Si vorrebbe tutti vivere in un mondo ideale, il cui cammino sia interrotto dal solo amore per poi riprenderlo più forti e migliori di prima.
Il mondo che ciascuno desidera non esiste, è frutto delle nostre speranze e deve purtroppo confrontarsi in ogni momento con segmenti di cammino che altri, come noi, percorrono nella fatica del vivere quotidiano.
Il nostro mondo, invece, è la realtà con cui dobbiamo combattere, giorno dopo giorno, momento per momento, per renderla meno gravosa e più sopportabile.
Per questo ed altri motivi ammiro chi cerca in tutti i modi, nei limiti delle sue capacità e compatibilmente con le sue possibilità, di offrire agli altri porzioni di vita altrimenti destinata alla quotidianità.
Ciò che invece non sopporto sono gli atteggiamenti velleitari, il promettere e non mantenere, l’annunciare ad libitum le proprie intenzioni senza poi svilupparle, il compiacersi di essere compiaciuto.
Questa condotta purtroppo colpisce chi, per mille motivi, è stato coinvolto in culti totalizzanti, in sette guidate da alienati e alle quali, molto probabilmente, ha offerto frammenti di sofferenza mai perfettamente rimarginate.
Le cicatrici purtroppo rimangono a tempo indefinito, perfettamente visibili e l’animo, il più vulnerabile, ne rivela le stigmate attraverso comportamenti megalomani al limite della mitomania.
Lo si nota, ad esempio, nella conduzione di spazi virtuali, i più soggetti a confondere la realtà con la fantasia ed anche i più disposti a favorire comportamenti al limite della normalità.
Ciò che accumuna tutti questi individui è la facilità con cui riescono ad attirare persone con problematiche simili, coinvolgendoli in attività paranormali e al di sopra delle loro possibilità psicologiche.
Se sono credenti, auguro che il loro Dio infonda nel cuore la serenità di accettare le cose che non potranno mai comprendere.
Babila.