00 09/03/2008 12:46


Marco Bazzichi -
mercoledì 05 marzo 2008


La collocazione europea del Partito Democratico e i futuri scenari del Parlamento europeo non sono problemi di immediata presa sulla pubblica opinione. La stessa Alda D'Eusanio, nei pomeriggi di Rai Due, vi ha dedicato pochissimo spazio, forse non ne ha proprio mai parlato. E, su questo, non si comporta diversamente dall'informazione specializzata in politica. Soltanto quando i Democratici di Sinistra (eh sì, pare preistoria ma è passato solo un anno) avevano avviato il processo di fusione con la Margherita (eh sì, pare una pizza, ma è stato il quarto partito italiano), soltanto allora alcuni disperati singoli esponenti della sinistra cercarono di sensibilizzare i propri simpatizzanti su questo sciagurato attacco all'idea stessa di socialismo europeo.

Incomprensibile a molti, ignorata dai più, snobbata dagli editorialisti de noialtri che ti guardano con gli occhiali sulla punta del naso, si tratta invece di una questione cruciale già adesso e destinata a crescere di importanza dalle prossime elezioni europee del 2009. Si dovrebbe notare che coloro i quali sono maggiormente angosciati dall'operazione di smontaggio del Pse (Angius, Mussi, Spini, Pasquino, Villetti, Boselli, Salvi, Villone, Bandoli, Buffo) sono tutti personaggi tenacemente aggrappati ad una sana e piena laicità dello Stato. Tra loro vi è anche Mauro Zani, parlamentare europeo confluito nel Partito Democratico, ma che preferisce presentarsi come parlamentare socialista europeo. Dopo essere stato il maggior sostenitore della mozione Angius, Zani tenta disperatamente di tenere accesa la fiammella di una certa identità di sinistra laica e sociale che non interessa né alla D'Eusanio né a Veltroni.

A Bologna Zani ha fondato un'associazione, interna al Pd, ispirata ai valori del socialismo europeo: i democratici socialisti. Con tutto il rispetto che portiamo all'eurodeputato Zani, non possiamo esimerci dal pensare: "no! l'ennesima associazione!". Ma i contenuti, quelli sì, sono sempre validi.

Onorevole Zani, questa associazione dei socialisti democratici...
No, no, dei Democratici socialisti!

I democratici socialisti...
Ha un senso così.

Questa associazione ha un...
Democraticisocialisti tutto attaccato!

Sì... questa associazione che obiettivo ha?
Beh, avrebbe il grande obiettivo, la grande ambizione di fare in modo che questo nuovo partito appena nato sia il più accogliente possibile anche per la sinistra.

Questo partito, quale, il Pd o il Pse?
Beh, il Pd ovviamente

Era una battuta, le chiedo scusa.
Abbiamo formato un'associazione che si chiama appunto democraticisocialisti tutto attaccato, con l'idea, in sostanza, che una novità politica possa costituirsi, diciamo, in una sorta di teoria politica che chiamerei il demosocialismo più che il socialismo democratico, cioè dando la priorità al tema della democratizzazione della nostra società in quest'epoca cosiddetta globale; e nello stesso tempo avendo presente che questo è possibile a patto che i valori del socialismo e gli ideali della sinistra non vengano dimenticati.

E alla Costituente socialista, ci pensate, visto che lei è stato compagno di sventure con Angius?
Beh, io penso che questo Partito Democratico avrebbe dovuto fare di tutto per aprirsi alla componente socialista. Purtroppo non lo ha fatto. Da cui anche la mia forte critica e il mio atteggiamento critico. Spero che in futuro ogni speranza in questo senso non sia tolta, non sia reclusa. Lavoro per questo.

E quindi, secondo lei, perdoni la domanda scontata e inevitabile, la componente teodem di Binetti e Bobba (capolista in Piemonte! ndr) che peso ha nel Partito Democratico? Che genere di minoranza è? È forse il cavallo di Troia di un'invasione clericale che non ha ancora dispiegato tutte le sue forze? Come mai numericamente questa componente è in netta minoranza, ma poi alla fine conta così tanto?
Sì, è vero. È una componente ristretta, ma rappresenta, per dirla in volgare, un forte potere, che è quello della Chiesa in Italia. E, come si vede, proprio in questo periodo, noi abbiamo un'autentica ingerenza dei vertici della Chiesa nella politica italiana. Se il direttore dell'Avvenire si scomoda per spiegare come deve essere fatto lo schieramento di centro-destra, voi capite che ugualmente, sia pur in forme diverse, c'è un peso anche su questo Partito Democratico e lo si vede purtroppo ad occhio nudo.

La guerra dei simboli, quindi. Ruini che ha preteso la visibilità dello scudo crociato anche in questa campagna elettorale.
Eh! Sono cose antiche, molto antiche che ritornano continuamente nelle vicende italiane. Non a caso noi prendiamo iniziative sulla Costituzione e partiamo col termine "laicità".

E in Europa, che si dice dell'Italia, da questo punto di vista? Sembra sempre di più un'anomalia nel contesto europeo...
Direi che in Europa si pensa che purtroppo l'Italia sia un'anomalia negativa. Questo ahimé è vero. Lo posso riscontrare nelle vicende quotidiane della politica e nello svolgimento dei lavori del Parlamento europeo. I miei colleghi ci guardano un po' come mosche bianche: come gente strana!

FaiNotizia
www.fainotizia.it/popular



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)