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Dure critiche alla conversione di Allam

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2008 18:51
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Madre Badessa
25/03/2008 10:54
 
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Ampio spazio sui media arabi alla conversione al cristianesimo del giornalista di origini egiziane Magdi Allam celebrata domenica in Vaticano. La stampa è critica verso il Papa Benedetto XVI per avere voluto “in prima persona” celebrare il battesimo del giornalista. Unanime la condanna sui siti web dei giornali alla scelta del giornalista, definito “apostata” e accusato di essersi «gettato nelle braccia dell’occidente per interessi economici e personali». Il quotidiano palestinese Al Quds al Arabi titola in prima pagina: «Il Papa Benedetto XVI provoca l’indegnazione dei musulmani per avere battezzato un ex musulmano che appoggia Israele ed è noto per la sua avversione all’Islam».

Aver dato risalto mediatico alla cerimonia del battesimo è un’altra ragione di critica della comunità islamica in Italia, riportata dallo stesso giornale. La tv al Arabiya mette in risalto invece come il santo padre abbia voluto «celebrare in prima persona» il sacramento nella basilica di San Pietro e che la stessa cerimonia sia stata «trasmessa in diretta dalla televisione di stato». Al Jazira, l’altra grande tv satellitare araba, snobba invece la conversione del vice direttore del Corriere e non riporta la notizia sul proprio sito web e neppure nelle edizioni del telegiornale. […]

Fonte: Corriere.it
www.corriere.it/cronache/08_marzo_24/allam_critiche_battesimo_b6c093b0-f98f-11dc-88d1-0003ba99c6...

Ma c'era bisogno di tutto questo risalto? La conversione non è una cosa intima e personale? Perchè sbandierarlo ai quattro venti con tutti i rischi?
Mi sa tanto di strumentalizzazione... [SM=g27812]

La Madre Badessa [SM=g27826]



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Padre Guardiano
25/03/2008 13:17
 
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re

Sono perfettamente d'accordo con te,Kelly.
Stai tranquilla che prima o poi cercheranno di farlo fuori in nome di Allah!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]


omega [SM=g27825]



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Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
25/03/2008 14:35
 
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Pienamente d'accordo con Kelly,questo cazzo di Papa (scusate la provocazione voluta) non si espone piu' di tanto nel caso del Tibet e invece si espone in prima persona in questo fatto religioso,provocando forse un forte risentimento nel mondo islamico che secondo me potrebbe essere molto piu' pericoloso di quello che poteva avere il governo cinese nei confronti del cristianesmo in Cina.

Bah,due pesi e due misure completamente sballate!

[Modificato da pcerini 25/03/2008 14:37]
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25/03/2008 20:22
 
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Caso Allam: i 138 saggi islamici ora criticano il papa


Oltre 138 intellettuali e leader religiosi musulmani firmatari di una recente lettera aperta al Papa per promuovere la pace mondiale, ricevuti in Vaticano a febbraio, criticano la modalità in cui è stata realizzata la conversione di Magdi Allam. Per bocca di Aref Ali Nayed, direttore del Centro regale di studi strategici islamici ad Amman, in Giordania, figura chiave del gruppo «A common world», i 138 denunciano l’atto «deliberato e provocatorio di battezzare Allam in un’occasione così speciale e in modo così spettacolare» e chiedono alla Santa Sede di «prendere le distanze» dalla dichiarazioni del vicedirettore «ad personam» del Corriere della Sera , sollevando il dubbio che: «Non è lontano dalla verità vedere questo episodio come un altro modo di riaffermare il messaggio di Regensburg». «L’islam come fede è un dono divino», afferma Nayed commentando con l’agenzia Apcom il battesimo di Allam a San Pietro in occasione della veglia Pasquale presieduta da Benedetto XVI. «Come tale è concesso per grazia divina. Come una persona risponda a questo dono, è una questione profondamente intima tra la persona e Dio. L’anima di Allam è meglio conosciuta, e giudicata, dal suo Creatore. E’ Dio che lo giudicherà su come egli ha risposto al dono della fede. Egli è responsabile di fronte al suo Creatore, nella misura della sua libertà e capacità. Come conseguenza della sua giovanile educazione scolastica cattolica, sembra che non abbia mai mantenuto o praticato i principi dell’islam». […]

Testo integrale su Corriere.it

www.corriere.it/politica/08_marzo_25/magdi_saggi_musulmani_9d67aa22-fa64-11dc-b669-00144f486b...



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26/03/2008 00:13
 
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Oggi avevo sentito in tv la risposta del papa secondo il quale l'atto di battesimo sarebbe stato un'atto di espressione di liberta' religiosa.

A parte il fatto che ci sono modi e atti piu' consoni,manifestare la propria liberta' religiosa non significa necessariamente doverlo fare in modo cosi' plateale innanzi ad una platea televisiva,penso solo due cose: o che si tratta di una provocazione voluta, oppure di pessima gestione della comunicazione della liberta' religiosa.

