Caro direttore, lei non ci crederà, ma è tutto vero. È successo oggi, non nel medioevo. A Sulmona, in Abruzzo. Uno scienziato del Cnr, nell’annunciare pubblicamente e trionfalisticamente che la sua scoperta consentirebbe di ottenere energia nucleare pulita dal ferro, dopo aver affermato en passant che la «materia è opera del diavolo», ci ha informati che il suo laboratorio, prima di utilizzarlo, lo aveva fatto benedire, insieme al crocifisso alla parete, dal vescovo.
Aggiungendo, con squisito spirito scientifico, che lo straordinario esperimento, che porterà a poter fare a meno dell’uranio e delle sue scorie radioattive, era riuscito senza incidenti grazie alla protezione del crocifisso. «Il nostro - ha rivendicato orgogliosamente - è un laboratorio cristiano». Gli esperti diranno se il tentativo del nostro scienziato è attendibile o se, al contrario, ha la stessa velleità di chi vuole cavar sangue da una rapa. Noi del pubblico siamo stati presi da grande commiserazione per quei poveri scienziati non cristiani. Privi di tutela celeste, la loro è un impresa difficile, se non impossibile.
Lettera ricevuta via e-mail, già pubblicata anche da altri organi di stampa
www.uaar.it/news/2008/03/05/italia-terzo-millennio-terzo-mondo-laboratorio-cr...
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