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Vivisezione: i numeri confermano che bisogna fermare la sperimentazione animale

Ultimo Aggiornamento: 03/07/2013 21:13
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03/07/2013 12:16
 
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Re: Re:
francesca.38, 03/07/2013 10:09:



non è vero.
nn è vero che l'animale è sempre sedato. e cmq, se gli inietti cellule tumorali o lo sottoponi a dosi massicce di radiofarmaci per scoprire quando svilupperà effetti collaterali devastanti, il fatto che sia sedato nel momento dell'eventuale intervento vero e proprio conta pochissimo.
quindi se il termine "sezione" è scorretto, perchè non si tratta più di scoprire come è fatto, è corretto il senso traslato del dolore, inutile, a cui l'animale viene sottoposto






Credo che ti sfugga il nocciolo del mio intervento. Non sto discutendo il fatto che ci siano animali che patiscono, perlomeno compatibilmente con il loro concetto di dolore, delle grandi sofferenze. Anzi, soprattutto nel caso dei topi, so bene che esistono situazioni atroci (volendo potrei anche farti due o tre esempi su cui una volta ho lavorato personalmente; sono alquanto raccapriccianti). Il punto è che anche se nella ricerca medica moderna esistono molti tipi di esperimenti che causano sofferenze all'animale (inclusa la sua morte), non si dovrebbe parlare di vivisezione. La vivisezione è la dissezione/esplorazione anatomica dell'animale quando è ancora vivo, e questa è una cosa che non accade quasi più nella medicina moderna, anche perché ormai ha poco senso sul piano pratico. Gli animalisti abusano questo termine per l'impatto psicologico che esso genera nelle persone ("dissezione dei vivi"!) nonostante abbia ben poco a che vedere con la realtà. E in quell'articolo ci mettono pure delle cifre che, se davvero descrivessero i casi di vivisezione, sarebbero alquanto fantasiose.

EDIT: per lo stesso motivo, faccio presente che mi riferivo alla sedazione dell'animale come pratica consolidata in caso di vivisezione, non di tutti gli altri esperimenti. Nella maggior parte, quando arriva il momento, semplicemente uccidono la cavia e prelevano i tessuti oggetto di studio.
[Modificato da Rainboy 03/07/2013 14:41]
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03/07/2013 13:24
 
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Re: Re: Re:
Rainboy, 03/07/2013 02:32:


Non discuto sul fatto che in linea teorica, l'apporto dei computer possa essere perfezionato al fine di sostituire l'uso delle cavie per alcuni tipi di esperimenti. Anche togliendo gli sprechi causati dalla burocrazia legale dei vari paesi, credo che se prendessimo cento esperti di cento campi diversi di ricerca medica/biotecnologica e mettessimo ciascuno di loro davanti a questo dilemma, chiedendogli cosa si potrebbe cercare di fare per ridurre il consumo di cavie, a ciascuno di loro verrebbe un'ideuzza o due relative al proprio campo di applicazione, per - diciamo così - ridurre un po' gli sprechi del suo settore.

Questo è un conto.

Ci sono però molti campi in cui è impossibile, per adesso e credo anche nel futuro prossimo, immaginare che una simulazione al computer rimpiazzi l'esperimento in vivo. Gli esperimenti in vivo si fanno per vedere, sul vero tessuto vivente e biologicamente attivo, che cosa accade alla molecola studiata. Servono per capire qual'è il comportamento reale del farmaco, dopo che hai già fatto tutte le simulazioni che potevi fare (al computer e non) nella fase in vitro.

Prova per esempio a immaginarti un test per studiare il metabolismo del primo passo del farmaco X, ovvero il modo in cui il farmaco X viene decomposto dal fegato e rilasciato nei carrier del sangue.

Andiamo per passaggi di complessità:

1) Una singola cellula del fegato è un laboratorio chimico che umilierebbe quello di Grissom in CSI: Las Vegas, ed esprime migliaia di enzimi diversi che hanno il compito di filtrare ogni possibile sostanza estranea.

2) Suddetti enzimi poi interagiscono fra loro (e altrettanto fanno i loro prodotti); così ogni sostanza metabolizzata subisce numerosi passaggi, spesso del tutto sconosciuti agli sperimentatori (perché mai osservati) fino al momento in cui il farmaco X non li ha stimolati.

3) Mettiamoci poi il fatto che il farmaco X deve essere accompagnato dall'eccipiente Y per fargli mantenere stabilità nell'intestino, dal rivestimento Z, dall'adiuvante K, e tutti questi composti subiranno lo stesso destino e moltiplicheranno i risultati finali in modo esponenziale...

Tutto questo per osservare gli effetti su UNA cellula.

4) Però il fegato umano sono centinaia di miliardi di cellule, che mentre lavorano sul farmaco X stanno facento (simultaneamente) migliaia di altri compiti vitali, che potrebbero subire interferenze dai processi scatenati dal farmaco X.