Ma si sa,a volte il cristianesimo piu' spinto si evidenzia anche da queste rappresentazioni (secondo me volutamente provocatorie) che non hanno proprio nulla legato al concetto di apertura al dialogo ma bensi' di espressione di abbandono "liberatorio" di un credo verso un'altro credo tentando di convincere in modo subliminale un gruppo religioso di appartenenza.

Si e' liberi di convertirsi anche a Mazinga Zeta se uno lo vuole,basta pero' farlo adottando modelli di coerenza nella gestione di una simile circostanza che vadano incontro al rispetto delle diversita' e non alla voluta provocazione ,e secondo me,volente o nolente,il mondo islamico non ha l'approccio dialogico come ce lo abbiamo noi occidentali,per loro ogni atto minimo e' piu' denso di significati,piu' infarcito di tradizionalismi e di rigore religioso,ragion per cui,far credere che ci si possa liberare di loro semplicemente cambiando bandiera in questo modo e' un'atto che loro vedono offensivo perche' non improntato in alcun modo sui mezzi del dialogo e della reciproca comprensione e rispetto della diversita'.

E' chiaro che il messaggio di quell'atto battesimale che salta piu' all'occhio e' non tanto la liberta' religiosa ma il fatto che ci si possa "convertire" in altra fede facendo credere ai musulmani che solo convertendosi a Cristo abbandonando il loro credo di puo' pensare di liberarsi da certe catene per migrare verso un credo ipoteticamente piu' tollerante,sulle finalita' "pubbliche" di tale gesto penso proprio che abbiano mentito spudoratamente,giocando sull'ambiguita' dei significati,per sfuggire ad una certa difficolta' contestuale,come e' del resto tipico della mentalita' cattolica,tant'e' vero che il senso della liberta' di espressione religiosa non risiede tanto in un atto o in uno schiaffo lanciato alla controparte ma dovrebbe sempre rispettare semmai le diversita' religiose altrui.

Ma tant'e',sembra quasi che il Vaticano abbia intrapreso una sorta di campagna acquisti,prima la preghiera in cui si chiede la conversione degli ebrei,adesso la rappresentazione "pubblica" densa di significati subliminali.

[SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]

[Modificato da pcerini 26/03/2008 00:30]
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26/03/2008 15:50
 
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Da Allah ad Allam: uso politico di una conversione

Angelo d'Orsi
Che la religione possa essere instrumentum regni non ci scandalizza: tutta una tradizione politica ce l'ha insegnato. Che l'età del secolarismo sia stata seguita dal post-secolarismo, con un ritorno non già del "sacro", ma del sacralizzato in funzione politica, lo sappiamo parimenti. Che in alcune realtà nazionali, dagli Stati Uniti all'Iran, si compia un abuso spregiudicato di fattori religiosi a fini di legittimazione e delegittimazione politica, ce l'abbiamo sotto gli occhi. E, infine, siamo via via più consapevoli della novità rappresentata dal "papa tedesco", un modesto studioso, che alcuni spacciano per grande teologo, succeduto al "papa polacco". Di Karol Woytila, Joseph Ratzinger sta buttando alle ortiche, insieme con il carisma di un pontefice, che pure ha responsabilità non piccole, sul piano politico internazionale, a cominciare dalla guerra che ha distrutto la Jugoslavia, anche la sua umanità, prima vigorosa, poi via via più sofferente. A differenza di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI sta trovando inaspettate sponde nei più diversi campi, a cominciare da una vasta area di nuovi devoti, collocabile a scacchiera nel quadro politico specialmente nazionale (in fondo il papato, checché ci si voglia far credere è una istituzione che fuori d'Italia non ha certo il peso che purtroppo ha sulla politica e sulla società italiane). Di "teodem" è zeppo il Partito Democratico; di sedicenti, quanto zelantissimi sedicenti cattolici apostolici romani è zeppo l'ultimo plastipartito berlusconiano, e, quel che è ancora più incredibile, ora anche la Lega Nord, caratterizzatasi fin dai suoi esordi come un movimento neopagano (forse gli insulti di Bossi a papa Woytila sono stati opportunamente dimenticati, come si ricordano malvolentieri le sue sparate contro «il mafioso di Arcore»: la memoria corta è provvidenziale, in troppi casi!). Infine, da sciami di "atei devoti" siamo infestati, tra politica e giornalismo. E de hoc satis.

