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Credo di non credere

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2012 12:38
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23/12/2011 02:05
 
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di Giorgio Pozzo.

Il mio credo é nullo. Zero assoluto.

Potrebbe sembrare un' affermazione forte, estrema, o quantomeno difficoltosa da sostenere, ma personalmente ritengo invece che si tratti di una conclusione ragionata, inattaccabile, ed addirittura vantaggiosa a causa della sua coerenza. Per apprezzare meglio il vantaggio a cui sto accennando, suggerisco vivamente, a chiunque se la senta, di provare ad eliminare completamente l'uso del verbo "credere" dal proprio discorso. Mi spiego meglio.
In linea di principio, si puó utilizzare il verbo "credere" in due accezioni differenti: credere in qualcosa nel senso di avere fede in quel qualcosa, oppure credere che un qualcosa sia effettivamente quel qualcosa, cioé nel senso di avere un'opinione su certi attributi di quel qualcosa.

Nel primo caso, io posso dire di credere in Dio, o in Gesú Cristo, o negli gnomi del bosco, nel senso che ho fede in Dio o in Gesú Cristo o negli gnomi del bosco. Questo é un significato prettamente religioso e superstizioso del termine. Si puó certamente affermare che la religione imponga al Credente di avere fede, cioé di prendere per vero qualche cosa di non verificabile, o addirittura di non dimostrabile. L'esistenza di Dio, o degli gnomi, é, per sua natura, metafisica, non verificabile e sicuramente indimostrabile; comunque, non falsificabile. Si crede pertanto che Dio o gli gnomi esistano facendo un atto di fede. Lo stesso principio, ovviamente, si applica a superstizione, magia, oroscopo, cioé a tutto ció che é metafisico. Molti di noi credono che Dio esista; alcuni che esistano le fate, o che gli stregoni predicano il futuro.

Nel secondo caso, siamo abituati ad utilizzare il verbo "credere" nel senso di avere un'opinione, un'impressione, un presentimento, e cosí via. "Io credo che domani pioverá" oppure "io ti ho sposato perché credo in te" sono delle frasi di tipo molto comune, e, a differenza del caso della fede, non implicano assolutamente nulla di metafisico. In tutti i casi, non implicando nulla di metafisico, rimane sempre un certo spazio per la scienza, per l'analisi, per la discussione e l'autocritica ragionata del pensiero stesso.

In questo caso non é necessario avere fede nel senso stretto del termine: é sufficiente avere "fiducia". La fede si applica al mondo metafisico, la fiducia al mondo fisico. E la fiducia, contrariamente alla fede, puó sempre essere, per definizione, piú o meno suffragata da elementi terzi.

Quindi, mi sento perfettamente legittimato a distinguere nettamente i due casi tra loro.
Ora mi chiedo: perché ci siamo abituati ad utilizzare lo stesso verbo "credere" in due casi cosí fisiologicamente diversi da essere addirittura contradditori? La mia ignoranza in etimologia mi costringe a ignorare la domanda, ma ció in fondo non ha molta importanza. Il fatto fondamentale é che l'utilizzo duale e quindi assolutamente ambiguo del verbo "credere" si presta a terreno fertile di critiche al laicismo, provenienti, non é il caso di dirlo, dalla religione-superstizione. Forse, pensandola in modo paranoico, la religione ha "rubato" l'etimologia al laicismo...

Molte volte, troppe, mi sono sentito obiettare: "tu non credi in Dio, peró credi nella Scienza e nell'Uomo!". La mia semplice conclusione é che, per evitare equivoci pericolosi e discussioni sterili, non utilizzeró mai piú il verbo "credere". Non credo in Dio, non credo nella Scienza, non credo nell'Uomo, non credo in niente. Spiacente. Non credo in Dio e nella metafisica nel senso che non riconosco l'utilitá della fede. E non credo nella Scienza o nell'Uomo perché ho fiducia nella Scienza e nell'Uomo.

Credo -pardon- penso! di essere stato abbastanza chiaro. Almeno, lo spero.

di Giorgio Pozzo

www.circolorussell.it/index.php?doc=103





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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Chissà se crede in Monti...



