È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Lettura laica della bibbia

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2015 20:57
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 14.714
Post: 9.849
Sesso: Femminile
Utente Gold
Madre Badessa
14/08/2007 01:20
 
Quota

...I dieci comandamenti

Il terzo comandamento ci porta in apparenza, nel nome di Geova, in ambiente terreno; ma in realtà restiamo nellapura teologia. Non a caso nella redazione deuteronomista è il più prolisso. La sostanza è questa: «Ricordati del giorno di sabato per santificarlo... Perché in sei giorni Geova ha fatto il cielo e la terra e il mare, e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo...» (Es., 20, 8-11)

Questa del sabato è la sola vera presenza diffusa del primo racconto della creazione nel resto della Bibbia e anche nella tradizione cristiana, al livello del senso comune.

Qui la teologia assume un grande valore umano: il diritto a essere periodicamente liberi dal lavoro, un diritto che può essere pienamente conquistato solo nelle civiltà che dispongano di un surplus di prodotti (o in cui alcuni pochi dispongano di molti schiavi), viene qui affermato come valore di principio. Certo anche i greci avevano la loro scholé, e i latini il loro otium, nonché le loro feste periodiche: e sebbene le feste periodiche fossero per tutti, padroni o servi, e talvolta, come i saturnali, comportassero un momentaneo rovesciamento dei rapporti tra loro, tuttavia la scholé o otium come tempo per gli «svaghi» intellettuali era cosa riservata agli uomini liberi, ignota agli schiavi. Per gli ebrei questo riposo assume un valore generale di edificazione, che i romani non riescono a comprendere. Seneca, citato da sant'Agostino nella Città di dio, diceva che «perdevano circa la settima parte della loro vita senza far niente» (VI, 11); e Tacito ripete: «Dicono che nel settimo giorno abbiano stabilito il riposo (otium} perché quel giorno avrebbe portato la fine delle loro pene [dell'esodo]. Altri invece che sia in onore di Saturno...» (Hist., V, 4), che qui Tacito identifica palesemente con Geova.

Comunque, l'osservanza di questo riposo del sabato divenne a poco a poco assurdamente ossessiva, e la Bibbia ci dà subito un tragico esempio di come venisse fatto rispettare: «Mentre gli israeliti erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva legna nel giorno di sabato... Geova disse a Mosè: "Quell'uomo deve essere messo a morte: tutta la comunità lo lapiderà fuori dall'accampamento"» (Nm., 15,32-36).

Se questo racconto ha tutta l'aria di un apologo moralistico, intercalato in prescrizioni liturgiche da qualche pio sacerdote redattore del testo che noi possediamo, l'osservanza del sabato si definì sempre più rigorosamente. A un certo momento si giunse a redigere un preciso canone di trentanove lavori proibiti nei vari campi: agricolo (seminare, arare, cuocere), pastorale (filare), di sartoria (cucire due punti, strappare il filo necessario per cucirli), cacciare, scrivere due lettere dell'alfabeto, cancellare dalla tavoletta quanto necessario per scriverle, costruire o demolire più di tanto, accendere o spegnere un fuoco, battere col martello e così via. La casistica era davvero infinita: «Può un sarto portare con sé l'ago di sabato? Può una donna raccogliere un granello di pepe cadutole di bocca il sabato?».

Certo è che il rispetto del sabato portò non poche sofferenze agli ebrei, che consideravano la sua violazione come un atto sacrilego, in quanto negava il culto del loro dio, e intendevano rispettarlo anche in guerra. Il libro dei Maccabei lamenta che, durante le persecuzioni di Antioco Epifane, «non era possibile osservare il sabato, né celebrare le feste tradizionali, né fare aperta professione di giudaismo» (2 Mac., 6, 6), e aggiunge particolari tremendi: «Altri che si erano raccolti nelle vicine caverne per celebrare il sabato..., vi furono bruciati dentro, perché essi avevano ripugnanza a difendersi per il rispetto a quel giorno santissimo» (6,11).

