00 24/10/2008 19:20
Una volta le leggi le faceva il Parlamento, ora le fanno le Asl? Dove e' stabilito che esista il diritto all'obiezione di coscienza per la prescrizione di questo farmaco? Da nessuna parte! Ma e' invece ben scritto sulle leggi che la pillola del giorno dopo e' un farmaco che fa parte della farmacopea ufficiale e, con i dovuti accorgimenti sanitari e non di coscienza, deve essere prescritto. Accorgimenti che non sono quelli utilizzati nel nostro caso. Il diritto all'obiezione di coscienza puo' esistere ma deve essere normato dalla legge, com'e' nel caso, per esempio, dell'interruzione di gravidanza e com'era per il servizio militare quando questo era obbligatorio e non c'era la legge specifica: chi diceva di essere obiettore di coscienza finiva in galera e non continuava a circolare come il medico pisano. Che noi non vogliamo mandare in galera, ma che vogliamo invitare a smettere di fare il medico se ha questi problemi e, eventualmente, darsi civilmente da fare per vedere il proprio diritto riconosciuto dalla legge. In caso contrario, se invece, da medico in forza ad una Asl, pretende di far valere il proprio diritto in dispregio alla legge vigente, commette il reato di omissione di soccorso e di atti d'ufficio.

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Questi sono approfittatori cioè approfittano delle norme ecclesiastiche per arricchirsi , fanno così in modo che tu una di quelle pillole la paghi a peso d'oro .

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Secondo la chiesa è qui lo scrivo prendere la pillola del giorno dopo si va INCONTRO ALLA SCOMUNICA non può ricevere la comunione e non può confessarsi in un normale sacerdote , non può ricevere sacramenti ,

Cosa deve fare andare dal vescovo di appartenenza e confessarsi da lui il vescovo gli l'assolverà con la certezza di non commettere più lo stesso errore e si toglie la scomunica così potra di nuovo partecipare hai sacramenti.



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà