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DIMENTICARE DIO

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2012 11:46
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16/04/2012 17:05
 
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L'ateismo non è una "fede" e non si propone di fare opera di deconversione, di de-cristianizzazione, di de-islamizzazione o di altro.
Semplicemente l'ateismo ignora il concetto di dio e rifiuta tutte le falsità che sul suo conto, nel corso di millenni, sono state astutamente ed ingannevolmente diffuse da gruppi di astuti parassiti che, in suo nome, si sono attribuiti titoli quali: padre, iman, rabbi, guru ed altre vuote qualificazioni del genere.
L'ateismo è una forma di ragionamento razionale che si oppone, da millenni, alla truffa perpetrata dai "furbi" ai danni di chi non è in grado, o non vuole, ragionare. L'unico dio, se così si può chiamare, è la vostra innata coscienza; è la vostra capacità di vivere in seno alla società alla quale appartenete, rispettando ed evitando di danneggiare il vostro prossimo. Tutto qui.
L'incontrastabile ed assoluto potere della morte e la conseguente paura che essa genera in tutti gli esseri animati (istinto di conservazione) è stato la fonte di tutte le religioni. L'idea insidiosamente indotta dai preti sulla esistenza e sull'immortalità dell'anima ha resistito e si è diffusa solo perchè sopiva, in parte, il timore (istintivo) della morte e soddisfaceva, artatamente, ad una illusione molto potente coltivata dalla presunzione stessa degli uomini: un desiderio assurdo di immortalità: il desiderio di essere "ricordati". Ricordati da chi e perchè? Mettiamocelo bene in testa: solo pochi uomini che hanno lottato per il trionfo della scienza, del razionalismo e l'affermazione delle arti (Newton, Copernico, Galileo, Shakespeare, Lavoisier, Einstein, Mozart, eccetera) hanno conquistato il meritato diritto di essere ricordati. Solo loro e… alcuni altri brutti ceffi che si sono distinti negativamente per le loro operedevastanti e per i loro comportamenti che hanno oscurato le pagine della storia: da Attila a Gengis Khan, a Carlo Magno, a Hitler, Stalin, Costantino I… e altri gentiluomini di questa risma.
Dobbiamo abituarci a pensare che la morte non è niente per noi, perchè il bene e il male risiedono nel senso e la morte è la privazione del senso. Perciò la giusta consapevolezza che la morte non è niente per noi ci rende apprezzabile la caducità dellavita, non prolungandone il tempo all'infinito ma togliendoci il desiderio dell'immortalità (Epicuro).
Come si può credere seriamente, tranquillamente a un "aldilà" di cui non si conosce nulla? I riti funerari, secondo Voltaire, sono solo dei gesti consolatori. Un modo di onorare il defunto e, nel contempo, di sbarazzarsi del suo ingombrante cadavere, secondo modalità, rituali e costose abitudini che i vostri vicini di casa e una "interessata, ricca industria funeraria" si aspettano da voi.
Domandatevi: perchè gli uomini dovrebbero avere un'anima e il vostro cane, o il vostro gatto, no? Chi sono i furbi che l'hanno deciso per voi? Si è persino cercato astutamente di "dimostrare" l'esistenza dell'anima, basandosi sul fatto che, qualche volta, una persona defunta possa apparire in sogno. Esiste una ben orchestrata confusione tra il concetto di anima e quello di una "pesante digestione notturna". Diciamolo ancora e più chiaramente: dio non esiste, non è
mai esistito e non esisterà mai; non è luce, non è ispirazione, non è regola sacra; non esistono regole dettate e allineate a una sua presunta e imposta condotta di vita e di comportamenti.
"La natura basta a sè stessa" e quindi non ha bisogno di queste regole assurde. Dio è solo una favola; è il mostruoso caos intellettuale che i preti vi hanno
scaricato addosso insidiando il vostro pensiero con capziose, quanto inutili domande: chi siamo, perchè siamo, da dove veniamo, perchè esiste il mondo, ben sapendo che nessun intelletto umano (proprio perchè di questo mondo è parte) può dare loro risposta e quindi facilmente riducibile in fertile terreno per il loro parassitismo.
Nella storia dell'umanità dio è solo un grande imbroglio, uno strumento di comodo, una nozione affiorata e maturata dagli imbroglioni in tempi relativamente recenti, all'inizio del III millenio prima dell'era volgare. In fondo dio è un grande ritardatario se vogliamo dare un peso all'incerto e ingannevole concetto di tempo,
