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Dure critiche di Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, al piano sanitario presentato dalla giunta regionale pugliese, guidata da Nichi Vendola. La condanna è molto dura: poiché il progetto è guidato da “una linea antropologica fondata su un approccio che si può ricondurre al primato dell’autodeterminazione assoluta”, esso non può essere definito altro che “relativismo antropologico in salsa pugliese”.

Il motivo? La decisione di “introdurre la pillola abortiva Ru486, la pillola del giorno dopo da distribuire gratuitamente e a richiesta anche ai minori da tutte le strutture abilitate (pronto soccorso compreso), l’ulteriore sanitarizzazione dei consultori familiari con l’esclusione e il trasferimento del personale che volesse esercitare il diritto all’obiezione di coscienza. E persino l’introduzione della diagnosi preimpianto sull’embrione”. L’articolo di Domenico delle Foglie accusa infine il presidente della regione “di essere rimasto incurante delle osservazioni pervenute da molti, e comunque dall’opinione pubblica più avvertita”.

UAAR



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