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L'Assemblea rabbinica italiana: «Pausa di riflessione nel dialogo» con i cattolici"

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2008 02:26
07/02/2008 09:27
 
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Si sa,con un super-ortodosso e super-tradizionalista come Ratzinger credo che c'era da aspettarselo.

da www.corriere.it/cronache/08_febbraio_06/ebrei_papa_ce96c268-d4da-11dc-b2ef-0003ba99c6...

Per il rabbino capo di roma il papa ha fatto una marcia indietro di 43 anni
L'Assemblea rabbinica italiana: «Pausa di riflessione nel dialogo» con i cattolici
Il giudizio sulla modifica della preghiera del Venerdì Santo: «Una sconfitta dei presupposti stessi del dialogo»

ROMA - E ora è rottura. L'Assemblea rabbinica italiana dopo la modifica alla preghiera per gli ebrei del venerdì santo ritiene necessaria una «pausa di riflessione nel dialogo» con i cattolici.

Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni (Ansa)
E rileva che la modifica decisa da Papa Ratzinger costituisce «una sconfitta dei presupposti stessi del dialogo». L'Assemblea lo afferma in una nota firmata dal presidente, rabbino Giuseppe Laras.

DI SEGNI: MARCIA INDIETRO DI 43 ANNI - Del resto fin da martedì non erano mancate le critiche alla decisione papale. «Una marcia indietro di 43 anni che impone una pausa di riflessione nel dialogo ebraico-cristiano». Anche a mente fredda e con migliore documentazione, non cambia, anzi si aggrava, il giudizio del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni sul nuovo testo della preghiera del Venerdì santo, annunciata da Papa Ratzinger, che riguarda gli Ebrei. «Della preghiera - spiega ancora - è grave la sostanza e grave anche la formula con cui è stata presentata. Vorrei precisare che non è vero che è stata tolta la frase che urta la sensibilità del popolo ebraico. In questa nuova formulazione è tutto che urta questa sensibilita».
Di Segni rivela che il nuovo testo non «è un fulmine a cielo sereno». «Nei mesi scorsi - dice - avevamo fatto presente le nostre perplessità e ci avevano dato ampie assicurazione. Invece ora ci troviamo davanti al peggio». Il rabbino spiega poi il modo in cui il nuovo testo sia peggiorato: «nella liturgia di un tempo nel recitare la preghiera del venerdì santo si ci si doveva inginocchiare e pregare in silenzio. Questi due atti non valevano giunti al "pro perfidis judeis". Pio XII invece ripristinò sia il silenzio sia la necessità di inginocchiarsi. Com'è noto Giovanni XXIII nel 1959 tolse il "pro perfidis judeis", ma lasciò intatto tutto il resto. Nel 1970 la preghiera fu completamente cambiata da Paolo VI e si diceva: il popolo ebraico sia fedele alla sua Alleanza». «Rispetto a questa evoluzione, papa Ratzinger - osserva ancora il rabbino capo di Roma - ha riportato indietro le lancette di 43 anni rispetto al 2008». Tra le cause di questo «inciampo», Di Segni indica il problema «dell'immagine del popolo ebraico per la Chiesa. La domanda è sempre la stessa: cosa ci stanno a fare gli ebrei su questa terra?». «Se questo è il presupposto del dialogo, è intollerabile. Evidentemente - aggiunge ancora Di Segni che è in contatto con il rabbinato di Israele - la chiesa ha problemi di riscoprire i fondamenti della sua ortodossia».


06 febbraio 2008

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07/02/2008 14:57
 
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Vai così, adesso si aliena pure gli ebrei. Davvero degno dei suoi appellativi di "grande intellettuale" ed "eccezionale teologo"...

Beh, la cosa va tutta a nostro vantaggio.
[Modificato da Rainboy 07/02/2008 14:59]
11/02/2008 15:00
 
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Ebrei-cattolici, atteso voto rabbini contro preghiera latina
da it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080211/tts-ebrei-papa-preghiera-ca02f9...

WASHINGTON (Reuters) - I rabbini conservatori potrebbero votare in questi giorni una risoluzione che avvisa il Vaticano dei rischi per le relazioni con il mondo ebraico legati al sostegno del Papa, per una preghiera in latino che invita gli ebrei ad abbracciare Cristo.

