Il linguaggio delle cellule. Quando Oakley parla di "dialogo" si riferisce al modo in cui le cellule inviano segnali le une alle altre: le "parole" di questi colloqui sono appunto le proteine e quelle indidviduate nelle spugne sono le stesse che servono alle cellule di organismi complessi come quelli dei vertebrati. È un po' come se gli scienziati avessero scoperto che organismi molto più antichi dell'uomo gli hanno tramandato tali e quali le parole che si usano ancora oggi.
Un salto indietro nel tempo. "Quanto abbiamo scoperto - precisa Oakley sul Public Library of Science journal, la rivista che ha pubblicato la ricerca - ci porta a portare ancora più indietro nel tempo l'origine dei componenti genetici del sistema nervoso. È possibile addirittura che questi componenti siano esistiti prima ancora degli animali stessi". Un'ipotesi affascinante, che fa addirittura immaginare una scintilla di pensiero indipendente da un corpo che lo tramuta in azione.
Non esageriamo, qui ci sono alcuni voli pindarici del giornalista. Stesse sostanze possono essere usate in modi radicalmente diverse a seconda di circuiti nervosi diversi, e comunque lo scopo di questo "pre-sistema nervoso" è quello di reagire all'ambiente, non di elaborare informazioni, cosa che senza degli interneuroni è impossibile fare. Senza sistemi sufficentemente complessi non esiste alcuna "scintilla di pensiero indipendente".
Le meduse stesse, che come l'articolo specifica sono organismi dotati del più elementare fra tutti i tipi di sistema nervoso, sono comunque più sofisticate delle spugne. Il sistema nervoso della medusa viene studiato brevemente anche ad anatomia (almeno così è stato nel nostro corso), perché è molto utile agli studenti per capire il modo in cui si è evoluto quello umano; le meduse hanno strutture chiamate "archi riflessi", che permettono l'istantanea reazione motoria ad uno stimolo tattile; sono dispositivi che hanno preceduto la comparsa delle strutture nervose dei vertebrati e sono concettualmente uguali a quelle che noi abbiamo nelle ginocchia, e che il medico ci controlla quando dà un colpo col martelletto sulla patella, per verificare appunto ciò che si chiama (arco) riflesso patellare.
Un simpatico lascito dei tempi in cui anche noi eravamo forme di vita più elementari...
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[Modificato da Rainboy 06/06/2007 17.48]