Ora, abbiamo una nuova figura, che se non costituisce un'assoluta novità, si presta nondimeno a un eccellente uso politico, specie in clima elettorale: il convertito. Con il battesimo di Magdi Allam, siamo arrivati, con la collaborazione attiva o passiva del principale giornale della borghesia italiana, il Corriere della Sera , che sembra dimenticare le sue origini, il suo status e la sua anima (che dovrebbe rinviare al liberalismo laico dei suoi fondatori e del suo primo opinionista, Luigi Einaudi), a uno sfacciato uso politico-mediatico di un momento privatissimo, la scelta di cambiare fede, di cambiare nome alla propria religione, di invocare con altre parole un dio che si elegge dopo un meditato travaglio. Siamo così giunti all'apogeo di uno dei personaggi più inquietanti prodotti dal sistema mediatico italiano (una volta bisognerà che ci spieghi le sue competenze: siamo maledettamente curiosi al riguardo), un egiziano islamico, trasferitosi in Italia, divenuto opinionista a sua volta, e addirittura vicedirettore "ad personam" del Corriere , ma noto al grande pubblico essenzialmente per le sue frequentissime comparsate televisive nelle quali ha finito per incarnare, forse con gran dispetto di Fiamma Nirenstein, la vera continuità con l'ultima Oriana Fallaci, quella ormai che, per ragioni diverse, anche rispettabilissime (la malattia, si dice), aveva maturato un odio per il mondo, che faceva paura, a cominciare dai rossi, dagli islamici, dai democratici…. Sulla sua scia (ma certo con assai minore capacità linguistico-letteraria) si è posto Allam, nel suo sito web, negli articoli e nelle interviste, nei suoi sempre più lugubri e acri sermoni dallo schermo, mettendo a punto una linea che volgarizzava, in fondo, le tesi di Huntington sull'inevitabile e necessario "scontro di civiltà": ammonendo, redarguendo, minacciando. Gli mancava il potere di scomunica, ma ora che, quasi tenesse un'omelia "urbi et orbi", ha ricevuto, nella santa notte pasquale, l'acqua benedetta dalle mani addirittura del papa di Roma, ora forse gli sembrerà di avercelo, quel potere.

Le conversioni sono un fatto non inedito, ovviamente, e qualcuna, in passato, ha avuto risalto sulla stampa: ma questa di Magdi Allam rappresenta forse un punto di non ritorno. Il "gran segreto" in cui è stata preparata (i giornali hanno opportunamente preannunciato l'evento trasmesso in diretta tv nella santa notte!); la complicità (non mi sento di usare altro termine) del papa, che si è prestato a un evento che fin dalle sue premesse perdeva qualsiasi significato di salvazione individuale (per quanti vi credano, naturalmente), assumendo quello di un gesto politico, dalle gravi implicazioni. L'aggressiva strategia "conversionista" di questo pontefice (verso gli ebrei, da convertire: vedi ripristino della vecchia formula a suo tempo lasciata cadere; e verso gli islamici, con i quali, a dispetto di qualche dichiarata buona intenzione, si direbbe che stia per partire una nuova crociata…), riceve un formidabile sostegno, nel terreo volto e nelle sconvolgenti (e sconvolte) parole del nuovo "Cristiano" (questo il nome che ha voluto aggiungere al suo proprio, per sottolineare, quasi che ve ne fosse bisogno, l'avvenuta redenzione dalla colpa di essere nato arabo-islamico). Allam, che al suo attivo un libello sconcertante dal titolo Viva Israele! , e che solo recentemente ha inviato un messaggio ai nuovi governanti - quelli che lui attende fiducioso il 14 aprile - invitandoli a operare una «bonifica della cultura» (cominciando dall'Università, riferendosi all'Appello dei 67 della Sapienza e, ahimé, a quello da me promosso a loro sostegno…), prima di compiere questa offerta d'amore al Cristo, rinnegando Maometto, ha sparato a zero contro l'Islam («fisiologicamente violento»), denunciando in esso la «radice di ogni male», e non è stato tenero neppure con la Santa Sede (ingrato!), accusandola di mollezza verso il nemico islamico. A tal punto che persino il cattolicissimo e papista Vittorio Sermonti si è sentito di bacchettare il nuovo «abbagliato dalla nuova luce», frenando la sua «impazienza» e il suo «eccesso di foga». Da Allah ad Allam, cambia solo una lettera dell'alfabeto; ma il passo è lungo, e ora toccherà al nuovo cristiano scegliere se portare avanti la sua battaglia con la croce d'amore di Gesù Cristo o con la spada insanguinata dei crociati.


26/03/2008
liberazione.it/giornale_articolo.php?id_pagina=42163&pagina=4&versione=sfogliabile&zoom=no&id_articol...
[Modificato da kelly70 26/03/2008 15:51]



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26/03/2008 16:26
 
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"Ora, abbiamo una nuova figura, che se non costituisce un'assoluta novità, si presta nondimeno a un eccellente uso politico, specie in clima elettorale: il convertito"

Io per l'appunto parlavo di campagna acquisti del Vaticano in altro post....

[SM=x789048] [SM=x789048]
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26/03/2008 18:51
 
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re

Chissà quando mai si convertiranno al cristianesimo!!!! [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

[SM=j1474747] papocchius cattolicus ad abundantiam... [SM=g8799]



omega [SM=x1414848] [SM=x789054] [SM=x1414848]



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