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Morale laica

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2018 15:18
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"...le nuove generazioni si scoprirono atee sia
nella testa che nel cuore: il soggettivismo prese il posto del relativismo, il nichilismo quello
del secolarismo, il cinismo quello del laicismo. Man mano si scoprì che il grande mito di
una morale fondata su valori “universalmente condivisi” s'infrangeva contro totalitarismi e
fondamentalismi, che quei valori non condividevano affatto."



Prendo spunto da qui per fare una riflessione: la morale laica e quella religiosa o comunque dettata da dio, hanno degli evidenti punti in comune.
Per esempio "non uccidere" o "non rubare", sono il minimo indispensabile alla base di una società vivibile.

Sono questi punti in comune il nocciolo della questione: serviva davvero l'intervento di dio che dettasse i comandamenti o l'umanità ci sarebbe arrivata da sola...? [SM=x1468240]


Titti. [SM=x789061]



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Re:
Titti-79, 08/02/2018 16.05:


"...le nuove generazioni si scoprirono atee sia
nella testa che nel cuore: il soggettivismo prese il posto del relativismo, il nichilismo quello
del secolarismo, il cinismo quello del laicismo. Man mano si scoprì che il grande mito di
una morale fondata su valori “universalmente condivisi” s'infrangeva contro totalitarismi e
fondamentalismi, che quei valori non condividevano affatto."



Prendo spunto da qui per fare una riflessione: la morale laica e quella religiosa o comunque dettata da dio, hanno degli evidenti punti in comune.
Per esempio "non uccidere" o "non rubare", sono il minimo indispensabile alla base di una società vivibile.

Sono questi punti in comune il nocciolo della questione: serviva davvero l'intervento di dio che dettasse i comandamenti o l'umanità ci sarebbe arrivata da sola...? [SM=x1468240]


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I comandamenti di Dio o degli uomini?

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08/02/2018 21:47
 
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Re:
Titti-79, 08/02/2018 16:05:


"...le nuove generazioni si scoprirono atee sia
nella testa che nel cuore: il soggettivismo prese il posto del relativismo, il nichilismo quello
del secolarismo, il cinismo quello del laicismo. Man mano si scoprì che il grande mito di
una morale fondata su valori “universalmente condivisi” s'infrangeva contro totalitarismi e
fondamentalismi, che quei valori non condividevano affatto."



Prendo spunto da qui per fare una riflessione: la morale laica e quella religiosa o comunque dettata da dio, hanno degli evidenti punti in comune.
Per esempio "non uccidere" o "non rubare", sono il minimo indispensabile alla base di una società vivibile.

Sono questi punti in comune il nocciolo della questione: serviva davvero l'intervento di dio che dettasse i comandamenti o l'umanità ci sarebbe arrivata da sola...? [SM=x1468240]


Titti. [SM=x789061]


:..................
Mah! Ci sta a credere fideisticamente nei propri "carismi" e nelle proprie convinzioni personali, ma quando si imbocca la "strada dell'illuminazione personale si può cadere nella presunzione di ritenere per certo ciò che di certo non è.
Dal monopolio della ragione all'intolleranza il passo è breve.
Un saluto

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Re: Re:
ZarzacoDranae, 08/02/2018 21.47:


:..................
Mah! Ci sta a credere fideisticamente nei propri "carismi" e nelle proprie convinzioni personali, ma quando si imbocca la "strada dell'illuminazione personale si può cadere nella presunzione di ritenere per certo ciò che di certo non è.
Dal monopolio della ragione all'intolleranza il passo è breve.
Un saluto




E va bene la presunzione, l'illuminazione personale o l'intolleranza... che indubbiamente vanno tenute a bada.
Ma neanche insinuare il dubbio in qualsiasi cosa va bene!
Dimmi, Zarzaco... c'è una cosa nella vita di cui sei sicuro? Almeno una...?


Titti.



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Re: Re:
RicercatoreUniverso, 08/02/2018 20.21:




I comandamenti di Dio o degli uomini?



Bhè... si vocifera che sia stato dio in persona a dettarli a Mosè.
Sulle tavole della legge se ne contano 10, ma in realtà sono parecchi di più. [SM=g2407713]

Io penso che insegnare alle nuove generazioni la morale così come ci è stata propinata a noi, è sbagliato... perché rifiutando l'idea di dio (e pare che stia succedendo di frequente) si tende a rifiutare tutto quello a lui associato.
Quindi i comandamenti non sono più dei sani principi per vivere serenamente nella società, ma diventano delle regole da infrangere e rifiutare.


Titti. [SM=x789061]
[Modificato da Titti-79 09/02/2018 00:00]



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Re: Re: Re:
Titti-79, 08/02/2018 23:43:



E va bene la presunzione, l'illuminazione personale o l'intolleranza... che indubbiamente vanno tenute a bada.
Ma neanche insinuare il dubbio in qualsiasi cosa va bene!
Dimmi, Zarzaco... c'è una cosa nella vita di cui sei sicuro? Almeno una...?


Titti.



:..........


Solo di UNA cosa sono certo, che mia moglie NON bruciacchierà più le patate al forno, dopo attenta riflessione maturata da un colloquio tet a tet, ha finalmente optato per il purè... Sa scherSa.

A parte le mini battute che rinfrancano sempre, possibile che non ti rendi conto che, qui, ora, vige la più profonda insicurezza? Il problema dell'esistenza della verità e del modo di cercarla, affanna, per così dire, l'umanità da tempi immemorabili. Il tuo (per quel pò che ti leggo) è un rischio (che NON dovresti accantonare) di relativizzare cioè la verità per cui questa diventa un fatto meramente soggettivo. Difficile Monna Titty, è oggettivarla al punto che essa si possa trovare, statica, da qualche parte...

Io NON ho risposte certe, forse qualcuna, ma restano pure queste del tutto soggettive. Non mancano chi, come me, ha cercato e cerca sicurezze in rapporti metafisici, metapsichici (anche) con entità disincarnate, QUASI in risposta alla sfiducia (NON totale...) verso i propri simili, verso confessioni religiose, verso autorità di varia natura... Ma c'è ben di più...
Un saluto. Titty è il "nomignolo" di una mia cugina, che all'anagrafe fa Anastasia.
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Re:
Titti-79, 08.02.2018 16:05:


"...le nuove generazioni si scoprirono atee sia
nella testa che nel cuore: il soggettivismo prese il posto del relativismo, il nichilismo quello
del secolarismo, il cinismo quello del laicismo. Man mano si scoprì che il grande mito di
una morale fondata su valori “universalmente condivisi” s'infrangeva contro totalitarismi e
fondamentalismi, che quei valori non condividevano affatto."



Prendo spunto da qui per fare una riflessione: la morale laica e quella religiosa o comunque dettata da dio, hanno degli evidenti punti in comune.
Per esempio "non uccidere" o "non rubare", sono il minimo indispensabile alla base di una società vivibile.

Sono questi punti in comune il nocciolo della questione: serviva davvero l'intervento di dio che dettasse i comandamenti o l'umanità ci sarebbe arrivata da sola...? [SM=x1468240]


Titti. [SM=x789061]



Morale laica? Religiosa? Atea? Sinceramente, non capisco.

(Titti, nt'arrabbiare, [SM=g27827] [SM=g27827] ti ho quotato perché mi é piaciuta la risposta)


La Bibbia dice: "fai agli altri ciò che vorresti sia fatto a te"... più o meno.

Se fossi sadomasochisata... che goduria!!!! [SM=x789055]

I Greci erano più avanti:

"Non fare al tuo vicino quello che ti offenderebbe se fatto da lui" (Pittaco)[2]
"Evita di fare quello che rimprovereresti agli altri di fare" (Talete)[3]
"Non fare agli altri ciò che ti riempirebbe di ira se fatto a te dagli altri" (Isocrate)[4]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)[5]


Mi trovo in sintonia con tutti ma specialmente con Epitteto.

E se non ci avesse messo quel "cerca" lo avrei quotato al 100%.

Morale ed etica non sono altro che sinonimo di serena condivisione. Vivere insieme.

Tutto il resto, giratela come vi pare, sono pippe mentali.

[SM=g2407711]






Le religioni? Un'abbagliante strada a senso unico. (Max Cava)

" Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione,
e non mi importerà di chi ne fa le leggi" (Mayer Anselm Rothschild)


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09/02/2018 21:30
 
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X Zarzaco


Io NON ho risposte certe, forse qualcuna, ma restano pure queste del tutto soggettive. Non mancano chi, come me, ha cercato e cerca sicurezze in rapporti metafisici, metapsichici (anche) con entità disincarnate, QUASI in risposta alla sfiducia (NON totale...) verso i propri simili, verso confessioni religiose, verso autorità di varia natura...



