Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Diteglielo al gospo: LA MADONNA DI GUADALUPE

Ultimo Aggiornamento: 12/05/2013 18:00
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.053
Post: 1.197
Sesso: Maschile
Utente Master
12/05/2013 13:13
 
Quota

LA MADONNA DI GUADALUPE


L'immagine della Madonna di Guadalupe è una rappresentazione della Vergine Maria risalente al sedicesimo secolo. Secondo la tradizione l’immagine fu impressa miracolosamente dalla stessa Madonna sul mantello di un convertito azteco di nome Juan Diego. La Chiesa cattolica ha riconosciuto il miracolo e Juan Diego è stato canonizzato come un santo da Giovanni Paolo II il 31 luglio 2002.

Dal punto di vista scientifico tuttavia sono numerosi gli elementi che fanno pensare a un’origine tutt’altro che soprannaturale dell’immagine.

Innanzi tutto se si analizzano i dettagli della storia di Juan Diego si ritrovano molti elementi comuni sia alla tradizione cattolica che a quella azteca: segno evidente di un sincretismo religioso e quindi di un’origine culturale della narrazione. Secondariamente le caratteristiche dell’immagine rispecchiano esattamente quelli che sono i canoni iconografici con cui la Madonna viene tradizionalmente raffigurata. L’effige della Madonna è infatti molto somigliante ai classici dipinti spagnoli dell’epoca.

Infine diversi studi sperimentali condotti sull’immagine fanno pensare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che si tratti di un semplice dipinto di origine perfettamente umana.

Diverse fotografie all’infrarosso mostrano alcune correzioni successive e inoltre mettono in evidenza quello che ha tutta l’aria di essere il contorno della figura: come se l’artista avesse prima fatto uno schizzo e successivamente lo avesse colorato. Anche il ritrattista Glenn Taylor, che ha esaminato l’immagine, ha evidenziato in particolare come i capelli e gli occhi della Vergine abbiano contorni piuttosto artificiali, tracciati molto probabilmente con un pennello.

Queste evidenze sono in perfetto accordo con un esame del mantello che venne fatto nel 1556 durante il quale venne dichiarato che l’immagine “venne dipinta ieri da un indiano”, specificando “il pittore indiano Marcos” che probabilmente era l’artista azteco Marcos Cipac d’Aquino che operava in Messico nel sedicesimo secolo.

Un ulteriore studio venne condotto segretamente nel 1982 dall’esperto di restauro José Sol Rosales. Rosales esaminò la stoffa con un stereomicroscopio e osservò che la tela risultò essere una mistura di lino e canapa o fibra di cactus. L’immagine apparve essere stata realizzata utilizzando un numero limitato di pigmenti ben noti in campo pittorico: bianco a base di solfato di calcio, nero fumo, rosso carminio, blu, verde e altre “terre” colorate.

Rosales concluse che l'immagine non aveva affatto un’origine soprannaturale ma era invece il lavoro di un artista che usò i materiali e metodi tipici del sedicesimo secolo. Recenti studi hanno inoltre mostrato che mentre l’immagine risale effettivamente al sedicesimo secolo, non molto tempo dopo la conquista spagnola, la leggenda di Juan Diego risalirebbe a circa una secolo dopo.


È infine significativo il fatto che diversi studiosi cattolici, incluso il primo amministratore della basilica di Guadalupe Monsignor Guillermo Schulemburg, abbiano avanzato seri dubbi circa la reale esistenza storica di Juan Diego.

La cosa curiosa è che anche dopo la proclamazione a santo di Juan Diego, persino il segretario della congregazione vaticana delle cause dei santi, l'arcivescovo polacco Edward Nowak, ha espresso chiaramente la sua posizione, dichiarando: “Sull’esistenza di questo santo si sono sempre avuti forti dubbi. Non abbiamo documenti probatori ma solo indizi. [...] Nessuna prova presa singolarmente dimostra che Juan Diego sia esistito”.


