00 18/07/2008 22:55

Luciano Canfora e obiettivamente uno dei nostri migliori e piu lucidi intellettuali.



Luciano Canfora è il miglior filologo italiano, punto e basta. Gli intellettuali con ambizioni di filologici li lasciamo pascolare sul quotidiano “L’Avvenire”.


Canfora dichiara dunque con molta convinzione che il cammino della storia della liberta di pensiero si snoda “attraverso il faticoso e contrastato dispiegarsi delle liberta di critica sui testi che l’autorita e la tradizione hanno preservato. Il campo in cui primamente in eta moderna tale liberta provo a dispiegarsi fu quello delle ‘scritture’ dette appunto ‘sacre’ “; e prosegue poi con vari argomenti, come quello secondo il quale vi sarebbe detitio principii , da parte delle Chiesa cristiane storiche – e anzitutto di quella romana – il pretendere che i testi scritturali dichiarati “canonici” contengano la Verita (e siano pertanto, in quanto ispirati da Dio, sacri) prescindendo da una loro precisa ricostruzione, quale appunto si puo conseguire solo attraverso il lavoro filologico: che “solo dopo aver ricostruito il testo si dovrebbe approdare (eventualmente) a scoprire quale verita esso contenga”.

E’ evidente che Canfora non puo far torto alla sua intelligenza e alla sua cultura – ne aspettarsi che cadiamo nel suo tranello – allorche pretende di applicare un’argomentazione di carattere logico e razionale a qualcosa che per sua natura e, quanto meno iuxta Romanae Ecclesiae principia, metalogico e metarazionale (libero poi chi vuole di definirlo, invece, illogico e irrazionale o alogico e arazionale). Alludo evidentemente al principio della verita Rivelata e al dogma. Che i testi scritturali contengano (ed e ormai quasi bimillenaria la polemica circa i modi e i sensi secondo i quali cio avvenga) la Verita – con la maiuscola: cioe, appunto, quella rivelata: ego sum Via, Veritas, Vita... – e materia di dogma, non d’induzione ne di deduzione. D’altronde, il dogma sta alla fede come il postulato alla matematica: una volta stabilito un fondamento che per sua natura non si puo ne dimostrare, ne discutere, il resto dev’esserne dedotto secondo ragione; ma e proprio qui, mi pare, che il Logos, il Verbum del Vangelo di Giovanni si discosta dalla logica di matrice greca.



Teoricamente, Canfora ha ragione. Ma la pratica la tradizione bimillenaria hanno fatto si che la chiesa sigillasse la verità in assenza della ricostruzione del testo. Il fatto è che il 70% delle verità cristiane sono state battute nei primi secoli della cristianità, quando ancora non erano stati implementati i moderni criteri filologici. Ma assumere questo dato di fatto non autorizza a porre in discussione l’assioma di Canfora, perché questa è la pratica ordinaria per qualsiasi testo letterario antico. Soltanto la Bibbia fa eccezione a questa pratica, ma non per scelta intenzionale dei filologi, quanto per tradizione ecclesiastica.