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Staminali, quando la Chiesa spegne la speranza

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    Madre Badessa
    00 20/04/2011 19:13

     

    Retina da staminali embrionaliQualche giorno fa la rivista Nature ha riportato i dati di una ricerca giapponese secondo la quale è possibile generare una retina perfettamente funzionante utilizzando le cellule staminali embrionali. La ricerca, condotta presso il Riken Center di Kobe dal dottor Yoshiki Sasai, ha dimostrato che cellule staminali embrionali messe in un brodo di cultura particolare si sono organizzate autonomamente generando i tessuti della retina e i terminali nervosi dell’occhio. Nel leggere quell’articolo non ho potuto non pensare a quali grandi rivoluzioni questa scoperta potrà provocare e quali miglioramenti della vita dei ciechi potrà apportare. Significherebbe che uomini e donne oggi costretti alla cecità da malattie attualmente incurabili, come la retinite pigmentosa, potranno tornare a vedere, a vivere autonomamente, a godere della luce, dei colori e delle forme.

    Ho pensato a quanti bambini potranno leggere i fumetti,

     a quante persone potranno leggere un giornale o libro, guidare una macchina, scrivere con una penna biro. Ho pensato a quanti Paesi potranno utilizzare le risorse della spesa pubblica in investimenti, posti di lavoro, istruzione pubblica, sanità anziché pagare pensioni di accompagno, ausili tiflotecnici o video ingranditori, dattilobraille ecc. Ho immaginato un mondo dove la cecità era un antico ricordo, una condizione dell’altro secolo, qualcosa di superato, estinto. La sensazione che ho provato è stata di entusiasmo, di liberazione da un limite che affligge oggi milioni di persone in tutto il mondo e che per molti è motivo di grave peggioramento delle condizioni di vita. Ho pensato alle persone che vivono nel terzo mondo alle quali la cecità non permette la sopravvivenza, laddove le condizioni di vita sono proibitive. I risultati di questa ricerca, che ancora è tale va ricordato, sono il primo passo verso un miglioramento della vita di tutti gli esseri umani.

    A spegnere il mio entusiasmo ha però provveduto il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della pontificia Accademia della Vita che ha dichiarato: “La ricerca non deve usare le cellule staminali embrionali perché ciò comporta la distruzione dell’embrione”. Non mi è ben chiaro come si possa paragonare la vita di un uovo fecondato con l’esistenza di milioni di essere umani che oggi sono costretti alla cecità, né per quale motivo chi si erge ad interprete della parola di Gesù dimentichi che proprio Lui, secondo il Vangelo, ha ridato la vista ad un cieco e sanato uno storpio. Non capisco perché non si possa considerare la capacità dell’uomo di utilizzare il proprio ingegno per migliorare la vita degli altri come un disegno che qualcuno ha fatto per noi esseri umani. Ciò che ancora di meno capisco è per quale motivo si imponga una morale cattolica alla ricerca scientifica che vincola anche chi cattolico non è. Qualche anno fa il referendum sulla fecondazione assistita (che coinvolgeva anche la ricerca sulle staminali embrionali) ha visto una discesa in campo della Chiesa piuttosto determinante ai fini dei risultato, che ha vincolato tutta la comunità scientifica italiana e quindi la possibilità di accedere a quei risultati a tutti noi, cattolici e non.

    Ricordo infatti che in Italia la sperimentazione sulle staminali embrionali è vietata. Credo che la soluzione migliore come sempre sia la libertà di scelta. Nessuno obbliga un cieco cattolico a sottoporsi all’impianto di cellule staminali embrionali, non vedo perché la cosa debba essere vietata a chi cattolico non è. Qualche anno fa ho conosciuto un prete che era diventato cieco in età avanzata. Era in contatto con alcuni medici americani per essere sottoposto ad intervento chirurgico. Gli chiesi cosa ne pensasse della posizione della Chiesa sul referendum, mi rispose “a volte la Chiesa farebbe meglio ad occuparsi di altro”.

    Io credo che ogni tanto la Chiesa potrebbe tacere, lasciando agli uomini la possibilità di scegliere e attingere al proprio libero arbitrio. Per fortuna in Giappone il Vaticano non fa le leggi e dall’Italia ogni giorno partono molti aerei per Tokio.

     http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/11/staminali-quando-la-chiesa-soffoca-la-speranza/103728/




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    Rainboy
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    Cardinale
    00 21/04/2011 00:35
    Purtroppo questa è ancora una ricerca allo stadio... embrionale, per così dire. Però ce ne sono altre che sono a uno stadio più avanzato. Si sono già riprodotti molti tessuti di estremo interesse medico, compreso l'endotelio dei vasi sanguigni, il parenchima polmonare, quello renale, i neuroni... in un futuro prossimo (15-20 anni) è ragionevole pensare che tutto ciò inizierà a concretizzarsi in applicazioni mediche, portando a dei benefici terapeutici straordinari.

    La Chiesa Cattolica, con questo e molti altri suoi rifiuti, si sta scavando la fossa con le proprie mani. Naturalmente per allora anche i prelati cominceranno a sottoporsi a trattamenti con le staminali. E' facilmente prevedibile anche la scusa che useranno per giustificarsi quando i primi scandali inizieranno a scoppiare: sosterranno che sono staminali adulte, come effettivamente sarà, dato che le embrionali non saranno probabilmente mai utilizzate nei protocolli terapeutici veri e propri, essendo soltanto necessarie a scopi di ricerca per il perfezionamento delle cure di cui loro stessi faranno uso.

    Ma non c'è staminale che possa rigenerare un'ideologia morta, purtroppo per loro. Le rivoluzioni li incalzeranno, perché l'era delle staminali aprirà una miriade di possibilità di carattere riproduttivo e terapeutico che oggi quei poveretti non immaginano minimamente. Beh, forse alcune non le immagina neanche la gente comune. In ogni caso, il petardo ha la miccia accesa... già oggi i cattolici si stanno dissanguando nel negare la realtà di fronte all'incalzare del progresso scientifico, ma quando diventerà possibile a una donna essere padre E madre di sua figlia... quando per le coppie sterili sarà possibile riprodursi prescindendo del tutto dalle cellule gameti, o avere figli con innesti embrionali che li curino dalle malformazioni direttamente in utero... quando, in seguito, la comprensione e la capacità di manipolare e gestire il processo biologico che chiamiamo "vita umana" crescerà anche oltre a questi limiti, e potremo iniziare a risolvere i problemi alla radice - correggendo i difetti del genoma, per esempio, perfezionando le attuali tecniche di selezione pre-impianto e poi iniziando a riprogettare vere e proprie porzioni del patrimonio genetico delle generazioni future....

    ...ebbene, quanto tutto ciò accadrà, che farà monsignor Elio Sgreccia? Che faranno quelli come lui?

    A parte naturalmente pestare i piedi e, con tutta l'ira e la disperazione di un bambino spaventato, strillare che la vita è un misterioso dono del loro dio, un pacco regalo incartato che nessuno deve osare toccare...

    [Modificato da Rainboy 22/04/2011 06:02]