legato al breve scorrere della vita umana, ma privo di significato se rivolto alla realtà dell'universo.
L'idea del dio unico (grammaticalmente forma singolare di "dei") è nata da un naturale, quasi impercettibile, passaggio da
primitive forme di magia spicciola, esorcizzante (coltivata da sciamanistregoni) a forme più evolute, ma non meno bugiarde di pensiero, indotte dai furbi e poi riprese da "astuti ebrei" che sono disinvoltamente passati dagli Elohim (spiriti), ad El (demiurgo?), ad Eloi, ad Adonai per poi accomodarsi definitivamente e altrettanto disinvoltamente su Yhwh. Provate dunque a chiedervi dov'era dio, prima del III millennio a.e.v. (ante era volgare, ndr); prima che fosse inventato cinquemila anni or sono. Durante la sua esistenza l'uomo segue determinate regole che nascono dal fatto stesso di dover convivere con i proprii simili, di collaborare con loro facendo attenzione a non crearsi troppi problemi di convivenza. In fin dei conti l'uomo è un animale sociale che deve confrontarsi con il suo
prossimo evitando particolari motivi di attrito; gli eventuali attriti vengono risolti mediante le leggi e le norme di comportamento che l'uomo stesso si è date, senza scomodare nessun dio.
Già intorno al 1770 a.C., ci aveva pensato Hammurabi che, tenuto conto delle esigenze sociali dei suoi tempi, formulò il primo codice della storia dell'umanità.
Quando il fantomatico Mosè (o chi per lui) disse, nel primo comandamento "Non avrai altro dio al di fuori di me", era perfettamente cosciente di gettare le basi per la più grandiosa truffa mai operata ai danni del genere umano del mondo
occidentale.
Affermare "non avrai altro dio al di fuori di me" è una regola che affonda le sue radici nella paura dei sempliciotti e, quindi, una legge fatta da scaltri individui, che sfruttano questa paura, e perciò non è attribuibile a nessuna particolare divinità.
Thomas Jefferson, a suo tempo, affermava che parlare di esistenze immateriali significa parlare di nulla. Dire che l'anima umana, gli angeli, dio sono immateriali significa dire che non sono nulla e che non ci sono nè dio, nè gli angeli nè l'anima. Constatazione che dovrebbe essere abbastanza ovvia, ma che non ha impedito, nel corso dei millenni, a capziosi parassiti, ammantati di falsa saggezza e di prosopopea, di elaborare quella enorme sciocchezza nota come teologia, non scienza, non disciplina e non filosofia che è servita a dare una base falsa ed inconsistente sulla quale perpetrare l'inganno a danno di poveretti
succubi di ancestrali paure e della loro ignoranza. Alcuni chierici, o pseudo filosofi, si sono affannati anche a dimostrare, con tortuosi giri di parole, l'esistenza
dell'inesistente. Dopo essersi inutilmente affaticati su argomentazioni speciose quali quella cosmologica, quella ontologica, quella teleologica o quella di natura morale e sulla nozione assai relativa e inconsistente di bene e di male, alla fine si sono resi conto della loro impotenza e hanno cercato di ribaltare il problema: se è vero che l'esistenza di dio non è dimostrabile, allora è anche vero che non è dimostrabile la sua inesistenza.
Argomentazione di comodo; una trappola nella quale sono caduti parecchi studiosi scettici i quali non hanno tenuto conto che, razionalmente parlando, la
dimostrazione compete a chi afferma qualcosa e non a chi la nega.
Già ai suoi tempi Euclide aveva messo in chiaro che "Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova". La premessa, falsa, che dio esiste è
la base fondamentale per l'esistenza di diverse forme di religione. Ma se questa premessa viene a mancare, che altro resta? Per fortuna, già dal XVIII secolo, il Barone d'Holbach, con la sua opera "Il Buon Senso", ha posto fine a queste assurde affermazioni. Bisogna purtroppo constatare che il buon senso è di pochi.
Ricordatevi sempre di Seneca: la religione è vera per la plebe, falsa per il saggio e redditizia per quelli che ne fanno un mestiere. Perciò mangiate, bevete, fumate, fate all'amore nei limiti di un responsabile comportamento ma, soprattutto, non versate soldi alle chiese ingorde e parassite che chiedono continuamente il vostro supporto. A tutte le vostre azioni c'è un limite ragionevole che dovete razionalmente percepire, al di fuori della insidiosa morale.