E veniamo infine all’affermazione secondo la quale nelle pupille della Madonna si vedrebbero alcune immagini, compreso lo stesso Juan Diego. I forti ingrandimenti cui sono state sottoposte le pupille fanno emergere molte figure casuali dalla forma indefinita. 


Ingrandimento dell'occhio della Vergine: uomo con la barba o pareidolia?


Un ulteriore ingrandimento.

Qui subentra la tendenza tipica della umana di riconoscere figure di senso compiuto anche in immagini totalmente prime di significato. Il fenomeno si chiama tecnicamente “paraeidolia” ed è alla base del gioco che si fa da bambini che consiste nell’individuare forme di senso compiuto guardando le nuvole in cielo.

Come è stato ampiamente dimostrato in molte presunte apparizioni miracolose, è il desiderio di credere che porta i fedeli a vedere ciò che vogliono vedere



Articolo integrale: http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=5147



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 8.980
Post: 4.909
Età: 64
Sesso: Maschile
Utente Master
Antipapa
12/05/2013 17:29
 
Quota

Anche dal sito del Cicap:


L’immagine messicana di Guadalupe è una rappresentazione del XVI secolo della Vergine Maria che, secondo la pia leggenda, si è miracolosamente impressa sul mantello di un convertito azteco. L’amerindio, Juan Diego, dovrebbe essere canonizzato come santo nonostante la nuova prova che conferma le affermazioni degli scettici che l’immagine sia semplicemente un’opera di un artista nativo, che la storia sia apocrifa e “Juan Diego” un personaggio probabilmente inventato.

La storia di Juan Diego è riportata nel Nican Mopohua ("un resoconto”) scritto in lingua azteca nativa e talvolta chiamato “vangelo di Guadalupe.” Secondo questo resoconto, all’inizio del dicembre del 1531 (alcuni anni dopo la sconfitta dell’impero azteco da parte di Cortéz) Juan Diego era un recente convertito che lasciava il suo villaggio per frequentare la Messa in un altro.

Oltrepassati i piedi di una montagna chiamata Tepeyac, incontrò una giovane donna, raggiante in una mistica nebbia dorata, che si presentò come “la sempre vergine Santa Maria, madre del vero Dio” e chiese di erigere un tempio in quel luogo. Più tardi, come segno al vescovo scettico, fece apparire miracolosamente un suo ritratto sul manto di fibra di cactus di Juan.

Chiaramente la leggenda contiene diversi temi dell’Antico e del Nuovo Testamento, come pure affermazioni specifiche del dogma cattolico. In realtà, la storia stessa sembra presa in prestito da una precedente leggenda spagnola in cui la Vergine apparve a un pastore e lo guidò a scoprire una sua statua lungo un fiume chiamato Guadalupe (“canale nascosto”). Inoltre, il santuario a Tepeyac fu eretto innanzi al luogo dove gli Aztechi avevano avuto il tempio dedicato alla loro dea vergine Tonantzin (Smith 1983). Perciò la tradizione cattolica fu innestata su quella indiana, un processo che gli studiosi di folclore chiamano sincretismo.

La stessa immagine evidenzia una ispirazione notevole. Si tratta di un tradizionale ritratto di Maria, pieno di motivi artistici tipici ed infatti deriva chiaramente da precedenti dipinti spagnoli. Alcuni sostenitori dell’autenticità dell’immagine hanno suggerito che gli evidenti elementi artistici siano stati aggiunti e che le “originali” porzioni di faccia, mani, abito e mantello siano, perciò, “inspiegabili” e quindi “miracolosi.” (Callahan 1981).

In realtà la fotografia agli infrarossi mostra che le mani sono state modificate e foto ravvicinate mostrano che sono stati applicati per evidenziare le aree del viso pigmenti in quantità sufficiente da coprire la trama dell’abito. Si notano anche chiare crepature e sfaldamenti lungo la cucitura, e le foto agli infrarossi rivelano che nella piega della veste ci sono i tratti di uno schizzo, suggerendo che un artista avesse abbozzato una figura prima di dipingerla. Il ritrattista Glenn Taylor ha evidenziato che la parte dei capelli della Vergine è fuori centro, che gli occhi, incluse le iridi, presentano contorni, come spesso succede nei dipinti ma non in natura, e tutti questi bordi sembrano essere stati fatti con un pennello; e che molte altre prove suggeriscono che l’immagine fu probabilmente copiata da un artista inesperto da un’opera originale sapientemente realizzata.

