Per creare cartelli bancari internazionali, corrompere, arricchirsi smisuratamente, manovrare le scelte dei cittadini, diventare una casta, il Potere deve mantenerci nella inconsapevolezza.
Questo obbiettivo viene raggiunto appoggiandosi alle strutture millenarie delle religioni, che nella loro lunga storia hanno raggiunto una particolare abilità nel diffondere tra la gente i sensi di colpa. Solo quando ci sbarazziamo delle religioni, pertanto, prendiamo coscienza del nostro diritto all'autodeterminazione.
Il marchingegno utlizzato dai clericali per ridurre il popolo a un gregge belante, pur essendo assai semplice, si è rivelato finora estremamente efficace. Essi ripetono gli stessi concetti fino alla nausea, per convincere i loro seguaci che un uomo invisibile che vive tra le nuvole ci spia senza un attimo di sosta, per controllare se obbediamo ai suoi divieti e mandarci all'inferno per sempre in caso di trasgressione. Aggiungono poi che si comporta in questo modo perché ci ama e sa di fare il nostro bene e che, in contraccambio del suo impegno a nostro favore, chiede dei soldi.
A molte persone sembra inspiegabile che un Dio onnipotente, come lo dipingono, abbia bisogno di accumulare soldi a più non posso. I credenti invece trovano la cosa del tutto naturale.
La resurrezione del figlio di Dio è la favola fondamentale sulla quale si basa il Cristianesimo. Quando cadrà, trascinerà nella sua rovina tutta l'impalcatura ideologica che si è costruita in duemila anni di storia. E che sia una favola è chiaro come il sole a chi riflette solo un attimo sui punti che seguono.
Luca racconta che, dopo essere risorto, il figlio di Dio si presentò ai suoi discepoli increduli, li sfidò a toccarlo per constatare che era fatto di carne e chiese qualcosa da mangiare, mentre Giovanni sostiene che, per entrare nella loro stanza, passò attraverso i muri e le porte.
Egli sarebbe stato visto quindi solo da pochi discepoli, che peraltro lo rinnegarono subito dopo. Tommaso, che non era presente all'apparizione, quando ne fu informato, rimase addirittura incredulo. Tanti si chiedono come mai non gli venne in mente di presentarsi invece davanti a coloro che lo avevano condannato e oltraggiato. Questo gli avrebbe consentito di dimostrare il suo potere divino e la sua resurrezione sarebbe stata incontestabile.
E' inesplicabile pure che un Dio incarnato decida di morire, anche se solo per un breve lasso di tempo, e che sia risorto con il suo fardello di carne e abbia chiesto di mangiare.
Da cosa è nata allora la favola della resurrezione? Semplicemente dalla esigenza dei protocristiani di far rivivere il suo messaggio. Essa si è tramandata fino ai nostri tempi grazie alle loro continue manipolazioni dei Vangeli e all'equivoco insorto sulla parola "resurrezione", che a quei tempi significava "redenzione dal peccato". Dicendo che il figlio di Dio era risorto, essi intendevano dire che aveva redento l'umanità, non certo che era ritornato alla vita.
Nel terzo millennio è ora che la verità storica si faccia strada e gli italiani, sull'esempio dei loro concittadini europei, si decidano a condannare coloro che li hanno resi schiavi di una ideologia posticcia, che non può essere più accetta dalla razionalità del pensiero moderno.
www.resistenzalaica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1015&...La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)
