00 30/06/2011 09:43
Guarda che era un discorso serio.

La risposta a mio avviso -in base alle tante cose lette- è questa: l'uomo sapiens sapiens alla cui specie apparteniamo quasi tutti ha iniziato ad avere coscienza della morte in maniera precisa. Cosa che non accade fra gli animali, primati compresi. Con la vita sociale di gruppo i sapien sapiens hanno praticamente imparato a non essere più prede, salvo sempre più sporadici casi, e gli individui hanno cominciato a invecchiare rendendosi conto che ad un certo punto subentrava la morte. Insomma, la vita ha assunto sempre maggior valore e conseguentemente la certezza di morire comunque ha iniziato a generare stress. Stress insopportabile e angoscioso. Ora tutti sappiamo che l'uomo vede per immagini costruite e non per fisica della visione (è il cervello che elabora segnali elettrici e non l'occhio che crea immagini) ecco che l' essere umano ha iniziato a immaginare la possibilità di una vita dopo la vita. In ciò aiutato da individui più dotati come sciamani e altro. Il resto è storia dei nostri giorni.
Lo stress nasce nella parte sinistra della corteccia temporale e per reciproco l'antistress compensativo si forma nella parte destra, destinata ai pensieri creativi.

Questo e solo questo, cari miei. Non Dio onnipotente che sta a fare aria dal sedere su qualche nuvolone, ma un Dio personale in dotazione a ciascuno di voi poveri creduloni. Potete modellarvelo a piacere. Lo volete biondo? benissimo! Lo volete superdotato? benissimo! Blumare vuole maria con un bel culone formoso come hanno certe donne mediorientali? benissimo! Tutti serviti. Un Dio per uno non fa male a nessuno.

Dio cari miei è la vera invenzione più bella della mente umana. Fa stare bene. Poco importa se dopo morti ve lo prendete in quel posto, tanto non ve ne accorderete. Ma da vivi vivete meglio di noi atei... brutti furbacchioni.

[Modificato da Blumare369 30/06/2011 10:01]



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Generalità: Giordano Bruno

Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.