00 26/11/2008 18:21

Astorre Mancini, un avvocato cattolico, ha accettato di seguire il caso di una donna anziana degente in una clinica che vuole, nel pieno possesso delle sue facoltà, interrompere l’alimentazione liquida tramite sondino per essere alimentata normalmente, anche se ciò ne accorcerebbe le prospettive di vita. La clinica per questo si è opposta e il caso è finito al tribunale di Rimini.

Lo stesso avvocato ha scritto al mensile dei paolini Jesus, spiegando la questione e i propri dubbi interiori, poiché ritiene che “l’essere cattolico e la pretesa di appartenere alla Chiesa renda questi conflitti di coscienza ancora più laceranti” e che “sul versante dei temi eticamente sensibili, la Chiesa appare in difesa, più preoccupata di ribadire, sul versante pubblico, i propri ‘principi non negoziabili’, vita, famiglia e libertà religiosa, che non di fornire ai propri fedeli nuovi strumenti culturali per ‘rendere ragione della speranza’”.

Il caso Englaro ha fatto riflettere l’avvocato: “qui non si tratta di una consumazione di una vita, ma di fare in modo che la natura riprenda il suo corso che è stato interrotto. […] Fin dove possiamo spingerci nell’accettare i risultati della scienza e le applicazioni della tecnica, e dunque lo sviluppo umano?”.

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