5) Suddette cellule inoltre comunicano sia fra di loro che con quelle del resto del corpo, dunque i loro delicati assi chimici e ormonali vanno tenuti in considerazione... etc. etc.

6) Come reagiranno i carrier del sangue (albumina, etc.) è tutta un'altra faccenda, ovviamente.

7) E il sistema immunitario?

8) E se ci fossero *ta-dan!* altri farmaci nel corpo dell'individuo in quel momento? Oppure alcool? E i nutrienti del pasto, con tutte le decine di migliaia di metaboliti che generano durante la loro digestione, come influenzeranno il metabolismo epatico del farmaco X? E dopo, quando sarà nel sangue e dovrà competere per essere trasportato dai carrier?

9) Nemmeno prendiamo in considerazioni malattie genetiche e sindromi metaboliche del paziente, altrimenti le possibilità raggiungono numeri stellari.

10) Forse la cosa più divertente è che dopo tutto questo ambaradam, se ci pensi, ancora non abbiamo preso in considerazione quale debba essere l'effetto terapeutico del farmaco stesso... o come agirà sul tessuto bersaglio. In altre parole, questi sono solo i preliminari per la sua ammissione nel corpo umano. Già, proprio così.

Conclusione:

Amico mio, io neanche so se su questo pianeta ci sia la potenza di calcolo per computare operazioni simili, figuriamoci poi scrivere il programma... e di sicuro non ci sono i dati per impostare lo spettro di variabili e costanti corretto, perché la nostra conoscenza del corpo umano non è ancora a quel livello.
Un giorno forse, chissà. Ma per ora, dormi sogni tranquilli, e cerca di non pensare agli squittii disperati di quella marea di topolini. Se non ci riesci, fatti prescrivere un sonnifero (regolarmente testato sia in vitro che in vivo, mi raccomando!) e contempla il modo in cui interagisce con i tuoi neuroni per farti fare sogni d'oro [SM=x789055]


A questo punto mi chiedo io... a che serve sperimentare sugli animali (seppur primati, quindi con un dna simile ma comunque non uguale al nostro) , se poi la sperimentazione diretta sull'uomo può dare risultati opposti?


Titti. [SM=x789061]



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03/07/2013 14:29
 
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Re: Re: Re: Re:
Titti-79, 03/07/2013 13:24:


A questo punto mi chiedo io... a che serve sperimentare sugli animali (seppur primati, quindi con un dna simile ma comunque non uguale al nostro) , se poi la sperimentazione diretta sull'uomo può dare risultati opposti?


Titti. [SM=x789061]



A ridurre i rischi che ciò accada.
Prima provi su ciò che è simile all'uomo per acquisire tutte le informazioni e le garanzie che puoi ottenere... poi provi sull'uomo. Tu faresti diversamente?

[Modificato da Rainboy 03/07/2013 14:30]
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Re: Re: Re: Re: Re:
Rainboy, 03/07/2013 14:29:



A ridurre i rischi che ciò accada.
Prima provi su ciò che è simile all'uomo per acquisire tutte le informazioni e le garanzie che puoi ottenere... poi provi sull'uomo. Tu faresti diversamente?




io sì.
sono informazioni a cui non si può realmente dare credito.

per quanto riguarda l'etimologia del termine, hai sicuramente ragione, ma credo non sia questo il punto del 3D

quando poi scrivi:
...ci siano animali che patiscono, perlomeno compatibilmente con il loro concetto di dolore...
mi rendo conto che il nostro modo di "sentire" l'animale è talmente distante che non riusciremmo mai a comprenderci davvero.
non voglio dire che io sono buona e tu cattivo, solo che abbiamo 2 modi emotivamente, oltre che scientificamente, molto diversi di approcciarci a questo discorso.
(come ho scritto, ho lavorato nella creazione di radiofarmaci e qualcosa di sperimentazione animale ho vissuto direttamente anch'io...)
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03/07/2013 17:00
 
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La seconda ragione, meno evidente ma ben reale, è che la diagnostica è sempre più avanzata e scopre tumori piccolissimi, i quali il più delle volte sarebbero regrediti da soli...

Kelly


Vedasi a tal proposito la cosiddetta "prevenzione" tanto sbandierata tramite il pap test alle donne e le analisi alla prostata per gli uomini. Spesso delle semplici infezioni danno esiti positivi con conseguenze psicologiche devastanti e operazioni distruttive. Stessa cosa con la mammografia.

Ho l'esperienza diretta di una mia amica alla quale era stato diagnosticato un cancro al seno, ripetuto l'esame a pochi mesi di distanza non aveva più niente. I medici se ne escono dicendo che era stato un errore diagnostico.

O potrebbe essere qualcosa che invece è passata da sola come spesso succede?




