00 28/03/2011 22:08
Kelly, io sono uscito dalla fede attraverso un percorso difficilissimo di lacerazioni interne fra la comodità di essere credente e il bisogno di essere realista. Mille volte mi sono detto di essere come quasi tutti i credenti, cioè non essere osservante, ma neppure antagonista. Quante volte nelle mie difficoltà ho sentito la mancanza di un dio a cui affidare le mie péne... quante volte nelle mie tante notti insonni ho sentito la mancanza di dio a cui tante volte mi ero rivolto in 50 anni di vita... ma poi sono andato alla finestra e il fresco della notte mi ha riportato alla realtà. Una sirena lontana magari portava un bambino innocente a morire in un ospedale. Laggiù a Sud, al termine del deserto, nelle savane, tre bambini muoiono ogni minuto di styenti, fame e malattie, immersi nella merda e ricoperti di mosche. Nelle favelas di Rio o di Bogotà, altrettanti vengono stuprati e uccisi per il commercio di organi. Negli ospedali, milioni di uomini muoiono in atroci agonie per devastanti tumori che fanno loro vomitare merda da orribili ferite putrefatte... e dové quel dio infame che lascia i suoi figli morire così? Dov'era quella tronfia e boriosa entità quando un imbianchino tedesco infilava nei forni 6 miolioni di ebrei e faceva bombardare città con milioni di essere impauriti? E dov'era quando il baffuto Stalin sterminava 20 milioni di russi, 3/4 dei quali ragazzi minorenni e vecchi ultresessantenni?

Ma quei due criminali della storia non sono niente di fronte ai credenti, che pur di non abbattere dalle loro menti dio, lo giustificano dicendo che in fondo lui ha lasciato decidere all'uomo. Due uomini hanno potuto decidere la vita di 50 milioni di altri uomini morti, soltanto nellì'ultima guerra mondiale. Ma altri miliardi di uomini credono e pregano un dio impotente che ha consentito tutto ciò. Lo adorano e lo venerano... nell'oblio delle coscienze.
[Modificato da Blumare369 28/03/2011 22:15]



______________________________________________________

Generalità: Giordano Bruno

Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.