Guardatevi questo film, ne vale la pena
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Un documentario con le migliori e più aggiornate informazioni scientifiche sui cambiamenti climatici e il loro legame con l'allevamento di animali: l'industria dell'allevamento causa il 18% dell'effetto serra totale, una percentuale simile a quella dell'industra, e maggiore di quella dell'intero settore dei trasporti pubblici e privati (13,5%).
Questo film è stato in concorso a CinemAmbiente 2009, il principale evento italiano di cinematografia ambientalista.
Con un linguaggio accessibile a tutti, interviste con scienziati, animazioni, statistiche, il documentario intende dare un importante contributo al dibattuto pubblico sul tema, mostrando come un'alimentazione maggiormente basata su ingredienti vegetali sia necessaria per diminuire drasticamente l'impatto sull'ambiente della produzione di cibo. Il documentario è adatto a giovani e adulti, particolarmente indicato per la visione nelle scuole superiori e nelle università (Ordina il DVD su AgireOra Edizioni e diffondilo!).
Le informazioni scientifiche derivano e sono state convalidate dalla FAO (Organizzazione per l'Agricoltura e l'Alimentazione dell'ONU), dal World Watch Institute e dall'Istituto per gli Studi Ambientali della Libera Università di Amsterdam.
L'importanza di rendere note al pubblico queste informazioni sta nel fatto che ciascuno di noi, come singolo cittadino, può fare moltissimo per alleviare il proprio peso sull'ambiente e quello che possiamo fare sul fronte della scelta del nostro cibo è decisamente più potente di quello che possiamo fare in ogni altro campo!
Questo lo conferma un articolo, pubblicato nell'aprile 2008 sulla rivista scientifica Environmental Science and Technology, di due ricercatori della Carnegie Mellon University, i quali spiegano che gli studi sul "consumo sostenibile" fatti negli ultimi anni hanno concluso che l'impatto dei singoli individui è dovuto a tre fattori principali: il cibo, l'energia usata in casa, e i trasporti, e di questi fattori, quello del "cibo", cioè di che cosa ciascuno sceglie di mangiare, è il più "potente". E' quello che in termini quantitativi ha il maggior impatto; ha il maggior livello di scelta personale, perché non dipende dalle normative, dalla disponibilità di mezzi pubblici o di fonti di energia alternative, ecc.; si può applicare già subito, non è a medio o lungo termine come possono esserlo altri aspetti che implicano cambiamenti nelle infrastrutture, nei beni disponibili, nella tecnologia usata.
"Non mangiare carne, va' in bici, sii un consumatore frugale" - ecco come fermare il riscaldamento globale.
Citiamo queste parole di Rajendra Pachauri, premio Nobel e direttore dell'IPCC, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite, pronunciate il 15 gennaio 2008 a una conferenza stampa a Parigi in cui è stato presentato il dossier dell'IPCC emanato nel 2007, il quale sottolinea "l'importanza di cambiare stile di vita".
Abbiamo grandi poteri, come singoli, e quindi anche grandi responsabilità. E' importante, dunque, portare a conoscenza di tutte queste informazioni le persone, in modo che ciascuno possa scegliere con consapevolezza. E questo è proprio lo scopo del documentario "Meat the truth".
Prodotto dalla Nicolaas G. Pierson Foundation (protagonista: Marianne Thieme; registi: Gertjan Zwanikken e Karen Soeters; soggetto di: Karen Soeters)
Doppiaggio in italiano e distribuzione a cura di AgireOra Edizioni,
www.AgireOraEdizioni.org
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)