Uno dei più grandi assilli di questo mondo é proprio questo:

cercare sicurezza.

Perché?

[SM=g2407711]



Le religioni? Un'abbagliante strada a senso unico. (Max Cava)

" Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione,
e non mi importerà di chi ne fa le leggi" (Mayer Anselm Rothschild)


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09/02/2018 22:55
 
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Re: Re:

Morale laica? Religiosa? Atea? Sinceramente, non capisco.

(Titti, nt'arrabbiare, [SM=g27827] [SM=g27827] ti ho quotato perché mi é piaciuta la risposta)


Ti dirò... neanch'io farei una distinzione.
L'ho fatto in questo caso perché la discussione in un certo senso lo impone. [SM=g27811]




La Bibbia dice: "fai agli altri ciò che vorresti sia fatto a te"... più o meno.


Non era: "Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te"...? [SM=x1468240]




I Greci erano più avanti:

"Non fare al tuo vicino quello che ti offenderebbe se fatto da lui" (Pittaco)[2]
"Evita di fare quello che rimprovereresti agli altri di fare" (Talete)[3]
"Non fare agli altri ciò che ti riempirebbe di ira se fatto a te dagli altri" (Isocrate)[4]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)[5]


Mi trovo in sintonia con tutti ma specialmente con Epitteto.

E se non ci avesse messo quel "cerca" lo avrei quotato al 100%.

Morale ed etica non sono altro che sinonimo di serena condivisione. Vivere insieme.

Tutto il resto, giratela come vi pare, sono pippe mentali.

[SM=g2407711]



Sono d'accordo. [SM=g27811]
E allora perché, mi chiedo, c'è ancora chi sostiene che senza dio = senza morale...? [SM=x789073]


Titti. [SM=x789061]



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Re: Re: Re: Re:


Solo di UNA cosa sono certo, che mia moglie NON bruciacchierà più le patate al forno, dopo attenta riflessione maturata da un colloquio tet a tet, ha finalmente optato per il purè... Sa scherSa.


Bhè... è già qualcosa! [SM=g27828]



A parte le mini battute che rinfrancano sempre, possibile che non ti rendi conto che, qui, ora, vige la più profonda insicurezza? Il problema dell'esistenza della verità e del modo di cercarla, affanna, per così dire, l'umanità da tempi immemorabili.


Me ne rendo conto... ma non mi faccio sopraffare da essa. Che è diverso.
Inoltre cerco di non proiettare le mie insicurezze anche sugli altri.
Ciò che è incerto per me, potrebbe non esserlo per te. [SM=g27811]



Il tuo (per quel pò che ti leggo) è un rischio (che NON dovresti accantonare) di relativizzare cioè la verità per cui questa diventa un fatto meramente soggettivo. Difficile Monna Titty, è oggettivarla al punto che essa si possa trovare, statica, da qualche parte...


Ovvio, fino ad un certo punto.
Io personalmente ho una discreta capacità ad oggettivare "quasi" tutto.
Naturalmente non possiamo farlo sempre, ma la maggior parte delle volte è solo questione di dare la giusta priorità alle cose/fatti che ci riguardano.



Io NON ho risposte certe, forse qualcuna, ma restano pure queste del tutto soggettive. Non mancano chi, come me, ha cercato e cerca sicurezze in rapporti metafisici, metapsichici (anche) con entità disincarnate, QUASI in risposta alla sfiducia (NON totale...) verso i propri simili, verso confessioni religiose, verso autorità di varia natura... Ma c'è ben di più...


Anche questa assoluta necessità di trovare negli altri un rifugio sicuro... è una trappola! Perché immancabilmente gli altri ci deludono, scatenando in noi questo desiderio di cercare altrove, in qualsiasi altra cosa, la sicurezza che ci manca.
Quando invece l'unico posto in cui dovremmo cercare è in noi stessi. [SM=g2407713]



Un saluto. Titty è il "nomignolo" di una mia cugina, che all'anagrafe fa Anastasia.


Non mi chiamo Anastasia. [SM=x789063]


Titti.
[Modificato da Titti-79 09/02/2018 23:11]



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