Dal cardinal Ruini nuovo attacco alle coppie di fatto. I diritti dei conviventi e dei loro figli sono già assicurati dal “diritto comune”, dice Ruini, e non c’è motivo di “creare un modello legislativamente precostituito” che “inevitabilmente configurerebbe qualcosa di simile a un matrimonio, dove ai diritti non corrisponderebbero uguali doveri”.
Quindi, il cardinale torna sul rifiuto totale dell’eutanasia, “quali che siano i motivi e i mezzi, addotti o impiegati al fine di ottenerla”. “La rinuncia all’accanimento terapeutico - spiega il cardinale - non può giungere però al punto di legittimare forme più o meno mascherate di eutanasia e quell”abbandono terapeutico che priva il paziente del necessario sostegno vitale”. Su questi temi, per Ruini, è “norma di saggezza non pretendere che tutto possa essere previsto e regolato per legge”.
Parlando di eutanasia, il presidente della Conferenza episcopale italiana riapre la piaga della vicenda Welby. Quella di dire no al funerale religioso, dice, è stata una decisione sofferta nata “dal fatto che il defunto, fino alla fine, ha perseverato lucidamente e consapevolmente nella volontà di porre termine alla propria vita: in quelle condizioni una decisione diversa sarebbe stata infatti per la Chiesa impossibile e contraddittoria, perché avrebbe legittimato un atteggiamento contrario alla legge di Dio”. “Nel prendere una tale decisione - sottolinea ancora il porporato - non è mancata la consapevolezza di arrecare purtroppo dolore e turbamento ai familiari e a tante altre persone, anche credenti, mosse da sentimenti di umana pietà e solidarietà verso chi soffre”.
Fonte: Repubblica.it
www.uaar.it/news/2007/01/22/ruini-nuovo-attacco-pacs-eu...
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer