APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

Chi e' Agostino D'Ippona? Merita tanto omaggio?

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    pyccolo
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    00 10/07/2009 14:26
    Secondo alcuni sembra che sia stato il più grande pensatore di tutti i secoli. Cos'ha dato di buono quest'uomo al nostro occidente, per cui essergli grato?
    Secondo me nulla, a parte qualche spunto qua e là.
    Voi che ne pensate?

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    kelly70
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    00 10/07/2009 14:46

    Considerare grande un uomo perchè ha messo in piazza le sue debolezze, è un'idea sbagliata di grandezza.

    Agostino non era affatto umile, le sue azioni e le sue affermazioni sulla grazia e sulle donne sconfessano l' immagine che si vorrebbe dare di quest'uomo.

    Spesso si mette l'accento sulle proprie debolezze per poter stigmatizzare quelle degli altri e nascondere la propria superbia.

    Agostino era un fanatico, ma naturalmente la CC lo fa passare per un grade santo...

    [SM=g8799]



    La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
    Apocalisse Laica
    Le religioni dividono. L'ateismo unisce


    Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


  • bruna454
    00 10/07/2009 15:30
    Re:
    kelly70, 10/07/2009 14.46:


    Considerare grande un uomo perchè ha messo in piazza le sue debolezze, è un'idea sbagliata di grandezza.

    Agostino non era affatto umile, le sue azioni e le sue affermazioni sulla grazia e sulle donne sconfessano l' immagine che si vorrebbe dare di quest'uomo.

    Spesso si mette l'accento sulle proprie debolezze per poter stigmatizzare quelle degli altri e nascondere la propria superbia.

    Agostino era un fanatico, ma naturalmente la CC lo fa passare per un grade santo...

    [SM=g8799]




    ti quoto [SM=g27811] lessi qualcosa di lui per una mia curiosita'.....so che ne sono rimasta sconvota....lo credevo piu santo [SM=x789057] BRUNA
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    pyccolo
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    00 10/07/2009 19:39
    Praticamente padre della misoginia
    Da le regole di Agostino:


    Capitolo 4 - Custodia della castità e correzione fraterna

    19. Il vostro abito non sia appariscente; non cercate di piacere per le vesti ma per il contegno.

    20. Quando uscite, andate insieme ed insieme rimanete quando sarete giunti a destinazione.

    21. Nel modo di procedere o di stare, in ogni vostro atteggiamento, non vi sia nulla che offenda lo sguardo altrui ma tutto sia consono al vostro stato di consacrazione.

    22. Gli occhi, anche se cadono su qualche donna, non si fissino su alcuna. Certo, quando uscite, non vi è proibito veder donne, ma sarebbe grave desiderarle o voler essere da loro desiderati, perché non soltanto con il tatto e l'affetto ma anche con lo sguardo la concupiscenza di una donna ci provoca ed è a sua volta provocata. E perciò non dite di avere il cuore pudico se avete l'occhio impudico, perché l'occhio impudico è rivelatore di un cuore impudico. Quando poi due cuori si rivelano impuri col mutuo sguardo, anche senza scambiarsi una parola, e si compiacciono con reciproco ardore del desiderio carnale, la castità fugge ugualmente dai costumi anche se i corpi rimangono intatti dall'immonda violazione,

    23. Ed inoltre chi fissa gli occhi su una donna e si diletta di essere da lei fissato, non si faccia illusione che altri non notino questo suo comportamento; è notato certamente e persino da chi non immaginava. Ma supposto che rimanga nascosto e nessuno lo veda, che conto farà di Colui che scruta dall'alto e al quale non si può nascondere nulla? Dovrà forse credere che non veda, perché nel vedere è tanto più paziente quanto più è sapiente? L'uomo consacrato tema dunque di spiacere a Dio per non piacere impuramente ad una donna; pensi che Dio vede tutto, per non desiderare di vedere impuramente una donna, ricordando che anche in questo caso si raccomanda il Suo santo timore dov'è scritto: E' detestato dal Signore chi fissa lo sguardo.

    24. Quando dunque vi trovate insieme in chiesa e dovunque si trovino pure donne, proteggete a vicenda la vostra pudicizia. Infatti quel Dio che abita in voi, vi proteggerà pure in questo modo, per mezzo cioè di voi stessi .

    25. E se avvertite in qualcuno di voi questa petulanza degli occhi di cui parlo, ammonitelo subito, affinché il male non progredisca ma sia stroncato fin dall'inizio.

    26. Se poi, anche dopo l'ammonizione, lo vedrete ripetere la stessa mancanza in quel giorno o in qualsiasi altro, chiunque se ne accorga lo riveli come se si trattasse di un ferito da risanare. Prima però lo indichi ad un secondo o a un terzo, dalla cui testimonianza potrà essere convinto e quindi, con adeguata severità, indotto ad emendarsi. Non giudicatevi malevoli quando segnalate un caso del genere; al contrario non sareste affatto più benevoli se tacendo permetteste che i vostri fratelli perissero, mentre potreste salvarli parlando. Se infatti tuo fratello avesse una ferita e volesse nasconderla per paura della cura, non saresti crudele nel tacerlo e pietoso nel palesarlo? Quanto più dunque devi denunziarlo perché non imputridisca più rovinosamente nel cuore?

    27. Tuttavia, qualora dopo l'ammonizione abbia trascurato di correggersi, prima di indicarlo agli altri che dovrebbero convincerlo se nega, si deve parlarne preventivamente al superiore: si potrebbe forse evitare così, con un rimprovero più segreto, che lo sappiano altri. Se negherà, allora al preteso innocente si opporranno gli altri testimoni: alla presenza di tutti dovrà essere incolpato non più da uno solo ma da due o tre persone e, convinto, sostenere, a giudizio del superiore o anche del presbitero competente, la punizione riparatrice. Se ricuserà di subirla, anche se non se ne andrà via spontaneamente, sia espulso dalla vostra comunità. Neppure questo è atto di crudeltà ma di pietà, per evitare che rovini molti altri col suo contagio pestifero.

    28. Quanto ho detto sull'immodestia degli occhi, si osservi con diligenza e rettitudine anche nello scoprire, proibire, giudicare, convincere e punire le altre colpe, usando amore per le persone e odio per i vizi.

    29. Chiunque poi fosse andato tanto oltre nel male da ricevere di nascosto da una donna lettere o qualsiasi dono anche piccolo, se lo confesserà spontaneamente gli si perdoni pregando per lui; se invece sarà colto sul fatto e convinto, lo si punisca molto severamente, a giudizio del presbitero o del superiore.

    -------------------------
    E'è poi, di nuovo, la faccenda della scomunica, sulla base di due o tre testimoni, che, preventivamente, si atteggiavano a divenirlo.
    La vita di quella comunità era una vita d'inferno, scandita da mane a sera dal giudizio e dal sospetto.

    La sua misoginia ha contagiato per secoli il mondo occidentale ed anche oggi è un fattore da cui è difficile sfuggire.
    Pensate alle difficoltà psicologiche ed al danno morale indotti per millenni ... pensate alla inquisizione spagnola ed alla caccia alle streghe sulla base delle fantasie misogene di AGOSTINO.
    Altro che grande!!!
    E non è tutto.

    Pyccolo


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    Padre Guardiano
    00 10/07/2009 21:43
    RE

    Pyccolooooo, e smettila di guardarmi con occhio concupiscente!!!! E non mi strizzare l'occhio!!!! [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051]

    Vien da ridere, ma la storia è la storia!!!!
    E la storia rende esecutiva l'ideologia malata dell'uomo!!!!


    omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]






    O=============O===========O

    Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

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    Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


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    00 10/07/2009 22:24
    Agostino, la misoginia e l'evolversi della chiesa grazie a lui.
    I grandi cattolici
    in merito alle donne

    “Le donne servono soprattutto per soddisfare la libidine degli uomini.”
    Giovanni Crisostomo, 349-407,
    grande dottore della Chiesa

    “La donna è un essere inferiore, che non fu creato da Dio a Sua immagine. Secondo l’ordine naturale, le donne devono servire gli uomini.”
    Il padre della Chiesa Sant’Agostino, 354-430, considerato uno dei più importanti dottori della Chiesa.

