Giorgio Armani: la lettera che ha stupito il mondo...

Non voglio più lavorare così. E' immorale!


"Questa crisi è una meravigliosa opportunità per rallentare tutto, per riallineare tutto, per disegnare un orizzonte più autentico e vero."


E se lo dice lui…


Titti.

Certo… la prima cosa che mi viene in mente leggendo questa lettera è: facile per te, dall'alto dei tuoi anni, della tua carriera, della tua fama, della tua posizione, della tua anche "tranquillità economica"... dire "non voglio più lavorare così".
Se anche domani smettesse di lavorare, resterebbe comunque Giorgio Armani.
Ma un giovane stilista che vuole farsi strada nel mondo della moda, come dovrebbe comportarsi?
Come potrebbe farsi strada nella fitta giungla senza un macete… ?

Discorso condivisibile, ma utopistico.
Se poi riescono a mettersi tutti d'accordo e cambiare il corso degli eventi… ben venga!


Titti.

Hanno fatto tutto da soli... se la sono cantata e se la sono ballata... ci voleva il coronavirus per fargli capire che stavano esagerando?

Comunque il discorso non era sul farsi strada nel mondo della moda quanto le modalità che spingono quel mondo, la moda mordi e fuggi, appunto. Abiti che durano una stagione e sfilate di moda con abiti che nessuna persona sana di mente indosserebbe mai. A che scopo? E' una cosa fine a se stessa, un vortice del nulla... quanto durerà il rinsavimento?

Ben poco secondo me... magari Armani se lo può pure permettere di saltare un turno e fare uscire una collezione ogni due anni, ormai la carriera e il nome se li è fatti. Ma a certi livelli dubito che ci possano essere davvero dei cambiamenti sostanziali.


Titti.