Godetevi al meglio questa vita che la natura vi ha casualmente assegnato. Non dovete aspettarvi nulla dopo la morte; il vostro spirito vitale non andrà da nessuna parte esattamente come quello di un topo, di un cane, di un bue o di qualsiasi altro essere animato.
Dopo il movimento illuminista del Settecento, dopo il comunismo, il liberalismo e il positivismo scientifico dell'Ottocento, s'è affermato, dall'inizio degli anni
Sessanta del secolo scorso, il grandioso, anche se ancor confuso, movimento della "New Age", dando vita ad una estesa forma di controcultura che si è (finalmente) opposta allo stagnante e melmoso immobilismo culturale imposto, da sempre, da una fradicia casta sacerdotale che ha preteso, per millenni, di porsi come unico tramite tra l'uomo e il "divino". Soprattutto è stata ampiamente rigettata l'dea balzana del dio creatore dal nulla.
Oggi l'uomo tende finalmente ad accorgersi che è stato lui a creare dio e non dio l'uomo (Feuerbach) ed a considerare se stesso e il suo intelletto come il solo e vero aspetto "divino" e "sacralizzare" la propria unica, inimitabile e insostituibile personalità.
E dobbiamo anche dire che Internet, pur con tutti i suoi difetti e le sue inevitabili storture, ha dato un significativo contributo nel far colloquiare gli uomini tra loro senza l'ingannevole e occhiuta interpretazione del prete. La corrosione delle cariatidi religiose del passato, operata da Internet, è imponente.
A ogni modo non è questa la sede per rinfocolare un dibattito di questa natura. Lo scritto “Il breviario degli atei” (http://www.alateus.it/ breviario.htm) si propone solo di analizzare e criticare, nei limiti del possibile, uno dei prodotti più nefasti derivato da questi concetti: la religione cristiana e tutte le sue infinite storture. Questo non significa che le altre credenze (islam, ebraismo, eccetera) siano meno corrotte, perverse o criticabili del cristianesimo; indagare sulla loro natura è solo una questione di tempo, di studio e di disponibilità. Ogni religione porta in sé i germi della propria dissoluzione; quante religioni del passato si sono dissolte nel nulla per questo salutare effetto di autodistruzione? E anche qui è solo questione di tempo. In questi ultimi anni abiamo assistito alla nascita di nuove strane credenze come quella del dio "Cargo" (il dio Aeroplano) accaduto nell'isola di Tana (Oceano Pacifico), ma quello che oggi appare ancora più
divertente e sintomatico è la nascita (almeno in Europa) di un nuovo culto, quello del Dio Pallone. Non è uno scherzo. La chiesa ha già manifestato segni di insofferenza, (con Giovanni Paolo II) verso i (tiepidi) fedeli che disertano il Tempio a favore dello Stadio (sottraendo indirettamente quattrini alla chiesa). D'altro canto abbiamo chiare manifestazioni che questi nuovi adepti (i tifosi) si comportano con la stessa furia devastatrice, la stessa insofferenza che ha caratterizzato i primi giudeo-cristiani e poi la chiesa stessa nel corso dei secoli. L'intrallazzo finanziario è comunque sempre lo stesso e imponente; pare che l'iniqua ripartizionesi della rapina dell'otto per mille non basti ancora per spennare i polli. Occorre però tenere nel debito conto che le attuali religioni, in generale, e il cristianesimo in particolare, sono istituzioni ancora troppo radicate e ricche per poter pensare di eliminarle in un tempo relativamente breve. Resta il fattoche l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam saranno nel tempo destinati a dissolversi quasi contemporaneamente essendo, tutti e tre, basati sulle stesse assurde menzogne del "Libro". Fino a quando esisterà gente, incapace di ragionare, che crederà in un qualche comodo Dio, anche Dio continuerà ad esistere. Il bisogno di credere nel fantastico (qualsiasi cosa di tipo consolatorio, proposta con una certa enfasi) è una delle peggiori tare del genere umano che preclude, nella mente di molti, la capacità elementare di formulare un qualsiasi pensiero razionale.
Le religioni, come il comune raffreddore, sono ormai diffuse in tutto il mondo (D.Dennet). Questo però non impedisce di curarci, di prendere l'aspirina, in
attesa che qualche potente vaccino riesca a debellare definitivamente il vibrione della stupidità umana.
Dio è un prodotto dell'ignoranza che la scienza va lentamente e inesorabilmente sgretolando; è un concetto molto redditizio per pochi ma che perpetua la servitù di molti. Viviamo perciò serenamente dimenticandoci di dio.

Fonte: Tratto dalla rivista "Tracce d'eternità", Aprile 2012, pp. 84-86.



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16/04/2012 18:43
 
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[SM=x789075] [SM=x1468240]

Agabo, sei sicuro di stare bene? [SM=x789049]

In ogni caso grazie per l'articolo, lo metto sul sito [SM=x789048]



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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Re:
kelly70, 16/04/2012 18.43:

[SM=x789075] [SM=x1468240]

Agabo, sei sicuro di stare bene? [SM=x789049]

In ogni caso grazie per l'articolo, lo metto sul sito [SM=x789048]



Kelly, quasi quasi il tuo commento mi piace di più dell'articolo!!!! [SM=g2767175] [SM=g2767175]

Agabo, fortissimo!!!! [SM=g2407713] [SM=g2407713]







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Re:
kelly70, 16/04/2012 18.43:

[SM=x789075] [SM=x1468240]

Agabo, sei sicuro di stare bene? [SM=x789049]

In ogni caso grazie per l'articolo, lo metto sul sito [SM=x789048]


Vedi, Kelly, ho letto quell'articolo dopo aver fatto 1h,30 di palestra e mezz'ora di idromassaggio. Però l'ho postato dopo aver pranzato e fatto una breve pennichella!
Stavo benissimo, diamine! Si potrà scherzare coi santi ... ed anche con gli atei di tanto in tanto, no?
E come farei ad essere ancora credente se non conoscesi anche le "ragioni" degli atei?
Solo che, più conosco le ragioni degli atei, più mi rendo conto che la questione non è credere o non credere, piuttosto, risiede in quel complessissimo mondo delle emozioni, condizionato dalle esperienze individuali.

Se entrassimo nel merito dell'articolo che ho postato, metterei in evidenza le cose corrette che sono state scritte, ma anche i numerosi luoghi comuni che con la fede cristiana non hanno nulla da spartire ...
solo che sono pigro ed ho poco tempo per imbarcarmi in una discussione così complessa. Dico solo che ciò che l'articolista ha scritto è in buona parte una distorsione del cristianesimo, fa riferimento a quello che è presentato dalla chiesa cattolica. Altre cose sono storicamente inesatte e non si riferiscono al cristianesimo biblico, ma alle credenze popolari, alla filosofia greca ed alla teologia ... del cavolo! Non mi meraviglia che su certe cose ci si rida sopra, ci rido sopra anch'io, per motivi differenti.
[SM=x789067]


[Modificato da Agabo 16/04/2012 20:33]



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16/04/2012 21:28
 
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Agabo, 16/04/2012 20.31:


Solo che, più conosco le ragioni degli atei, più mi rendo conto che la questione non è credere o non credere




Anch'io,più passa il tempo,e più mi convinco che il problema non sia (solo) credere o non credere.

Non è tanto una questione "probabilistica" (e qui mi vengono in mente aforismi tipo "l'unica cosa di cui sono sicuro è che non si può essere sicuri,ma a pensarci bene non ne sono affatto sicuro",Aveling col suo "ateo è un modo aggressivo per dire agnostico,agnostico è un modo rispettabile per dire ateo" e Dawkins con "non sono sicuro al 100% che non ci sia un creatore, poco meno"...),ma sopratutto (come dice Agabo) una questione legata al sentire e (dico io) alle "scelte".

Ma nel mondo religioso non si vuol capire che ciò che gli atei combattono non è tanto l'"idea" ma gli effetti (spesso disastrosi) che tale idea può produrre:se la religione fosse semplicente un'esperienza personale,il numero degli "atei militanti" (ossessione,croce e delizia di molti) si ridurrebbe esponenzialmente (quando non dovesse azzerarsi del tutto).



La religione rappresenta un insulto alla dignità umana. Con o senza di essa, ci sarebbero sempre buoni che farebbero il bene e cattivi che farebbero il male. Ma perché i buoni facciano del male, occorre la religione.

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16/04/2012 22:40
 
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Re: Re:
Agabo, 16/04/2012 20.31:


Vedi, Kelly, ho letto quell'articolo dopo aver fatto 1h,30 di palestra e mezz'ora di idromassaggio. Però l'ho postato dopo aver pranzato e fatto una breve pennichella!
Stavo benissimo, diamine! Si potrà scherzare coi santi ... ed anche con gli atei di tanto in tanto, no?
E come farei ad essere ancora credente se non conoscesi anche le "ragioni" degli atei?
Solo che, più conosco le ragioni degli atei, più mi rendo conto che la questione non è credere o non credere, piuttosto, risiede in quel complessissimo mondo delle emozioni, condizionato dalle esperienze individuali.

Se entrassimo nel merito dell'articolo che ho postato, metterei in evidenza le cose corrette che sono state scritte, ma anche i numerosi luoghi comuni che con la fede cristiana non hanno nulla da spartire ...
solo che sono pigro ed ho poco tempo per imbarcarmi in una discussione così complessa. Dico solo che ciò che l'articolista ha scritto è in buona parte una distorsione del cristianesimo, fa riferimento a quello che è presentato dalla chiesa cattolica. Altre cose sono storicamente inesatte e non si riferiscono al cristianesimo biblico, ma alle credenze popolari, alla filosofia greca ed alla teologia ... del cavolo! Non mi meraviglia che su certe cose ci si rida sopra, ci rido sopra anch'io, per motivi differenti.
[SM=x789067]





Non faccio polemica ma esprimo il mio parere. Non c'è antitesi fra ateismo e una serena fede in determinati fatti.I quali fatti generano pensieri e comportamenti che guarda caso fanno parte del comune comportamento morale fra le due fazioni.
Credere in una sopravvivenza spirituale non condiziona nessuno e non da noia a nessuno in quanto sono fatti che dovranno accadere in un tempo e in un luogo fuori dalla nostra attuale percettibilità sensoriale.
Il credere o il non credere è poca cosa per me quindi; il disastro apocalittico non lo fa la credenza ma la religione. Sic et simpliciter. [SM=x789055]

Ed è per questo motivo che giudico la teologia un aborto del pensiero umano e di cui ho il massimo disprezzo.

[SM=x1421970]



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16/04/2012 23:28
 
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Re: Re: Re:
=omegabible=, 16/04/2012 22.40:



Non faccio polemica ma esprimo il mio parere. Non c'è antitesi fra ateismo e una serena fede in determinati fatti.I quali fatti generano pensieri e comportamenti che guarda caso fanno parte del comune comportamento morale fra le due fazioni.
Credere in una sopravvivenza spirituale non condiziona nessuno e non da noia a nessuno in quanto sono fatti che dovranno accadere in un tempo e in un luogo fuori dalla nostra attuale percettibilità sensoriale.
Il credere o il non credere è poca cosa per me quindi; il disastro apocalittico non lo fa la credenza ma la religione. Sic et simpliciter. [SM=x789055]

Ed è per questo motivo che giudico la teologia un aborto del pensiero umano e di cui ho il massimo disprezzo.

