"Quando un microchip di 5-micromillimetri (il diametro di un capello è di 50 micromillimetri) viene posto sul nervo ottico dell'occhio, riesce a tracciare i neuro-impulsi del cervello che rappresenta le esperienze, gli odori, la vista, e la voce della persona impiantata.
Wow... ma tu pensa, ad anatomia mi avevano spiegato che si chiamava nervo OTTICO perché ci passano dentro soltanto informazioni visive...
Comunque nessuno è mai riuscito a decodificare gli impulsi cerebrali... il cervello è pur sempre un computer organico da 100 giganeuroni, mica balle. E la randomizzazione dei suoi "protocolli informatici", accumulata in milioni di anni di mutazione casuale, è un sistema decisamente difficile da decriptare, non parliamo poi di interagirci.
Un giorno ci riusciremo senz'altro, ma c'è una sottile differenza fra un rambo-chip che emette un po' di elettricità per stimolare la secrezione di adrenalina e un neuro-chip che dialoga con il tuo cervello.
Sarebbe bene che gli autori di questa cazzata ci facessero caso.
"Ogni pensiero, reazione, suono, e osservazione visiva determina un certo potenziale neurologico (spike) e configurazioni nel cervello e i suoi campi elettromagnetici, che possono ora essere decodificati in pensieri, visioni e voci. La stimolazione elettromagnetica può pertanto alterare le onde cerebrali di una persona e influenzarne l'attività muscolare, generando crampi muscolari dolorosi vissuti come tortura."
Di nuovo l'accostamento di un risultato attuale con una tecnica fantascientifica, giocando sull'idea che il lettore di bassa cultura non sappia l'abissale differenza che intercorre fra le due cose.
Valido quanto detto sopra.
[Modificato da Rainboy 01/12/2007 22:53]