Nel pieno delle sessioni di lavoro della V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano, il Cardinale Paul Poupard ha affermato che “la Chiesa sta perdendo la capacità di fare cultura”, e che per questo deve sviluppare forme più efficaci per comunicare le ragioni della speranza.
Compiendo un bilancio del vertice ecclesiale, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso informa che “è emerso da tutti gli interventi che oggi siamo di fronte a una cultura mediatica dominante che di solito non è contro di noi”, ma che vive piuttosto come “se Dio non ci fosse”.
In questo contesto, ha affermato il porporato francese in un incontro con i giornalisti, “è importante ritrovare la forza per dare ragione della speranza che è in noi. Sempre in modo garbato”.
Per questo, ha detto, la prima sfida di Aparecida è “ritrovare la possibilità di comunicare in modo positivo la nostra convinzione sull’uomo, sulla donna, sulla famiglia, sull’amore, sulla sofferenza, sul lavoro, sulla società”.
Inoltre, ha riconosciuto, è necessario anche prendere coscienza del fatto che “in questo momento e sotto l’effetto di questa cultura dominante la Chiesa sta perdendo la capacità di fare cultura”.
Poupard ha invitato a comprendere nel suo senso più pieno “l’impegno della Chiesa a favore dei poveri”, “nel senso, ampio della parola, non soltanto i poveri di beni materiali ma anche di beni spirituali”.
“Ci sono tanti poveri tra i giovani marginalizzati che hanno perso la speranza”, ha constatato.
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito di Zenit
www.uaar.it/news/2007/05/27/cardinal-poupard-%e2%80%9cla-chiesa-sta-perdendo-la-capac...
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer