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da “Il buon senso” di Paul-Henri Thiry d’Holbach

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2012 10:53
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10/09/2012 23:10
 
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a cura di Maurizio Fiumara

Ignoranza e paura, sostegni di tutte le religioni

 

Come si è potuti riuscire a persuadere esseri ragionevoli che la cosa più incomprensibile era per essi la più essenziale?

Perché sono stati fortemente terrorizzati; perché, quando si ha paura, si cessa di ragionare; perché sono stati esortati soprattutto a diffidare della loro ragione; perché, quando il cervello è turbato, si crede a tutto e non si esamina più niente.

 

Ignoranza e paura, ecco i due sostegni di tutte le religioni. L’incertezza in cui l’uomo si trova in rapporto al proprio Dio è precisamente il motivo che lo tiene aggrappato alla sua religione.


Finora, ogni religione si è basata soltanto su quelle che in logica si chiamano «petizioni di principio»: si fanno supposizioni arbitrarie, e poi si svolgono le dimostrazioni partendo dalle supposizioni che si sono fatte.

 

Chiedete a un selvaggio che cosa fa muovere il vostro orologio: vi risponderà: “Uno spirito”. Chiedete ai nostri savi che cosa fa muovere l’universo: vi risponderanno: “Uno spirito”… La religione passa dai padri ai figli, come i beni di famiglia coi loro gravami.

Ben pochi, nel mondo, avrebbero un Dio, se qualcuno non si fosse preso cura di darglielo. Le credenze religiose degli uomini di ogni paese sono antichi e durevoli relitti dell’ignoranza, della crudeltà, dei terrori e della ferocia dei loro antenati.

 

I precettori del genere umano si comportano con molta avvedutezza, insegnando agli uomini i princìpi religiosi prima che essi siano in grado di distinguere il vero dal falso, o la mano sinistra dalla mano destra.


Sarebbe difficile ammaestrare un uomo di quarant’anni fornendogli le nozioni incoerenti che ci vengono dette sulla divinità; altrettanto difficile quanto scacciare quelle nozioni dalla testa d’un uomo che ne sia imbevuto dalla più tenera infanzia

 

La natura, voi dite, è del tutto inesplicabile senza un Dio. In altri termini, per spiegare ciò che capite ben poco, avete bisogno di una causa che non capite affatto. I selvaggi che abitano il Paraguay si considerano discendenti dalla Luna, e li consideriamo degli imbecilli. I teologi europei si considerano discendenti da un puro spirito. Questa pretesa è molto più ragionevole?

 

I devoti, incapaci di accusare Dio di malvagità, si abituano a considerare i più duri colpi della sorte come prove indubbie della bontà celeste.

Se sono immersi nel dolore, si ordina loro di credere che Dio li ama, che Dio li protegge, che Dio vuol metterli alla prova.
Così la religione è arrivata a mutare il male in bene! Un incredulo diceva giustamente: “Se il buon Dio tratta così quelli che ama, lo prego con tutto il cuore di non pensare a me”.

 

La religione, in ogni epoca, non ha fatto che riempire lo spirito umano di tenebre, e mantenerlo nell’ignoranza dei suoi veri rapporti, dei suoi veri doveri, dei suoi veri interessi. Solo mettendo in fuga le sue nebbie e i suoi fantasmi scopriremo le fonti della verità, della ragione, della morale, e i motivi reali che devono condurci alla virtù.








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11/09/2012 08:27
 
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E'proprio vero che le religioni sono l'oppio dei popoli. Come si fa ad arrivare a credere che le avversità della vita siano una prova della bontà divina? Meno male che di bontà si tratterebbe perché non oso immaginare come sarebbe la cattiveria. E' impensabile una vita senza prove e difficoltà. Ne farei volentieri a meno ma non si può negare che da esse si impara sempre qualcosa e si diventa più forti.

Il messaggio delle religioni: non pensare, non ragionare, spegni il cervello, vivi di illusioni, non essere te stesso....

Siamo noi il dio di noi stessi, artefici del nostro destino ... [SM=g1658570]
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Padre Guardiano
11/09/2012 09:07
 
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Re:
Katia-77, 11/09/2012 08.27:

E'proprio vero che le religioni sono l'oppio dei popoli. Come si fa ad arrivare a credere che le avversità della vita siano una prova della bontà divina? Meno male che di bontà si tratterebbe perché non oso immaginare come sarebbe la cattiveria. E' impensabile una vita senza prove e difficoltà. Ne farei volentieri a meno ma non si può negare che da esse si impara sempre qualcosa e si diventa più forti.

Il messaggio delle religioni: non pensare, non ragionare, spegni il cervello, vivi di illusioni, non essere te stesso....

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11/09/2012 10:53
 
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