Carissima Kelly, io ultimamente ho visto un documentario nel quale un medico diceva più meno le seguente cose: TUTTI sviluppiamo prima o poi delle "cellule cancerogeni" nel nostro corpo ma se questi alla fine si moltiplicano e formano una massa tumorale dipende soprattutto dal nostro sistema immunitario, se il sistema è intatto e forte è in grado di combattere queste cellule e distruggerli.


Il sistema immunitario a sua volta dipende per primo da una buona alimentazione ( meglio se vegetariana / vegana e biologica) e poi dallo stato mentale della persona.

leggi anche qui:


Cosa sono le cellule cancerose?
Non esistono le cellule cancerose. Il cancro non è formato da cellule cancerose, ma da acidi derivati dagli alimenti e dai processi metabolici dell'organismo; acidi che fermentano avvelenando i tessuti del corpo. Proprio come una mela marcia in una cassa di mele sane, rovina le altre, così una cellula cancerogena tende a rovinare quelle che la circondano. Parlando della mela di cui sopra, noi non diciamo che ha il cancro, diciamo che è marcia o immangiabile.
"Cancro" non è un nome, è un aggettivo!.
Non esistono cellule tumorali o cancerogene nel nostro corpo; esistono acidi che rovinare le cellule sane e cellule non più sane che generano una condizione tumorale o cancerogena.
Tutti abbiamo delle cellule non sane nel nostro organismo, dal concepimento fino alla morte, la loro quantità dipende dallo stile di vita e dalle scelte alimentari.



www.studirosacrociani.org/insegnamenti/salute-malattia-e-guarigione/come-nascono-cancri-e...


Riguarda Pap test, mammografia, e tanti altri esami di sangue di controllo io me ne importo un fico secco, non li faccio proprio, e tu?
Sono anni che non ho bisogno di cure mediche, nemmeno di influenza mi ammalo più, solo ogni tanto le pillole contro l'emicrania mi ritiro della quale non sono riuscita a liberarmi del tutto ancora.

Mentre quelli che vanno sempre dal medico per ogni minima cosa con controlli qua e la sono più malati degli altri.
[Modificato da Cristianalibera 03/07/2013 17:19]



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03/07/2013 17:01
 
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Re: Re: Re:
ReteLibera, 03.07.2013 02:59:



Secondo il mio modesto parere, dove non arriva la mente umana non può certo arrivare un programma. L'elaborazione non la risolvono le "macchine" poiché si limitano ad elaborare i dati inseriti appunto dalla mente umana, non ineccepibile.


Di Bella...un vero disastro, come Berlusconi che aveva promesso di sconfiggere il cancro.




Si critica tanto la vivisezione nel mentre l'autopsia potrebbe essere una regola per salvare tante altre vite umane.


Atei di nome ma non di fatto!!!







[SM=x1468240] [SM=x1468240] [SM=x1468240]

Come farai a sapere sempre tutto...?

[SM=g2407711]



Le religioni? Un'abbagliante strada a senso unico. (Max Cava)

" Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione,
e non mi importerà di chi ne fa le leggi" (Mayer Anselm Rothschild)


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03/07/2013 17:22
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
francesca.38, 03/07/2013 16:23:



io sì.
sono informazioni a cui non si può realmente dare credito.



Allora però vorrei che mi spiegassi cosa faresti, perché è questo il punto. Testeresti un nuovo anticoagulante direttamente su cavie umane non appena ha passato la fase in vitro e i test sulle colture cellulari? Faresti altrettanto con un cardiostimolante? Un nuovo anticorpo monoclonale?

Inoltre, tutta la ricerca di base, su cosa la faresti? Su umani? Per esempio, asporteresti le fibre dei loro nervi, per studiare i dettagli strutturali delle cellule di Schwann? Li faresti modificare geneticamente con geni knockout per riprodurre il morbo di Parkinson e poterlo studiare? Li ingravideresti per poter poi prelevare i feti e studiare le staminali fetali?



francesca.38, 03/07/2013 16:23:


quando poi scrivi:
...ci siano animali che patiscono, perlomeno compatibilmente con il loro concetto di dolore...
mi rendo conto che il nostro modo di "sentire" l'animale è talmente distante che non riusciremmo mai a comprenderci davvero.
non voglio dire che io sono buona e tu cattivo, solo che abbiamo 2 modi emotivamente, oltre che scientificamente, molto diversi di approcciarci a questo discorso.




Beh, io ritengo che paragonare il cervello e la mente di un topo a quelli di un umano non sia ragionevolmente fattibile. Questo non significa che io non provi dispiacere per il fatto che il topo debba soffrire, significa solo che ne proverei molto di più se al suo posto quelle sofferenze fossero inflitte a un essere umano, dato che costui ne soffrirebbe a livelli, appunto, umani.
Tutto il resto, emotivamente parlando, secondo me va considerato alla luce di questa semplice realtà dei fatti.

