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Primo passo verso la vita artificiale, trapiantato il Dna di un batterio

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2007 22:53
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29/06/2007 21:26
 
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Completamente modificato il corredo genetico di un microrganismo dall'équipe di Venter

"E' come trasformare un computer Macintosh in un PC inserendo una scheda diversa"

Ma è già polemica sulla possibilità di un brevetto

NEW YORK - La prima forma di vita artificiale è un batterio. E' il primo essere vivente ad avere ricevuto un Dna completamente nuovo. Autore dell'esperimento è il gruppo di Craig Venter, uno degli artefici del sequenziamento del genoma umano e, soprattutto, il ricercatore che da oltre 20 anni insegue il sogno di manipolare il Dna per creare un genoma artificiale. Questa impresa l'ha realizzata con sette ricercatori del laboratorio che ha fondato e presiede, e che porta il suo nome, il Craig Venter Institute di Rockville, vicino Washington.

"Il trapianto del genoma - hanno scritto i ricercatori, presentando alla rivista Science il frutto del loro lavoro - è una tecnica che rende possibile gettare le basi della genomica sintetica. Potrebbe facilitare la costruzione di microrganismi utili in grado di risolvere problemi sociali pressanti nel campo della produzione di energia, nella tutela ambientale e nella medicina. E a quel punto potrebbero schiudersi scenari finora impensabili. Le applicazioni sono diverse e l'équipe è già pronta a un uso industriale del nuovo 'soggetto genetico'. E allora: batteri riprogrammati geneticamente in modo da diventare spazzini capaci di decontaminare terreni invasi da rifiuti tossici, oppure trasformati in fabbriche di farmaci; ma anche nuove tecniche per ottenere cellule staminali senza passare per l'embrione; e scenari completamente nuovi nella clonazione animale.

L'intero corredo genetico di un essere vivente - un batterio - è stato trapiantato in un altro, avvicinando così la possibilità di creare un genoma artificiale. Nei laboratori del professor Craig Venter - uno degli autori del sequenziamento del genoma umano - il Dna del batterio Mycoplasma mycoides è stato privato delle proteine ed è stato trapiantato nel batterio di una specie molto vicina, chiamata Mycoplasma capricolum. In pochi giorni il batterio che ha ricevuto il trapianto ha cambiato identità ed è diventato, in modo artificiale, identico al primo. "Osservare questo cambiamento - dice Venter - è stato davvero eccezionale". "E' proprio come se trasformassimo un computer Macintosh in un PC semplicemente inserendo una scheda software diversa", ha dichiarato Craig Venter.

Anche perché il fenomeno è assolutamente unico: il fatto che alcune cellule batteriche abbiano cromosomi multipli di grandi dimensioni, rilevano i ricercatori dell'Istituto Venter, potrebbe suggerire l'esistenza di meccanismi tramite i quali i cromosomi possono essere trasferiti in modo naturale da una specie all'altra. "Tuttavia - osservano - non abbiamo alcuna evidenza che avvenga in natura un trapianto di genoma analogo a quello che abbiamo ottenuto in laboratorio". In altre parole "il trapianto di genoma è un fenomeno che può avvenire solo in un laboratorio", aggiungono. "Quello che abbiamo scoperto - proseguono i ricercatori - è una forma di trasferimento del Dna batterico che permette alle cellule che lo ricevono di diventare la base per la produzione di nuove specie".

"Il sogno di Venter si è realizzato", ha detto, commentando la ricerca, il genetista Giuseppe Novelli, dell'università di Roma Tor Vergata. "E' un risultato molto importante perchè può aiutarci a capire i meccanismi del dialogo complesso che avviene tra l'ambiente interno alla cellula (il citoplasma) e il nucleo". E proprio grazie a questo dialogo è stata clonata la pecora Dolly: il Dna della cellula adulta da cui è nata Dolly è stato inserito in un ovulo privo di nucleo e le sostanze presenti nel citoplasma ne hanno azzerato il programma genetico e lo hanno fatto ripartire.

Intanto, un'organizzazione no-profit canadese, la ETC Group, si è detta preoccupata quanto alle possibili applicazioni degli studi del professor Venter "Anche perché - ha detto il suo portavoce - siamo di fronte a una situazione di monopolio in un ambito scientifico estremamente delicato". Per questo la ETC chiederà agli organi di controllo di non concedere alcun brevetto al Venter Institute per le applicazioni collegate a questa scoperta.

Lo scienziato si difende: "Al Venter Institute abbiamo sviluppato tecnologie e approcci nuovi per la buona ragione che, quando abbiamo cominciato a lavorarci, questa branca della scienza neppure esisteva. Siamo stati noi ad averla creata".

www.repubblica.it/2007/06/sezioni/scienza_e_tecnologia/organismo-artificiale/organismo-artificiale/organismo-artifici...





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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29/06/2007 22:53
 
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Come disse Hamilton Smith, il motivo principale per cui non hanno dato ancora il Nobel a Venter, è perché è uno stronzo ("asshole"). E lo diceva lui che era Nobel a sua volta, nonché uno dei suoi fidati collaboratori!

Ad ogni modo... vai così, Venter. Sei un grande, hai fatto cose che molti ritenevano impossibili, e le hai fatte con decenni di anticipo perfino sulle previsioni di chi le riteneva possibili... hai tutta la mia ammirazione per la tua genialità.

E mentre brevettare un gene è una cosa che ritengo inammissibile, non vedo proprio perché tu non possa brevettare una tecnologia. Oggi tutti ti odiano, ma quando ci lascerai, diranno tutti che senza di te l'era della genomica non si sarebbe mai conclusa.

[Modificato da Rainboy 29/06/2007 22.55]

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