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Lettura laica della bibbia

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2015 20:57
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Giosuè e il dio eletto


Sul fatto che quella "masnada di raccogliticci" al seguito di Mosè avesse un dio certo vi è da discutere. Intanto fu Mosè il primo a dare una direttiva certa, con il massacro sotto il Sinai di tutti coloro che non erano con Geova. I leviti inaugurarono la casta dei sacerdoti-gendarmi ed il tutto resta così in termini di potere, fino a Giosuè, quando vi è un altro cambiamento strutturale. Passiamo quindi ai libri storici. per seguire un poco le vicende di Giosuè, braccio destro, erede di Mosè e conquistatore di gran parte della terra promessa, nella quale, nonostante le tante e ripetute promesse, Geova impedì a Mosè di entrare.

Geova è un dio che ha un'alternanza di adesione. E Giosuè è un'altra tappa che porta all'adesione ma in modo diverso, come vedremo. Al termine delle sue conquiste, prima di morire (a 110 anni!), Giosuè raduna tutte le tribù di Israele a Sichem per parlare loro e cercare risposte plebiscitarie. Egli ricorda che: "I vostri padri, come Terach padre di Abramo e padre di Nacor, abitarono dai tempi antichi oltre il fiume [alta mesopotamia], e servirono altri dei" (Gs. 24,2) e ricorda la storia della conquista attribuendone merito a Geova concludendo: "Temete dunque Geova, e servitelo con integrità e fedeltà; eliminate gli dei che i vostri padri servirono oltre il fiume [a Carran] e in Egitto, servite Geova. Se vi dispiace di servire Geova, scegliete oggi chi volete servire: se gli dei che i vostri padri servirono oltre il fiume, oppure gli dei degli Amorrei, nel paese dei quali abitate" (24,14 e 15).

In questo brano si dicono varie cose. A Carran, Abramo aveva altri dei e non conosceva Geova. In Egitto gli ebrei che seguirono Mosè avevano altri dei, come il Bue Api che tentarono di ricostruire (il vitello dorato).

Nell'esodo gli ebrei sembrano proprio non avere ancora un loro dio. A questo punto Giosuè offre una scelta, addirittura tra tra tre gruppi di divinità, quelle mesopotamiche, quelle egizie e quelle palestinesi (amorree) ma con l'avvertenza (da non trascurare, per le possibili conseguenze!) che egli e la sua casa hanno scelto di "servire Geova". Di fronte a questa cosa gli ebrei avevano già una risposta, o no? "Lungi da noi l'abbandonare Geova per servire altri dei ... Anche noi vogliamo servire Geova, perché egli è il nostro dio" (Gs., 24,16-18). Ma Giosuè insiste con un discorso in cui sembra negare ciò che vuole: "Voi non potrete servire Geova, perché è un Dio santo, un Dio geloso ... Se abbandonerete Geova e servirete dei stranieri, egli vi si volterà contro ..." (24,19-20) ed il popolo, naturalmente: "No! Noi serviremo Geova!" (24,21).

Abbiamo qui un ottimo quadro di una società politeista con un venditore di un dio rispetto ad un altro. Per di più un tal dio è anche geloso e vendicativo. Definizione di un principio di intolleranza verso altre religioni che vuol dire, verso altre culture ed altri popoli. E Giosuè può concludere: "Voi siete testimoni contro voi stessi che vi siete scelto Geova per servirlo ... Eliminate gli dei dello straniero, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il cuore verso Geova, dio di Israele" (24,22 e 23). Ecco che il popolo eletto ha in realtà eletto il suo dio: la vera storia del popolo eletto da dio ci si è rivelata come la storia del dio eletto dal popolo! Anche se, naturalmente vi sono altrove affermazioni opposte (ma la Bibbia dice e dirà sempre tutto ed il contrario di tutto).

La scelta solenne fatta in presenza di Giosuè, naturalmente non fu definitiva. I tradimenti seguirono. Infatti, "Dopo quella generazione ne sorse un'altra, che non conosceva Geova ... e servirono i Baal ... e seguirono altri dei di quei popoli che aveva intorno" (Gdc., 2,10,12). C'è a questo punto da osservare che vi è una sorta di lunga marcia dal politeismo al monoteismo con la triste constatazione del fatto che questo non fu certo un avanzamento, ma una chiusura verso gli altri, una sorta di razzismo.

Su Giosuè vi ancora altro da dire. Con il racconto delle sue imprese troviamo nei libri storici l'inizio di quella categoria storica che è l'idea dello sterminio di chi non è con lui, dalla propria parte. Israele mostra dalla Bibbia di non conoscere altri rapporti con altri popoli che non siano di sterminio. E lo sterminio va oltre la strage in campo di battaglia (opera indegna di ogni esercito); esso investe tutta la popolazione, talvolta risparmiandone bambini e donne per farne schiavi e concubine (ma talvolta sacrificando anche loro , come contro i madianiti). Questo sterminio è presenza ossessiva in tutto il libro di Giosuè: "Così Giosuè batté tutto il paese ... Non lasciò alcun superstite e votò allo sterminio ogni essere chje respira, come aveva comandato Geova, dio d'Israele" (Gs., 10,40). Ebbene questo è un ritornello che si ripete SEMPRE nel libro di Giosuè. E la Bibbia si compiace talmente dello sterminio da inventare perfino il noto episodio del sole e della luna fermati da Giosuè per prolungare il giorno, in modo da completare il massacro; e da spiegarci come gli ebrei si trattenessero sei mesi nel paese dei madianiti, per non lasciarvi superstiti. E non mancano frasi lapidarie del tipo: "Poi il paese non ebbe più guerra"; "Nessuno mosse più lingua contro gli israeliti".

Viene subito in mente l'Iliade che tra ogni crudeltà prevede l'infinita tenerezza tra Ettore ed Andromaca ed il loro figlioletto Astianatte; c'è il tragico pianto di Achille per la morte dell'amato Patroclo; c'è la pietà dello stesso Achille di fronte al padre del nemico ucciso ... E così per ogni altra tragedia guerresca dell'antichità. A lato di vergogne vi è sempre la speranza che nasce dalla pietà, dal tentare di avvicinarsi alle ragioni del "nemico". Qui no! Qui non vi è mai ombra di pietà. Lo sterminio deve sempre essere compiuto fino in fondo. E neanche a prendersela con il popolo ebraico. E' Geova che vuole così! Questo, cioè quello descritto dalla Bibbia, è il suo mondo di promesse.

www.fisicamente.net/index-70.htm




La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


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