00 28/05/2008 01:09
Io l'ho chiamato diritto di aborto poiché coloro che ritengono lecito l'aborto, lo vedono come un diritto. E questa era una constatazione impersonale, legata solo al contesto dell'articolo di questo thread.

Ma adesso mi chiedi come la penso io? La mia personale opinione, basata su quanto sappiamo scientificamente di cosa sia un embrione, di cosa sia un feto e di cosa un neonato, è che entro certi limiti di tempo sia possibile esercitare da parte della donna un diritto decisionale totale sulla gravidanza - incluso l'aborto, se lo ritiene necessario. Questo poiché sappiamo che il pre-embrione e l'embrione non sono forme di vita senzienti; d'altro canto il processo di gravidanza che si sta instaurando nel corpo della donna è del tutto legato alle sue risorse fisiche e mentali, è giusto quindi che le venga riconosciuto il diritto di deciderne la sorte.

In un secondo momento, molto più tardi, abbiamo titolo di presumere il feto come un essere già più vicino alla definizione di Persona, e quindi è ragionevole limitare il diritto della donna, privandola della facoltà di decidere un aborto per motivi che non siano correlati alla necessità di tutelare i suoi diritti alla salute psicofisica.
Però, in una situazione di pericolo in cui si renda necessario scegliere se rischiare la morte della gestante o quella del feto, la madre deve sempre e comunque avere il diritto di scegliere per la propria personale salvezza, se questo è ciò che desidera; e se dovesse trovarsi impossibilitata ad esercitare una scelta consapevole, le deve essere data senza remore la precedenza. Troverei infatti assurdo pensare di sacrificare un essere umano nel cuore del suo sviluppo come persona, per tentare di tutelarne uno che non ha ancora raggiunto la coscienza di sé stesso, a meno che questa non fosse la libera scelta di chi lo ha generato.
[Modificato da Rainboy 29/05/2008 12:57]