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Il ragionamento è sbagliato, perchè il cristianesimo non poggia su un atto di fede, ma su una rivelazione divina. La rivelazione divina è tangibile, basta leggere le storie dei mistici come san Pio, che vivevano tra cielo e terra. L'atto di fede si limita all'approccio verso una rivelazione divina.
Il altre parole: noi cristiani abbiamo incontrato Dio personalmente e a questo incontro rispondiamo con la fede. [SM=g27817]



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02/01/2012 20:52
 
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Re:
Rinato81, 02/01/2012 20.38:

Il ragionamento è sbagliato, perchè il cristianesimo non poggia su un atto di fede, ma su una rivelazione divina. La rivelazione divina è tangibile, basta leggere le storie dei mistici come san Pio, che vivevano tra cielo e terra. L'atto di fede si limita all'approccio verso una rivelazione divina.
Il altre parole: noi cristiani abbiamo incontrato Dio personalmente e a questo incontro rispondiamo con la fede. [SM=g27817]




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Meglio assecondarlo, non si sa mai...



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Re:
Rinato81, 02/01/2012 20.38:

Il ragionamento è sbagliato, perchè il cristianesimo non poggia su un atto di fede, ma su una rivelazione divina. La rivelazione divina è tangibile, basta leggere le storie dei mistici come san Pio, che vivevano tra cielo e terra. L'atto di fede si limita all'approccio verso una rivelazione divina.
Il altre parole: noi cristiani abbiamo incontrato Dio personalmente e a questo incontro rispondiamo con la fede. [SM=g27817]



Quando la stupidaggine diventa presunzione! Come sempre Rinato ha detto la stronzata. Ma di quale rivelazione divina vai cianciando?! Ma chi lo ha detto che Dio esista? Lo dici tu e lo dice la gente come te. Ditevelo fra di voi poveri creduloni fanatici.

Tu credi in Dio? Mi spiace per te. Ma non puoi andare in giro a rompere le palle con la storia che c'è una rivelazione divina.

Quando della gente come te va in giro a dire le stronzate che dici c'è chi passa oltre pur avendo un pensiero compassionevole per i tuoi genitori colpiti dalla disgrazia di avere un figlio come te e chi -come me- ti manda in quel posto perché capisce che sei solo un provocatore.


I forum atei come questo, purtroppo, sembrano avere una sorta di ossequiosa accettazione delle teste di cazzo ferventi religiose e quindi vi permettete di venire a diffondere le vostre scemenze. Nei vostri forum un ateo dopo mezza frase sarebbe bannato. Voi no! Vi fate forti della condiscendente ospitalità e scoreggiate scemenze una via l'altra.

Qui sembra far buca -come si dice in Toscana- e siete in tre (due uomini... forse, e una donna) che quasi ogni giorno passate e depositate quelle idee religiose che io assimilo alle feci.


[Modificato da Blumare369 02/01/2012 21:35]



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E dai Blu!
Che altrove ho detto che siamo un forum "ospitale"!
Non "ospedale", eh? [SM=g27820]
OSPITALE! [SM=g27828]
Non farmi rimangiare la parola!!! [SM=g1658579]


Titti. [SM=g2535979]
[Modificato da Titti-79 03/01/2012 15:15]



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03/01/2012 18:26
 
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Guarda Titti, io non ce l'ho coi cattolici che si fanno i cazzi loro.

Ce l'ho con quelli che vengono qui e dicono: "La Verità ce l'ha rivelata Dio, quindi è quella".

Ecco! questa è provocazione!

Dovrebbero dire: "Per noi cattolici questa è la verità". In questo caso si entra nella sfera delle opinioni personali che sono del tutto lecite e legittime. E' il sentirsi dire che Dio c'è, che mi fa incazzare.



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03/01/2012 18:57
 
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E dai Blù....!
Questo non c'è più con la testa, non ci vuole una laurea in psicologia per capirlo!

Su, fai il bravino e sii compassionevole! Ricorda che è natale e tutti sono più buoni!

Specialmente i cattolici!

Purtroppo, caro Blu.... le vittime del condizionamento mentale sono proprio dappertutto,

e questa è la prova più lampante! Come dici Titti, siamo ospitali anche col loro poverini!

Shalom.
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03/01/2012 19:31
 
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Io lo conosco da più tempo di voi e devo dire che è notevolmente peggiorato. [SM=g27825]




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Re:
Blumare369, 03/01/2012 18.26:

Guarda Titti, io non ce l'ho coi cattolici che si fanno i cazzi loro.

Ce l'ho con quelli che vengono qui e dicono: "La Verità ce l'ha rivelata Dio, quindi è quella".

Ecco! questa è provocazione!

Dovrebbero dire: "Per noi cattolici questa è la verità". In questo caso si entra nella sfera delle opinioni personali che sono del tutto lecite e legittime. E' il sentirsi dire che Dio c'è, che mi fa incazzare.



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
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