"Temiamo che il nuovo testo latino... possa gettare un'ombra sullo spirito di reciproco rispetto e collaborazione che ha marcato questi ultimi quattro decenni, rendendo più difficile per gli ebrei impegnarsi costruttivamente nel dialogo coi cattolici", dice la bozza della risoluzione.

Il documento potrebbe essere messo in votazione già oggi, quando 400 membri dell'Assemblea rabbinica, che rappresentano il movimento conservatore del Giudaismo, si riuniranno a Washington per il loro meeting annuale, dicono i rappresentanti dell'associazione.

Per molti ebrei, la questione mette a rischio il riavvicinamento cominciato dagli anni 60, quando il Vaticano ha di fatto assolto gli ebrei dall'accusa di aver ucciso Cristo e ha condannato l'antisemitismo.

La risoluzione dell'Assemblea rabbinica riflette la profonda insoddisfazione sulla decisione di Papa Benedetto XVI di riprendere una preghiera in latino, peraltro ascoltata da un'estrema minoranza di cattolici durante la messa del Venerdì Santo, secondo la quale gli ebrei dovrebbero riconoscere Gesù Cristo come il salvatore di tutta l'umanità. La polemica è scoppiata dopo che nel 2007 il Pontefice ha autorizzato il ripristino della vecchia messa in latino, nonché un messale che era stato escluso dalle cerimonie dopo le riforme del Concilio Vaticano II.

"Sembra un passo indietro rispetto alle cose su cui da tempo c'era accordo tra Chiesa cattolica ed ebrei", dice il rabbino Joel H. Meyers, vice presidente esecutivo dell'Assemblea.

Nei giorni scorsi, il Vaticano ha annunciato che Papa Benedetto XVI ha ordinato di modificare il testo della preghiera, eliminando un riferimento alla "cecità" degli ebrei sul Cristo e una frase che chiedeva a Dio "di rimuovere il velo dai loro cuori".

Secondo una traduzione non ufficiale dal latino, la nuova preghiera dice: "Preghiamo anche per gli ebrei. Così che Dio nostro Signore illumini i loro cuori affinché riconoscono Gesù Cristo salvatore di tutti gli uomini".

Anche nella versione modificata, il testo resta problematico per alcuni gruppi ebraici.

"E' difficile imporre qualcosa al Vaticano", dice Meyers. "Si spera che ci ripensino".
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E io aggiungo:
Il Papa invece spera di sottomettere gli ebrei ortodossi a Cristo!
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[Modificato da pcerini 11/02/2008 15:03]
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12/02/2008 21:51
 
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Una fede sicura e libera non deve arroccarsi

Caro direttore, Non debbo esibire credenziali avendo preso ferma e ripetuta posizione — su questo giornale e altrove — contro la pratica e la teoria delle conversioni forzate degli ebrei e il cosiddetto «insegnamento del disprezzo ».

Una volta rimosso questo armamentario e il suo cardine, la «teologia della sostituzione» — ovvero la tesi secondo cui l'elezione di Israele è stata revocata e sostituita con quella conferita alla Ecclesia cristiana— cosa resta?

Certamente il diritto di credere nella verità della propria fede. Come ha affermato il rabbino David Berger, purché i cristiani non denigrino l'ebraismo hanno il diritto di affermare che l'ebraismo sbaglia attorno a questioni centrali come quella della divinità di Gesù; ed è valido il diritto simmetrico.

Essi — osserva Berger— hanno anche il diritto di aspirare a che gli ebrei riconoscano la divinità di Cristo alla fine dei giorni e di affermare che la salvezza è più difficile per chi non è cristiano. Secondo Berger, la posizione ratzingeriana, in quanto evita un «doppio standard », è più rispettosa per l'ebraismo di molte altre.

Al contrario, secondo il rabbino Laras riaffermare che la verità sta in Gesù Cristo implica lo screditamento dell'ebraismo come fede fallace.

Ma, se la Chiesa riconosce che l'ebraismo è la base solida su cui poggia il Cristianesimo, non si può negarle di ritenere che il cristianesimo costituisca un passo in avanti, come non si può negare agli ebrei il diritto di rifiutare tale passo.