    “Il valore principale della donna è costituito dalla sua capacità di partorire e dalla sua utilità nelle faccende domestiche.”
    Tommaso d’Aquino, santo e dottore della Chiesa, 1225-1275

    “La donna deve velarsi il capo, perché non è l’immagine di Dio.
    Ambrogio, dottore della Chiesa, 339-397

    “Un feto maschile diviene un essere umano dopo 40 giorni, uno femminile dopo 80 giorni. Le femmine nascono a causa di un seme guasto o di venti umidi.”
    Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa
    e patrono delle università cattoliche

    “Quando vedi una donna, pensa
    che si tratti del diavolo! Essa è come l’inferno!”
    Papa Pio II, 1405-1464

    “Le donne sono destinate di natura al comune godimento.”
    Capocrate, cristiano dei primi tempi
    e fondatore di un convento

    “La donna è un errore della natura … con la sua eccessiva secrezione di liquidi e la sua bassa temperatura essa è fisicamente e spiritualmente inferiore … è una specie di uomo mutilato, fallito e mal riuscito … la piena realizzazione della specie umana è costituita solo dall’uomo.”
    Tommaso d’Aquino, Santo e dottore della Chiesa, 1225-1274

    “In nessuna religione o cultura la donna viene rispettata e onorata come nel cristianesimo!”
    Il teologo cattolico
    Bernhard Häring nel XX° secolo

    “Le ragazze che portano la minigonna finiranno all’inferno.”
    Il gesuita Wild nel XX° secolo

    “La donna ha il diritto di vestirsi solo a lutto. Non appena ha rag- giunto l’età adulta, dovrà ‘coprire il suo viso che è fonte di tanti pericoli, altrimenti rischia di perdere la beatitudine eterna.”
    Il padre della Chiesa Tertulliano

    “Nessuna donna può entrare do-ve si intrattiene un sacerdote.”
    Sinodo di Parigi, 846

    “Vicino alle chiese non possono abitare donne.” Sinodo di Coyaca, 1050

    “I sacerdoti che ospitano donne so-spette dovranno essere puniti. Il vescovo dovrà vendere le donne come schiave.”
    2° sinodo di Toledo, 589

    La sola consapevolezza del proprio essere dovrebbe costituire una vergogna per le donne.”
    Clemente Alessandrino, prima del 215

    “Le donne non possono né scrivere, né ricevere lettere a proprio nome.”
    Sinodo di Elvira, 4° sec.

    “Tutto il sesso (femminile) è debole e sventato. Esse giungono alla salvezza solo tramite i figli.”
    Giovanni Crisostomo,
    dottore della Chiesa, 349-407

    “Le donne non possono cantare in chiesa.”
    San Bonifacio, missionario benedettino e apostolo dei tedeschi, 675-754

    caffenews.wordpress.com/2007/06/26/la-condizione-della-donna-a-noi-la...



  • bruna454
    00 10/07/2009 22:27
    Re: Praticamente padre della misoginia
    pyccolo, 10/07/2009 19.39:

    Da le regole di Agostino:


    Capitolo 4 - Custodia della castità e correzione fraterna

    19. Il vostro abito non sia appariscente; non cercate di piacere per le vesti ma per il contegno.

    20. Quando uscite, andate insieme ed insieme rimanete quando sarete giunti a destinazione.

    21. Nel modo di procedere o di stare, in ogni vostro atteggiamento, non vi sia nulla che offenda lo sguardo altrui ma tutto sia consono al vostro stato di consacrazione.

