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(casomai usa…)


Anche la Chiesa reagisce al tentativo del Cavaliere di metter cappello sui voti cattolici. Lo schiaffo a quello che si è sempre autoproclamato “fedelissimo”, spesso solo in periodi elettorale, viene addirittura da don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, in un’intervista.

Non usa mezzi termini don Sciortino: «Le parole di Silvio Berlusconi sul cardinal Ruini sono una strumentalizzazione, un espediente per ammaliare i cattolici e portarli dalla propria parte». Il direttore di Famiglia Cristiana definisce l’uscita di Berlusconi «fuori luogo e fuori posto. Quando Berlusconi riporta il pensiero di Ruini ne fa un uso indebito ai fini della campagna politica». Sciortino afferma che «in alcuni casi ci si lamenta che la Chiesa fa ingerenze. Quando fa comodo però la si tira in ballo».

Sciortino ricorda poi che, «come ha detto monsignor Betori, la Chiesa non si schiera», definendo «una forzatura» la voce secondo cui Ruini sarebbe lo sponsor di Casini. «Quello che sta a cuore alla Chiesa - dice il direttore di Famiglia Cristiana - è che i politici cattolici dovranno tenere conto dopo le elezioni della difesa della vita, della famiglia e della dottrina sociale».

Sulla stessa linea, anche Pier Ferdinando Casini, il primo a reagire alla sparata di Berlusconi. Il leader dell’Udc lo definisce semplicemente un «atto di barbarie» che può «fargli perdere» il voto dei cattolici. «Quando ho letto le prime parole sul cardinal Ruini - dice il leader dell'Udc - sono davvero trasecolato. Ma quando ho controllato tutta la dichiarazione ho capito che mi trovavo di fronte all'insostenibile leggerezza dell'essere di Berlusconi. Non si rende conto di quello che dice». «Tirare nel mezzo dello scontro elettorale una figura come Sue Eminenza è un atto di vera barbarie», insiste, che «la dice lunga sulla concezione che Berlusconi ha della religione».

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