Infatti, durante una precedente investigazione dell’abito, nel 1556 si dichiarò che l’immagine fu “dipinta l’anno precedente da un Indiano” e specificatamente “il pittore indiano Marcos”. Ci si riferiva probabilmente all’artista Marcos Cipac de Aquino che fu attivo in Messico all’epoca in cui l’Immagine di Guadalupe apparse. Nel 1985, l’analista forense John F. Fischer ed io [Joe Nickell, ndt] riportammo tutte queste prove ed inoltre “una indagine folcloristica ed iconografica” dell’Immagine di Guadalupe sullo Skeptical Inquirer. Affrontammo inoltre le pseudoscienze che l’immagine aveva attirato. (Per esempio, alcune dichiarazioni di aver scoperto facce, inclusa quella di “Juan Diego” nell’ingrandimento del tessuto degli occhi della Vergine - nulla più che prova dell’abilità della pia immaginazione di percepire immagini in figure casuali [Pareidolia, ndt] come macchie d’inchiostro) (Nickell e Fischer 1985).

Recentemente, le nostre scoperte sono state confermate quando la rivista in lingua spagnola Proceso ha riportato i risultati di uno studio segreto dell’Immagine di Guadalupe. L'indagine fu condotta, segretamente, nel 1982 dell’esperto in restauro José Sol Rosales. Rosales esaminò la veste con uno stereomicroscopio ed osservò che la tela appariva come un misto di lino e canapa o fibra di cactus. Era stata preparata con una base di primer (solfato di calcio) data a pennello e l’immagine resa a tempera (pigmento, acqua e un legante). L’artista usò una “tavolozza di colori molto limitata”, ha detto l’esperto, che consisteva in nero (ottenuto dalla fuliggine di pino), bianco, blu, verde, varie terre, rossi (incluso il carminio) ed oro. Rosales ha concluso che l’immagine non ha avuto un’origine soprannaturale ma fu invece,l’opera di un artista che usò materiali e metodi del XVI secolo (El Vaticano 2002).

Inoltre, nuovi studi (ad esempio Branding 2001) suggeriscono che, mentre l’immagine fu dipinta e si pensò avere poteri miracolosi non molto dopo la conquista spagnola, la pia leggenda dell’apparizione di Maria a Juan Diego potrebbe essere datata al secolo seguente. Alcuni studiosi cattolici, incluso il precedente curatore della basilica Monsignor Guillermo Schulemburg, nutrono persino dubbi sull’esistenza di Juan Diego. Schulemburg ha detto che la canonizzazione di Juan Diego sarebbe il “riconoscimento di un culto” (Nickell 1997).

Ad ogni modo gli scettici sembrano avere poco o nessun effetto, e papa Giovanni Paolo II sembra intenzionato alla canonizzazione di Juan Diego che è tanto chiaramente popolare tra i Cattolici messicani quanto un personaggio, apparentemente, fittizio.


Cerca di convincersi in ogni modo [SM=g27825]

[SM=g2407711]



Le religioni? Un'abbagliante strada a senso unico. (Max Cava)

" Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione,
e non mi importerà di chi ne fa le leggi" (Mayer Anselm Rothschild)


OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 14.714
Post: 9.849
Sesso: Femminile
Utente Gold
Madre Badessa
12/05/2013 18:00
 
Quota

Come si faccia a credere a certe corbellerie per me rimane un mistero dell'ottusità umana.

Certa gente è ottusa. Non faccio nomi. Basta la Gospa.

Scava scava, che qualcosa troverai.[SM=g8799]



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Risposta Veloce
Nick  
Titolo
Messaggio
Smiles
Copia il codice di controllo qui sotto





Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:29. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com