    22. Gli occhi, anche se cadono su qualche donna, non si fissino su alcuna. Certo, quando uscite, non vi è proibito veder donne, ma sarebbe grave desiderarle o voler essere da loro desiderati, perché non soltanto con il tatto e l'affetto ma anche con lo sguardo la concupiscenza di una donna ci provoca ed è a sua volta provocata. E perciò non dite di avere il cuore pudico se avete l'occhio impudico, perché l'occhio impudico è rivelatore di un cuore impudico. Quando poi due cuori si rivelano impuri col mutuo sguardo, anche senza scambiarsi una parola, e si compiacciono con reciproco ardore del desiderio carnale, la castità fugge ugualmente dai costumi anche se i corpi rimangono intatti dall'immonda violazione,

    23. Ed inoltre chi fissa gli occhi su una donna e si diletta di essere da lei fissato, non si faccia illusione che altri non notino questo suo comportamento; è notato certamente e persino da chi non immaginava. Ma supposto che rimanga nascosto e nessuno lo veda, che conto farà di Colui che scruta dall'alto e al quale non si può nascondere nulla? Dovrà forse credere che non veda, perché nel vedere è tanto più paziente quanto più è sapiente? L'uomo consacrato tema dunque di spiacere a Dio per non piacere impuramente ad una donna; pensi che Dio vede tutto, per non desiderare di vedere impuramente una donna, ricordando che anche in questo caso si raccomanda il Suo santo timore dov'è scritto: E' detestato dal Signore chi fissa lo sguardo.

    24. Quando dunque vi trovate insieme in chiesa e dovunque si trovino pure donne, proteggete a vicenda la vostra pudicizia. Infatti quel Dio che abita in voi, vi proteggerà pure in questo modo, per mezzo cioè di voi stessi .

    25. E se avvertite in qualcuno di voi questa petulanza degli occhi di cui parlo, ammonitelo subito, affinché il male non progredisca ma sia stroncato fin dall'inizio.

    26. Se poi, anche dopo l'ammonizione, lo vedrete ripetere la stessa mancanza in quel giorno o in qualsiasi altro, chiunque se ne accorga lo riveli come se si trattasse di un ferito da risanare. Prima però lo indichi ad un secondo o a un terzo, dalla cui testimonianza potrà essere convinto e quindi, con adeguata severità, indotto ad emendarsi. Non giudicatevi malevoli quando segnalate un caso del genere; al contrario non sareste affatto più benevoli se tacendo permetteste che i vostri fratelli perissero, mentre potreste salvarli parlando. Se infatti tuo fratello avesse una ferita e volesse nasconderla per paura della cura, non saresti crudele nel tacerlo e pietoso nel palesarlo? Quanto più dunque devi denunziarlo perché non imputridisca più rovinosamente nel cuore?

    27. Tuttavia, qualora dopo l'ammonizione abbia trascurato di correggersi, prima di indicarlo agli altri che dovrebbero convincerlo se nega, si deve parlarne preventivamente al superiore: si potrebbe forse evitare così, con un rimprovero più segreto, che lo sappiano altri. Se negherà, allora al preteso innocente si opporranno gli altri testimoni: alla presenza di tutti dovrà essere incolpato non più da uno solo ma da due o tre persone e, convinto, sostenere, a giudizio del superiore o anche del presbitero competente, la punizione riparatrice. Se ricuserà di subirla, anche se non se ne andrà via spontaneamente, sia espulso dalla vostra comunità. Neppure questo è atto di crudeltà ma di pietà, per evitare che rovini molti altri col suo contagio pestifero.

    28. Quanto ho detto sull'immodestia degli occhi, si osservi con diligenza e rettitudine anche nello scoprire, proibire, giudicare, convincere e punire le altre colpe, usando amore per le persone e odio per i vizi.

    29. Chiunque poi fosse andato tanto oltre nel male da ricevere di nascosto da una donna lettere o qualsiasi dono anche piccolo, se lo confesserà spontaneamente gli si perdoni pregando per lui; se invece sarà colto sul fatto e convinto, lo si punisca molto severamente, a giudizio del presbitero o del superiore.

