00 05/10/2008 09:45
Re:



Gesù si attenne a questo secondo mezzo o tentativo politico-morale. Egli non possedeva alcuna legione di soldati e nemmeno di angeli. Ad ogni modo le leggi vigenti nella Palestina erano quelle dei romani e del sacerdozio giudaico. E, contro queste leggi con la sua mistica condotta, egli si fece proclamare Messia, Re d’Israele, figlio di Davide. Come pretendente al regno d’Israele nella Giudea, in Galilea e in tutta la Palestina, Gesù dovette per necessità cospirare e predisporre gli animi per farsi accettare non solo dalla plebe, ma anche dai maggiorenti del paese. Ed è ciò che non ha tralasciato di fare.




Strappiamo questo pseudo-ragionamento dalla radice così lo buttiamo via senza perdere ulteriore tempo.



Lo storico romano Tacito (55-120 circa d.C.) spiega nei suoi Annali da dove deriva il nome di "cristiani":

"Questo nome deriva da Cristo, che il procuratore Ponzio Pilato sotto l'impero di Tiberio aveva condannato a morte. Ma, repressa per il momento, l'esiziale superstizione erompeva di nuovo, non solo per la Giudea, origine di quel male, ma anche per l'Urbe, ove da ogni parte confluiscono e sono esaltate tutte le cose atroci e vergognose" (annali 15,4)

Gli scritti rabbinici polemizzano in diversi modi contro i cristiani; tuttavia i riferimenti concreti alla vita di Gesù sono molto rari. Il Talmud presenta solo un testo, che parla del processo di Gesù:


"La vigilia della festa di Pasqua fu appeso Gesù". Quaranta giorni prima l'araldo aveva rivolto il suo appello: "Costui viene condotto alla lapidazione, perchè ha esercitato la magia e ha sedotto Israele facendone un rinnegato. Chi ha da dire qualcosa in sua difesa si presenti e parli". Ma poichè nulla fu deposto in sua difesa, fu appeso alla vigilia della festa di Pasqua.



Relativamente alla condanna a morte di Gesù si fa riferimento agli unici due casi nei quali era prevista la crocifissione:
a) Omicidio plurimo e strage.
b) Insubordinazione nei confronti di Cesare.

Escluso il punto "A" perchè non risulta fra le accuse elencate dal Talmud, il cerchio si restringe.
Gesù è stato condannato a morte, civilmente, per insubordinazione.

Perchè si è detto Re, suggeriscono i Vangeli stessi e questo suggerimento è valido sia guardando alla condanna religiosa che a quella civile.

Ma Gesù non parlava di un regno di questo mondo...e questo lo si può dire guardando alla condanna religiosa che parla di due motivazioni:
1) Ha praticato la magia. Che, anche nei Vangeli, è l'accusa che gli viene fatta guardando ai suoi miracoli.
2) Ha sedotto Israele facendone un rinnegato. Ha introdotto qualche dottrina per la quale una grossa parte di Israele l'ha seguito...
Ma non si parla di autoproclamazione di Gesù come Re politico, non se ne fa accenno.

Indipercui le pseudo-ipotesi del 3d sono assolutamente CAMPATE PER ARIA.

Sono state fatte tre ricerche del Gesù "storico"...sarebbe meglio fare riferimento alle stesse.
Si farebbero figure meno barbine...

Ciao
Mauri.




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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)