[SM=x1421970]




Se tutti i credenti la pensassero come te, il mondo sarebbe un posto migliore e noi atei non avremmo niente di cui preoccuparci. [SM=x789060]



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17/04/2012 10:09
 
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Vedi, Kelly, ho letto quell'articolo dopo aver fatto 1h,30 di palestra e mezz'ora di idromassaggio. Però l'ho postato dopo aver pranzato e fatto una breve pennichella!
Stavo benissimo, diamine! Si potrà scherzare coi santi ... ed anche con gli atei di tanto in tanto, no?
E come farei ad essere ancora credente se non conoscesi anche le "ragioni" degli atei?
Solo che, più conosco le ragioni degli atei, più mi rendo conto che la questione non è credere o non credere, piuttosto, risiede in quel complessissimo mondo delle emozioni, condizionato dalle esperienze individuali.

Se entrassimo nel merito dell'articolo che ho postato, metterei in evidenza le cose corrette che sono state scritte, ma anche i numerosi luoghi comuni che con la fede cristiana non hanno nulla da spartire ...
solo che sono pigro ed ho poco tempo per imbarcarmi in una discussione così complessa. Dico solo che ciò che l'articolista ha scritto è in buona parte una distorsione del cristianesimo, fa riferimento a quello che è presentato dalla chiesa cattolica. Altre cose sono storicamente inesatte e non si riferiscono al cristianesimo biblico, ma alle credenze popolari, alla filosofia greca ed alla teologia ... del cavolo! Non mi meraviglia che su certe cose ci si rida sopra, ci rido sopra anch'io, per motivi differenti.
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Attribuire le ragioni della fede al mondo delle emozioni mi sembra una semplicistica via di fuga. Sarebbe paragonabile a quando una donna spiega alle sue amiche perchè è follemente innamorata di "quel tizio" che le altre non hanno degnato di uno sguardo.
Ora, che la fede in Dio sia un fatto emozionale è fuori di dubbio, l'assurdo sta nel volerla trasformare in qualcosa di razionale.

Ripropongo qui la domanda fatta ai credenti sul forum di Sonnyp:

Togliete a Dio tutti gli attributi e le azioni che provengono dai dettami delle religioni, e da tutti i libri cosidetti "religiosi" o divini, che sono comunque frutto della mente umana. Togliete tutto ciò che su Dio insegnano le religioni e ditemi cosa vi rimane.


[Modificato da kelly70 17/04/2012 10:11]



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17/04/2012 13:16
 
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Cara,non frequento più certi forum per mia libera scelta ma ti rispondo in piena onestà qui!!
Tu chiedi cosa rimane di Dio se togliamo tutto quello che le religioni dicono di Lui.

Niente di più semplice!!! Fai agli altri quello che vorresti gli altri facessero a te!

Peccato che lo dicono pure gli atei!!!!! [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979]

Bacione [SM=x789060]

[SM=x1414713]



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19/04/2012 04:54
 
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E questo mi dispiace molto!

Cara,non frequento più certi forum per mia libera scelta ma ti rispondo in piena onestà qui!!




e sai perchè?

Non perchè ho un numero in meno come brama il duce di Thione, assolutamente!

Ma perchè il tuo contributo inteligente, informativo, e simpatico, dava una nota molto interessante alle varie partecipazioni dei foristi. L'hai visto anche negli ultimi post in cui sei intervenuto.

Da quando hai lasciato Macchè forum, si è sentita molto la tua mancanza.

suvvia, non mi abbandonare, visto che ti ritieni un amico.... Tanto più che ora nel mio forum gli argomenti non sono più esclusivamente sui tdg! Non ti far tirare per le orecchi vecchio mascalzoncello!....


Shalom carissimo......
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