Proprio in quanto la questione della divinità di Gesù è il nodo cruciale di divergenza, è su di essa che si misura un dialogo franco e onesto, come quello tra Benedetto XVI e il rabbino Neusner.

Invece, posizioni come quella di Laras servono soltanto a dare argomenti a chi sostiene che le religioni sono intrinsecamente intolleranti e non riescono a parlarsi se non imponendo all'interlocutore di piegarsi al suo punto di vista o, nel migliore dei casi, di tacere le divergenze in quanto offensive.

Dice Laras: cosa succederebbe se gli ebrei trattassero in modo simmetrico la fede cristiana? Lo fanno. Lo facciamo. Non ho bisogno di insegnargli che le preghiere ebraiche sono (inevitabilmente) intrise della convinzione di possedere il vero e la vera elezione. Quanto alla conversione, gli ebrei non la cercano soprattutto per specifiche contingenze storiche. Nel passato vi sono state conversioni anche massicce all'ebraismo, a meno di non credere alla favola che gli ebrei sono i discendenti geneticamente puri dei 600.000 che ricevettero la rivelazione al Sinai.
Tolte le conversioni forzate e l'insegnamento del disprezzo, che danno può venire da una preghiera per la salvezza degli ebrei, se non ispirata da malanimo e accompagnata da coercizione? E perché temere il desiderio di conversione? Mio padre — uomo tanto laico quanto di fede solida — fu invitato da un prete cattolico a un confronto con intento di conversione. Accettò e trascorse due giorni con lui. Poco ci mancava che le cose andassero all'inverso… Una fede sicura e libera da costrizioni non ha bisogno di arroccarsi, come non si ritrassero dal confronto i grandi maestri dell'ebraismo medioevale persino quando i tentativi di conversione erano sostenuti dalla violenza.

L'interruzione del dialogo propugnata dal rabbino Laras è regressiva e pericolosa, e avrebbe senso soltanto per una fede traballante e svuotata. Poiché questo non è il caso è da augurarsi la scelta di un atteggiamento più riflessivo e razionale.

Giorgio Israel


Corriere della sera, 10 febbraio 2008

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12/02/2008 22:18
 
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Non ho capito. Mauri, con questo ragionamento vuoi forse implicare che il papato in precedenza abbia sbagliato, cambiando il testo di quella preghiera e cancellando queste espressioni critiche verso l'ebraismo?

Perché se nulla è cambiato e Ratzinger ritiene di avere il diritto di considerare gli ebrei in errore con la loro fede, cosa si attende poi da costoro? Che reagiscano dandogli ragione?
E' semplicemente ovvio che essi rispondano dicendo di ritenere a loro volta la Chiesa in errore, e che osservino l'impossibilità di dialogare serenamente su una simile posizione papale. E hanno perfettamente ragione.

Inoltre dove è andato a finire quel discorso su cui te la tiravi tanto, secondo cui i cattolici sono solo il sale sulla carne, etc. etc.?
Mi pareva che i cattolici "non avessero bisogno" di desiderare la conversione di coloro che possedevano una fede diversa dalla loro, perché era tutto parte del grande disegno di Dio.
Invece scopriamo all'improvviso che non è così?
[Modificato da Rainboy 12/02/2008 23:55]
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13/02/2008 23:07
 
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Hai ragione a chiedere dei chiarimenti in merito.

Innanzitutto il cambiamento della preghiera è mirato a togliere espressioni infelici quali "perfidi ebrei"...
Sicuramente non a relativizzare la fede cristiana.

Nulla è cambiato in questo senso poichè il cristiano crede che l'unica Via per il Padre sia Gesù Cristo.
Quindi non c'è persona che possa vedere il Padre, quindi andare in Paradiso, se non riconoscendo Gesù Cristo come Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo.

Noi crediamo che questo "riconoscimento" sia però un mistero...visto che si risolve nell'intimità di Dio con la creatura stessa.

Ed abbiamo fede che tale riconoscimento possa avvenire come conseguenza della scelta nell'amore e come risposta alla grazia che Dio ci da.

Ciao
Mauri
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13/02/2008 23:59
 
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Innanzitutto il cambiamento della preghiera è mirato a togliere espressioni infelici quali "perfidi ebrei"...
Sicuramente non a relativizzare la fede cristiana.


