Il grande pregio del papa Benedetto XVI è quello di mostrare il vero volto della chiesa romana. La chiusura totale verso la modernità, la riaffermazione dei dogmi, il disprezzo per il libero dispiegarsi della leggerezza e felicità della vita, hanno segnato fino ad oggi il suo pontificato, spazzando via il finto buonismo di Giovanni Paolo II e ripristinando il cattolicesimo così come è: un meccanismo di potere contro la libertà della persona.
I temi connessi all’aborto, l’eutanasia, l’esaltazione dell’embrione e della vita vegetativa, sono gli argomenti scelti dal teocrate, perché è su questi contenuti che oggi si misura il senso della libertà individuale. Mentre da un lato abbiamo la ragione e la scienza che studiano per migliorare la nostra vita terrena - che poi è l’unica di cui abbiamo certezza - sulla sponda opposta c’è la superstizione della religione che prova a peggiorare la qualità della nostra vita sulla terra in cambio di una aleatoria vita eterna. Come soprappiù, Benedetto XVI ha invelenito i rapporti con altre religioni, in particolare con la minoranza ebraica.
Nei giorni scorsi il cardinale Tarcisio Bertone avendo il carbone bagnato ha attaccato. Ha chiesto agli ebrei, amareggiati per la controversa formula della preghiera riesumata da Benedetto XVI, reciprocità. Qual è la preghiera che infastidisce i cristiani? Secondo il rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni, nessuna: “a oggi non esiste alcun riferimento ai cristiani nelle nostre preghiere, che risalgono a secoli fa, ben prima del Concilio Vaticano II”. Qualche studioso di antiche preghiere pensa che Bertone fa riferimento a una benedizione recitata nel primo millennio dell’era volgare che dice “possano gli apostati non avere speranza e cadere tutti in perdizione, siano distrutti e soggiogati i tuoi nemici dei nostri giorni”.
Esegeti di antichi testi considerano che nell’espressione nemici siano ravvisabili i seguaci di Cristo. Per tornare all’oggi: una settimana fa la Santa Sede aveva annunciato l’arrivo in Vaticano di una delegazione del Gran Rabbinato di Gerusalemme per chiarire l’interpretazione sulla discutibile preghiera degli ebrei. Il rabbinato italiano ha annunciato che la visita è bloccata. Leggiamo nel comunicato diffuso dall’ufficio rabbinico: “La preghiera viene dal papa, quindi deve essere lui a rimetterci le mani e pronunciarsi pubblicamente. Chiarimenti hanno senso solo se vengono dal pontefice. Senza risposte concrete è inutile che vengano rabbini da Israele”. Sembra un filo difficile da riannodare.
Tiziana Ficacci,
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La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)