Non di solo....

Dal titolo: non di solo culo vivrà il prete ma di ogni cosa che la sua chiesa gli consentirà di occultare....
Dal Vangelo di omega 3:17



omega




“Papa Giovanni”: interrogato mons. Agostino - Un falso Robin Hood, all'Istituto Papa Giovanni
Crimini


Caro Signor Luberto,Chi la scrive è un dipendente dell’IPG stupito e incredulo. Mi permetto di rivolgermi a lei senza l’appellativo ecclesiastico di cui si fregiava, dal momento che la Chiesa stessa in questi giorni l’ha screditata, e prima ancora io e i miei colleghi avevamo smesso di credere nella valenza del suo titolo da “Monsignore”.Dicevo del mio stato d’animo stupito e incredulo, poiché nei giorni scorsi ho avuto modo di leggere stralci della sua lettera pubblicati dai quotidiani, in cui oltre che chiedere la revoca della sua carcerazione, afferma che le accuse di ruberie e sottrazione illecita di fondi destinati al sostentamento dell’Istituto mosse nei suoi confronti, siano frutto di fraintendimenti, dal momento che le sue intenzioni erano piuttosto quelle di “presa in prestito” con relativa restituzione “futura”.(?!?).A leggere quelle sue parole mi sono quasi commosso ed impietosito per un uomo la cui BUONA FEDE era stata mal capita, ed a quel punto ho sentito dentro di me il bisogno di porgerle le mie scuse.Le chiedo scusa dunque per aver pensato che le ristrettezze a cui la mia famiglia è stata, ed è tuttora, sottoposta ,fossero per causa di latrocini perseverati del mio stipendio; che il dover dire continuamente “no” alle richieste più banali dei miei figli, fosse conseguenza dell’avidità e degli sperperi per gli interessi, piuttosto costosi di un’unica persona. Mi dispiace se vedendo le condizioni bestiali in cui erano lasciati sopravvivere gli ospiti dell’IPG, senza viveri sufficienti e privati di ogni servizio basilare e di ogni forma di dignità e rispetto, ho potuto pensare che i fondi a loro destinati fossero stati sviati illecitamente piuttosto che immaginare il loro “temporaneo” impiego in altri ed altrui attività.Le chiedo perdono ancor più per i sentimenti di profonda rabbia e puro ribrezzo che ho provato nel vedere le immagini, trasmesse un po’ ovunque, della sua abitazione in cui erano gelosamente custoditi quadri, penne, scarpe e quant’altro, acquistati con i soldi “presi in prestito” dei nostri stipendi, con cui io e miei colleghi avremmo potuto soddisfare le richieste delle nostre famiglie, tutt’oggi insoddisfatte, e con i soldi con cui si sarebbe potuto assicurare un soggiorno giusto e umano agli ospiti dell’Istituto.Penso che queste siano motivazioni sufficientemente eloquenti per dar conto del motivo della mia erronea visione dei suoi presunti prestiti e della sua “maldestra gestione dei fondi” così come da lei definita, e non me ne voglia dunque se anche io mi sono aggiunto al coro delle accuse e stento a credere alla sua buona fede, se di fede lei ancora può parlare. Alla fine di tutto voglio dirle che a ben vedere se qui c’è qualcuno che ha capito e interpretato male, quello è proprio lei Signor Luberto, perché in questo suo voler essere un Robin Hood dei giorni nostri, non ha evidentemente ben capito chi fossero i “ricchi” a cui prendere e chi i “poveri” a cui dare.
Fonte: www.amantea.net
Scritto da Salvatore Frangione
domenica, 05 agosto 2007 15:34



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COSENZA. È durato poco più di quattro ore l’interrogatorio dell’ex arcivescovo di Cosenza, monsignor Giuseppe Agostino, sentito dal sostituto procuratore della Repubblica di Paola, Eugenio Facciolla, nell’ambito dell’inchiesta sull’Istituto Papa Giovanni di Serra D’Aiello. Monsignor Agostino, che è indagato in relazione alla mancata rilevazione degli illeciti che sarebbero stati commessi nella gestione dell’istituto, è stato sentito nel seminario arcivescovile di Cosenza ed al termine dell’interrogatorio il verbale è stato secretato.

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Paola il 17 luglio scorso ha portato all’emissione di ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico dell’ex presidente della struttura di assistenza, il sacerdote Alfredo Luberto, di 49 anni, e del commercialista Fausto Arcuri, di 40 anni, ex componente del consiglio d’amministrazione. Sul contenuto dell’interrogatorio di monsignor Agostino il sostituto procuratore Facciolla non ha voluto rilasciare dichiarazioni. “Non parlo - ha detto - non dico nulla perché non è il momento giusto. Stiamo lavorando e proseguiremo il nostro lavoro”.

Facciolla ha poi aggiunto che “posso dirvi solo che una grande importanza per il prosieguo dell’attività di indagine di questa inchiesta sul Papa Giovanni è venuta dall’incontro di ieri avuto a Paola. Adesso ho le idee molto più chiare”. Mercoledì il sostituto procuratore ha sentito l’assessore regionale alla sanità, Doris Lo Moro. Alla domanda su come si sta orientando l’inchiesta, Facciolla ha detto: “si muove su due livelli”.

Fonte: www.giornaledicalabria.net


ma non si stancano mai di dare il cattivo esempio...
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