E’ il presule di Portsmouth, in Gran Bretagna
Proposta choc dall’Inghilterra: il vescovo cattolico di Portsmouth, Crispian Hollis, in un’intervista al “Portsmouth” News ha appoggiato l’idea di legalizzare la prostituzione, che nella città portuale sta raggiungendo livelli e forme tali da creare seri problemi, un’iniziativa lanciata dall’Hampshire Women Institute. “Se si vuole avere una visione pragmatica, e dire che la prostituzione esiste - ha dichiarato il presule - credo che ci sia il bisogno di assicurarsi che sia regolata il meglio possibile, per la salute delle persone coinvolte e per la sicurezza delle signore stesse”. L’industria del sesso britannica è cresciuta in maniera esponenziale dalla caduta del Muro, e da quando dieci paesi dell’Europa orientale sono stati inclusi nell’Unione Europea. Portsmouth è la più grande base navale britannica, ospita il Royal Dockyard, che comprende 500 acri di magazzini, cantieri navali, bacini di carenaggio e moli. A Portsmouth c’è l’ammiraglia di Nelson, la Victory. Oltre che di marinai la città pullula di fanciulle disposte a concedersi a pagamento. “Questo non vuol dire - ha aggiunto il vescovo - che io approvi in alcun modo la prostituzione. Sarei molto più felice se non ci fosse affatto prostituzione a Portsmouth. Ma la prostituzione è destinata a esistere, qualunque cosa noi facciamo, ed è esistita da tempo immemorabile. Così credo che dobbiamo essere realistici su questo problema”. Naturalmente le parole del vescovo hanno destato reazioni contrarie dei gruppi femmisti, cattolici e non, secondo cui gli uomini che usufruiscono dei favore delle prostitute devono essere perseguiti penalmente. “La società dovrebbe concentrarsi su come aiutare a prevenire il fatto che giovani donne entrino nella prostituzione, grazie all’educazione, alla rimozione della povertà e alla riabilitazione dall’uso di droghe, perseguendo ed eliminando la domanda maschile”. Che cosa pensate della posizione del vescovo, e di quella dei gruppi femministi?
Fonte: La Stampa
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