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Perché gli atei hanno un quoziente intellettivo superiore?

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    Claudio Cava
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    00 25/10/2010 23:39
    Re:
    Blumare369, 25/10/2010 23.37:

    Io sono diventato ateo grazia alla mia animalesca ignoranza. Mi sono guardato in giro e ho capito che Dio non c'è. Quando Dio lascia morire un bambino ogni sei secondi di fame e di malattie; quando Dio salva il figlio di una mamma e ne lascia morire un altro che aveva lo stesso male; quando Dio lascia morire i suoi figli fra atroci dolori nelle guerre e nei letti di ospedale; quando Dio si serve di ministri pieni d'oro che benedicono con mani ingioiellate genti che vivono i drammi della miseria e dell'abbruttimento; quando Dio lascia strangolare mille Sarah al giorno da viscidi parenti... allora io capisco che Dio non c'è. Spero che Dio non ci sia. Perché se Dio ci fosse io lo maledirei ogni istante per la sua agghiacciante ferocia.



    Se fai questi discorsi significa che non sei ancora ateo al 100%.

    Correggimi se sbaglio. [SM=g1420234]


    Ciao
    Claudio





    “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
    Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
  • Sonnyp
    00 26/10/2010 08:46
    Caro Claudio....
    D'accordo con te che le frasi di Blumare possono anche avere sapore di amarezza dovuta all'emozione che si prova nel constatare le circostanze sopra elencate ma... potresti spiegare in breve il perchè della tua risposta?

    Cosa occorre per essere atei al 100%? Lo si nasce forse? O lo si diventa per reazioni razionali con l'esperienza? Io per esempio sono verso quella strada ma lo devo alla cultura che sto facendomi sulla storia delle religioni e altri testi scentifici... Shalom carissimo...

    (ti ho mandato un messaggio privato)
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    Claudio Cava
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    00 26/10/2010 13:58
    Re: Caro Claudio....
    Sonnyp, 26/10/2010 8.46:

    D'accordo con te che le frasi di Blumare possono anche avere sapore di amarezza dovuta all'emozione che si prova nel constatare le circostanze sopra elencate ma... potresti spiegare in breve il perchè della tua risposta?

    Cosa occorre per essere atei al 100%? Lo si nasce forse? O lo si diventa per reazioni razionali con l'esperienza? Io per esempio sono verso quella strada ma lo devo alla cultura che sto facendomi sulla storia delle religioni e altri testi scentifici... Shalom carissimo...

    (ti ho mandato un messaggio privato)



    Caro Piero, chiarisco subito, a scanso di equivoci, che non ho nessuna intenzione di salire in cattedra ne' tantomeno criticare Blumare.

    Non faccio mai come il famoso bue che da' del cornuto all' asino, tanto caro alla maggior parte dei credenti. [SM=x789055]

    Io mi dichiarai ateo gia' a 13 anni, ma per almeno altri 30 ho solo creduto di esserlo.

    La convinzione o consapevolezza e' arrivata dopo.
    E solo allora mi sono reso conto che mi ero creduto ateo per 30 anni senza esserlo veramente, o almeno non del tutto.

    Quali sono i segnali?
    Come ci si accorge?

    Per esempio quando al sentire una bestemmia ci viene da ridere.
    Quando ti fa lo stesso effetto di un "porco paperino" o "mannaggia alla maga mago'", per capirci.
    L' effetto che fanno i personaggi inventati.

    E' solo il primo esempio che mi e' venuto in mente.

    Tornando a Blu, uno che dice "spero che Dio non esista" e' agnostico, non ateo.
    E ci sarebbe altro, ma approfondiremo in seguito in sua presenza, se lo vorra'.

    Ciao
    Claudio
    PS: Risposto alla tua FFZ.
    [Modificato da Claudio Cava 26/10/2010 14:00]





    “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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    00 26/10/2010 15:29
    Re: Re:
    Claudio Cava, 25/10/2010 23.39:



    Se fai questi discorsi significa che non sei ancora ateo al 100%.

    Correggimi se sbaglio. [SM=g1420234]


    Ciao
    Claudio



    Claudio, non sono riuscito a far emergere l'ironia che ha preso il posto dello sconforto nel vedere tanti anni orsono come quel Dio che mi era stato imposto fosse nel mio giovane immaginario una tragica finzione. Un pò come quando si scopre il tradimento (non sessuale, quello non è tradimento) del partner. Prima si esaminano i fatti che emergono, poi si prende atto che l'amore in cui credevamo non esiste più. Poi si diventa avvelenati, perché essere stati traditi brucia. Infine dopo un ci si accorge che quella persona non ha più alcun posto nel cuore. La si ricorda, si. Ma non conta più.

    Ma io nel topic volevo anche dire a chi crede come può credere a un Dio come quello che appare dalle scritture (che io ritengo solo una ricostruzione fantasiosa e bugiarda fatta per menti di 2000 anni fa)?. Come può si può credere vedendo le le spaventose nefandezze che il Dio in cui il credente confida, lascia tranquillamente accadere con somma iniquità.

    Per lo più tutti siamo stati catechizzati. L'ateo si libera dalle idee inculcate con grande sofferenza, mentre il credente vi si affida chiudendo gli occhi della ragione.

    Quando per esempio una credente arriva ad ascoltare un prete che dice tuo figlio è morto stuprato, ma sappi che Dio lo ha voluto a se... e poi parla di perdonare l'assassino, qualcosa di incredibile nella mente della credente deve per forza essere accaduto. Mi viene in mente il padre di Erba che ha perdonato in nome di Dio gli assassini di sua moglie, sua figlia e suo nipote. Su quell' uomo fu commesso in gioventù un crimine atroce che si chiama plagio.





    ______________________________________________________

    Generalità: Giordano Bruno

    Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.
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