti, minimizzando, se non smentendo, le trionfalistiche affermazioni dei giorni scorsi - riprese e distorte dai vari tg e da agghiaccianti programmi “in diretta dalla cripta” - secondo cui la salma di padre Pio si sarebbe conservata in maniera straordinaria (verrebbe da dire miracolosa). La salma infatti appare in così “buone” condizioni che subito è stato mobilitato un pool di esperti per avviarne il restauro. Ma nella “logica” del sovrannaturale una soluzione ad hoc si trova sempre: se il corpo di padre Pio si fosse conservato perfettamente tutti avrebbero gridato al miracolo (senza considerare le condizioni ambientali in cui il corpo era stato deposto); se il corpo invece appare un po’ “consunto” va sempre bene dire che i miracoli sono ben altri e che il corpo mortale non ha alcun legame con il lato sovrannaturale o spirituale. Sappiamo bene quanto la Chiesa in particolare abbia utilizzato uno dei due espedienti, a seconda dei casi.



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