    -------------------------
    E'è poi, di nuovo, la faccenda della scomunica, sulla base di due o tre testimoni, che, preventivamente, si atteggiavano a divenirlo.
    La vita di quella comunità era una vita d'inferno, scandita da mane a sera dal giudizio e dal sospetto.

    La sua misoginia ha contagiato per secoli il mondo occidentale ed anche oggi è un fattore da cui è difficile sfuggire.
    Pensate alle difficoltà psicologiche ed al danno morale indotti per millenni ... pensate alla inquisizione spagnola ed alla caccia alle streghe sulla base delle fantasie misogene di AGOSTINO.
    Altro che grande!!!
    E non è tutto.

    Pyccolo






    forse dico una eresia ma questo famoso personaggio fino a una certa età non ha rispettato questi famose regole.....se non sbaglio per la bellezza di14 anni visse con una donna senza essere sposato avendo un figlio da lei.....sbaglio????? [SM=g27833] BRUNA
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    kelly70
    Post: 14.714
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    00 10/07/2009 22:29
    Re: Re: Praticamente padre della misoginia
    bruna454, 10/07/2009 22.27:




    forse dico una eresia ma questo famoso personaggio fino a una certa età non ha rispettato questi famose regole.....se non sbaglio per la bellezza di14 anni visse con una donna senza essere sposato avendo un figlio da lei.....sbaglio????? [SM=g27833] BRUNA



    No, non sbagli, dopo cerco il pezzo e lo rimetto in evidenza.

    [SM=x789061]





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    kelly70
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    00 10/07/2009 22:31
    Sant' Agostino? Un talebano
    Le Confessioni di Sant'Agostino passano per un capolavoro, ma io le trovo insopportabili e ci sento anche puzza di ipocrisia. Egli fece bene a indirizzarle al Cielo, perché per leggerle fino in fondo ci vuole davvero una pazienza celeste. Tutte quelle giaculatorie, che interrompono continuamente il discorso, fanno venire in mente gli spot della televisione e sono di una noia torturante. L'autore parla di Dio come se lo avesse in tasca o sulla scrivania.

    Qui occorre citare subito Nietzsche che, dopo aver letto le Confessioni, scrisse parole di fuoco contro Agostino: "Quanto è falso e come storce gli occhi! ... Che falsità psicologica! Per esempio, quando parla della morte del suo migliore amico, con il quale era un'anima sola, dicendo che si sarebbe risolto a continuare a vivere affinché, il tal modo, il suo amico non morisse del tutto. Una cosa del genere è di una ipocrisia nauseante". Ancora più duro è ciò che su Agostino scrive lo storico Karlheinz Deschner nel primo volume della sua Storia criminale del Cristianesimo. Ma limitiamoci a un episodio, che non fa certamente onore al futuro santo. Mi riferisco al suo comportamento con quella povera ragazza, mai chiamata per nome, che, dopo essergli vissuta accanto per circa tre lustri, fu brutalmente allontanata come un articolo sessuale scaduto.

    La relazione ebbe inizio a Cartagine, dove Agostino fu prima studente e poi insegnante di retorica. Ma trovò anche il tempo di ingravidare una ragazza e di farle fare un figlio, cui fu dato il nome di Adeodato, ossia "Dato da Dio" o "Dono di Dio". In seguito egli lo chiamerà "figlio del peccato" e "figlio naturale", come se esistessero anche figli innaturali. Fin qui, comunque, non c'è niente da dire: son cose che capitano, soprattutto quando si è giovani. Ma sentite il seguito.