Invece per quanto riguarda l'aspetto scientifico... qual'è il tuo modo di approcciarti al problema?

[Modificato da Rainboy 03/07/2013 17:25]
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03/07/2013 18:36
 
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Re:
Cristianalibera, 03/07/2013 17:00:

La seconda ragione, meno evidente ma ben reale, è che la diagnostica è sempre più avanzata e scopre tumori piccolissimi, i quali il più delle volte sarebbero regrediti da soli...

Kelly


Vedasi a tal proposito la cosiddetta "prevenzione" tanto sbandierata tramite il pap test alle donne e le analisi alla prostata per gli uomini. Spesso delle semplici infezioni danno esiti positivi con conseguenze psicologiche devastanti e operazioni distruttive. Stessa cosa con la mammografia.

Ho l'esperienza diretta di una mia amica alla quale era stato diagnosticato un cancro al seno, ripetuto l'esame a pochi mesi di distanza non aveva più niente. I medici se ne escono dicendo che era stato un errore diagnostico.

O potrebbe essere qualcosa che invece è passata da sola come spesso succede?




Carissima Kelly, io ultimamente ho visto un documentario nel quale un medico diceva più meno le seguente cose: TUTTI sviluppiamo prima o poi delle "cellule cancerogeni" nel nostro corpo ma se questi alla fine si moltiplicano e formano una massa tumorale dipende soprattutto dal nostro sistema immunitario, se il sistema è intatto e forte è in grado di combattere queste cellule e distruggerli.


Il sistema immunitario a sua volta dipende per primo da una buona alimentazione ( meglio se vegetariana / vegana e biologica) e poi dallo stato mentale della persona.

leggi anche qui:


Cosa sono le cellule cancerose?
Non esistono le cellule cancerose. Il cancro non è formato da cellule cancerose, ma da acidi derivati dagli alimenti e dai processi metabolici dell'organismo; acidi che fermentano avvelenando i tessuti del corpo. Proprio come una mela marcia in una cassa di mele sane, rovina le altre, così una cellula cancerogena tende a rovinare quelle che la circondano. Parlando della mela di cui sopra, noi non diciamo che ha il cancro, diciamo che è marcia o immangiabile.
"Cancro" non è un nome, è un aggettivo!.
Non esistono cellule tumorali o cancerogene nel nostro corpo; esistono acidi che rovinare le cellule sane e cellule non più sane che generano una condizione tumorale o cancerogena.
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Sono anni che non ho bisogno di cure mediche, nemmeno di influenza mi ammalo più, solo ogni tanto le pillole contro l'emicrania mi ritiro della quale non sono riuscita a liberarmi del tutto ancora.

Mentre quelli che vanno sempre dal medico per ogni minima cosa con controlli qua e la sono più malati degli altri.




Nemmeno io ne faccio mai. Controllo solo il ferro perchè tende a essere basso, ma è un problema vecchio che ormai conosco.



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


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Re: Re: Re:
Rainboy, 03.07.2013 02:32:



Un giorno forse, chissà. Ma per ora, dormi sogni tranquilli, e cerca di non pensare agli squittii disperati di quella marea di topolini. Se non ci riesci, fatti prescrivere un sonnifero (regolarmente testato sia in vitro che in vivo, mi raccomando!) e contempla il modo in cui interagisce con i tuoi neuroni per farti fare sogni d'oro [SM=x789055]



[SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]


Dopo il tuo illuminante post, devo ammettere che mi sono lasciato fuorviare da: "vivisezione"... immaginando il povero animaletto disperato che viene squartato da sadici scienziati sghignazzanti.

Scandalizzarsi che vengano fatti esperimenti, con seri scopi di ricerca, sugli animali e poi servirsi di medicamenti messi a punto anche con tali sistemi, mi sembra un tantino ipocrita.

Il problema, ritengo, sta nel fatto che noialtri, comuni mortali, abbiamo la tendenza a pensare che la stragrande maggioranza di suddetti esperimenti siano ormai obsoleti, vedi me... che credevo di risolvere tutto con un computer.

[SM=g2407711]







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03/07/2013 21:13
 
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Il divieto dei test sugli animali per i cosmetici é, almeno in Europa, già realtà.

www.google.de/url?sa=t&rct=j&q=esperimenti%20animali&source=web&cd=15&cad=rja&sqi=2&ved=0CI0BEBYwDg&url=http%3A%2F%2Fwww.ilgiornale.it%2Fnews%2Fcronache%2Fcosmetici-svolta-storica-stop-ai-test-sugli-animali-894293.html&ei=iXXUUbXyCaiN4gSi8IGwBg&usg=AFQjCNFAObB5SIv-YkLf9wVkXh...

[SM=g2407711]




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