E fin qui direi che ti seguo. Non che gli ebrei vi abbiano mai chiesto diversamente, del resto.


Nulla è cambiato in questo senso poichè il cristiano crede che l'unica Via per il Padre sia Gesù Cristo.
Quindi non c'è persona che possa vedere il Padre, quindi andare in Paradiso, se non riconoscendo Gesù Cristo come Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo.


Eh no. Ricordo benissimo che in passato ti chiesi come conciliavi il fatto che, pur essendo il cattolicesimo l'unica religione salvifica e divinamente ispirata, e pur essendo la parola di Cristo disponibile oggi per tutti, i battezzati cattolici nel mondo non raggiungono il terzo della popolazione mondiale (e fra questi, quelli realmente credenti, messanti e quant'altro, chissà quanti sono. Facciamo, toh, il 20%?).
Mi hai risposto con un discorso bizzarro, argomentando che il Signore "vuole" questa situazione, poiché nel suo piano universale era inclusa l'idea che esistessero vari modi per riconoscerlo, ed era armoniosamente previsto che il raggiungimento di una massa critica di "veri fedeli" cattolici salvasse l'umanità intera con la sua presenza. Il famoso "sale" sulla pietanza. Addirittura, ti sbilanciasti a dire che tutti gli altri fedeli di altre religioni SERVIVANO, proprio come la carne serve, per dare significato alla presenza del sale.
Una tesi più gastronomica che teologica, ma nondimeno interessante. Era carina, nel senso che la sua filosofia sembrava, per quanto venata dell'inevitabile convinzione assoluta tipica di una religione rivelata, insolitamente aperta al confronto e alla tolleranza di punti di vista differenti.

Intendiamoci, a me sembrava un discorso un po' carente di solidità, visto che non capivo e non capisco tutt'ora dove nei Vangeli Cristo avrebbe lasciato detto che anche se conosci il suo Verbo ma volutamente rifiuti di credere in lui, sarai salvato. Ma potevo passarci sopra, io sono ignorante in materia biblica. Qualcosa a cui aggrapparti l'avresti trovata, suppongo.

Tuttavia il vero problema è che questo non è un discorso conciliabile con la tua tesi attuale.
Come sempre, ti trovi a dover giustificare la condotta di Ratzinger, che scommetto ti avrebbe fulminato per aver detto una cosa come quella sopra.
E la prova dei fatti mi pare proprio questa sua azione.
Perché infatti il Papa dovrebbe "pregare per la conversione degli ebrei", se i cattolici hanno il solo ruolo di esistere in quanto tali e di proporre a tutti il Verbo, in modo tale da concedere ad ognuno la possibilità di scegliere la propria fede?
Da una tua ipotetica prospettiva del "vivi e lascia vivere", si passa ad una prospettiva del "tutto o nulla": ti DEVI convertire a noi. E' per la tua salvezza: noi siamo l'unica che conta davvero. Se non ti converti, sei fregato.
La differenza con il passato è che oggi si usano le preghiere, secoli fa si usavano i Crociati. I tempi sono diventati più civilizzati per tutti, anche per il nostro buon Papa.
Ma il messaggio di fondo non è cambiato.



[Modificato da Rainboy 14/02/2008 02:27]
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14/02/2008 00:16
 
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Il problema credo stia nel fatto che se non conosci mai Cristo e la religione cattolica puoi essere salvato secondo i tuoi meriti.

Se invece per tua disgrazia la conosci e la rifiuti sei spacciato.

Non c'è merito che tenga.

Ho detto bene Mauri?

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14/02/2008 02:26
 
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Un vero problema. Se è così la Chiesa, oltre a perdere ogni presupposto di apertura al dialogo interreligioso, in base alla sua stessa logica ha dannato mezzo mondo... visto che oggi la religione cattolica la conoscono tutti.

Ci sono interi continenti abitati da masse di gente che l'ha coscientemente rifiuta. E neppure si capisce in base a quale pretesa si potrebbe sostenere che l'attuale situazione frammentaria sia voluta da Dio, visto che è contraria ai principi della CCR stessa.
[Modificato da Rainboy 14/02/2008 02:31]
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