    Quando Agostino, divorato dall'ambizione, si trasferì da Cartagine in Italia, prima a Roma e poi a Milano, Adeodato e la madre lo seguirono. Il terzetto, però, non aveva fatto i conti con Monica, la soffocante e appiccicosa madre di Agostino, che nel 385 si precipitò a Milano, decisa a reimpadronirsi del figlio e a dividerlo dall'amica. E ci riuscì subito, tanto che l'innominata, allora sui trent'anni, fu rispedita in Africa. Ma da sola, perché il figlio glielo avevano sottratto. Tutto con il consenso di Agostino, s'intende. A quanto pare l'unica colpa di quella giovane donna avvolta nel mistero consisteva nell'essere povera e nel rappresentare un impedimento per un matrimonio conveniente. Fatto sta che la brava Monica, ora che il suo cocco di mamma era libero, si dette un gran da fare per trovargli una mogliettina con i fiocchi, che fosse non solo giovanissima, ma che avesse anche i soldi. La sua scelta cadde su una ragazzina di appena dieci anni, mentre l'età minima per il matrimonio era di dodici. Bisognava dunque aspettare. Ma siccome il futuro padre della Chiesa voleva tenersi in esercizio nell'alcova, si prese un'altra concubina, forse una schiavetta. Fermiamoci qui.

    Concupire una minorenne, allora come adesso, è sempre turpe, soprattutto per chi, come Agostino, si atteggia a risuolatore di coscienze. Forse ha ragione Voltaire, il quale dice che il nostro sant'uomo era una testa calda che passò il tempo a contraddirsi. Di sicuro era fanatico, ambizioso, litigioso e attaccabrighe. Pochi fecero tanto uso della preposizione contra. Si direbbe che egli non sapesse vivere senza parlare o scrivere contro qualcuno. L'elemento filosofico, nelle Confessioni come nelle altre opere, è scarso o, come dice Nietzsche, uguale a zero. Di solito Agostino è più esclamativo che dimostrativo. In sostanza, la sua filosofia non è altro che teologia.

    […]

    E veniamo alla Città di Dio, che Agostino scrisse dal 412 al 426 per ribattere ai pagani che accusavano i cristiani di aver provocato la sciagura dell'Impero romano e il sacco di Roma ad opera dei visigoti di Alarico. Ma avevano torto? Non si direbbe. So di attirarmi le critiche degli schiodacristi e dei credenti, ma bisogna pur dire, una buona volta, che i primi cristiani non erano molto diversi, quanto a fanatismo, dai taleban di oggi. Chi visita i resti delle città romane dell'Africa settentrionale, da Timgad a Gemila, da Bulla Regia a Leptis Magna; chi vede le vestigia di tanto splendore e le confronta con lo squallore che venne dopo, capirà subito quale sventura sia stato il cristianesimo. Ci vollero mille anni perché s'imparasse di nuovo a costruire un edificio decente. Templi, teatri, bagni, terme, biblioteche: chi li distrusse? Ma i cristiani! Leggete Libanio e Eunapio. Quando poi l'Impero romano cadde, grazie soprattutto all'opera disgregatrice dei cristiani, lo stesso Agostino, che tanto si era adoperato contro i pagani, dovette constatare che ciò che veniva dopo non era proprio il regno di Dio da lui auspicato. Sull'Africa romana, dove egli era vescovo, piombarono i soldati di Genserico; ma la morte, che lo colse il 28 agosto del 430 a Ippona, l'attuale Annaba in Algeria, risparmiò al vescovo sobillatore di vedere il resto. Se fosse vissuto ancora un po', avrebbe avuto materia per scrivere non già la Città di Dio, bensì la Città del Diavolo.

    In epoca pagana non si conoscevano le guerre di religione. Gli Dei vivevano pacificamente l'uno accanto all'altro, come si può vedere dai resti dei templi. In breve, al politeismo era estraneo lo spirito di intolleranza. Fonte di guai è solo il monoteismo. E se ne capisce facilmente il motivo, perché un Dio unico è geloso del proprio potere. Di qui le guerre di religione che hanno insanguinato per secoli il mondo e che ora sembrano riprendere vigore. Se non si capisce questo, ogni discorso diventa inutile. La cosa più strana è che i monoteisti, pur adorando un Dio unico, si combattono tra di loro. Allora ha ragione il filosofo David Hume, quando dice che la religione è una patologia della mente.

    tratto da www.eretico.com



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    00 10/07/2009 22:41
    impresionate...forse sono ancora in tempo a diventare santa BRUNA [SM=x789057]
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