Più tardi, anche nelle guerre contro i romani il sabato fu occasione di disastri. Tito Livio, citato da Flavio Giuseppe, racconta dell'espugnazione di Gerusalemme da parte di Pompeo, nel 63 a.C.: «Presa la città nel giorno del digiuno, mentre i romani, entrati a forza, sgozzavano quelli che erano nel tempio, tuttavia costoro continuavano a celebrare il rito divino; né per timore di perdere la vita né per la moltitudine di quelli già uccisi furono volti in fuga, ritenendo meglio sopportare presso gli altari tutto ciò che era necessario soffrire, piuttosto che trascurare un comandamento delle leggi patrie» (Ant. Iud., XIV, 4,3).

Le stesse cose ci racconta lo stesso Flavio Giuseppe nella sua Guerra giudaica, riferite in particolare alla guerra condotta da Vespasiano e conclusa dal figlio Tito con la definitiva presa e distruzione di Gerusalemme; tra gli altri episodi che tralascio, parlando dell'assalto agli alloggi sacerdotali, ci informa che lì, dal tetto «ogni settimana, secondo il rito, uno dei sacerdoti saliva per preannunciare nel pomeriggio col suono della tromba l'inizio del sabato, e la sera del giorno dopo per annunciarne la fine, dando così al popolo il segnale per la sospensione e la ripresa del lavoro» (Bel. Iud., IV, 582). Dove si trova anche l'indicazione dell'origine del suono delle campane nelle chiese cristiane per chiamare al rito e, con anche maggiore evidenza, l'origine delle preghiere del muezzin islamico dall'alto dei minareti. Si può aggiungere a quella che veniva dal discorso di Salomone per l'inaugurazione del tempio, di pregare rivolti verso la città santa, che anticipa la preghiera musulmana verso la Mecca.

Queste cose fanno capire la santità del sabato. Ma perché non raccontare anche, a questo punto, di come gli ebrei seppero ripagare i cristiani per il fatto di averlo sfruttato per vincerli, e poi di averglielo sottratto e scambiato con la domenica, con imprevedibili conseguenze?

Avvenne nel 408 d.C. Reparti giudaici delle truppe romane attaccarono di sorpresa, di domenica, i visigoti, già accampati nell'Italia settentrionale in una posizione incerta se di ospiti o di invasori dell'impero. Fosse o no intenzionalmente una provocazione o una vendetta degli ebrei contro i cristiani (che tali erano i visigoti), l'attacco ottenne un effetto che certo non dovette dispiacere agli ebrei: né a quei pochi tra loro che erano soldati romani né alla loro maggioranza dispersa nell'impero. I visigoti percepirono l'attacco mosso, di domenica, contro di loro, cristiani, come un'azione di anticristiani (e certo tali erano gli ebrei), e li dovettero identificare semplicisticamente coi «pagani», come già allora si chiamavano gli eredi della cultura ellenistico-romana. Così pensarono di vendicarsi sulla aborrita Roma pagana, e corsero ad assediarla attraversando mezza Italia: e dopo due anni di assedio la presero, la saccheggiarono e massacrarono gran parte della popolazione, risparmiando però i cristiani. Si può dunque dire che coloro che, sia pure indirettamente provocarono la prima caduta di Roma, furono gli ebrei, che così vendicarono la caduta di Gerusalemme. Se si aggiunge questa materiale, concretissima vendetta a quella già compiuta, anch'essa indirettamente a dire il vero, attraverso la cristianizzazione di Roma, che è, volere o no, una giudaizzazione, si potrà misurare quali siano state le forze della religione ebraica, e quali possano essere le forze della religione in generale. Nel bene o nel male.




La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


Risposta Veloce
Nick  
Titolo
Messaggio
Smiles
Copia il codice di controllo qui sotto





Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:25. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com