Appello a Dio

Caro Fausto,

ho letto con molto interesse la tua lettera a Dio.
Più che una lettera è un urlo di disperazione che ben esprime l’impotenza di chi si trova a vivere questa esperienza biologica che chiamiamo vita.
Sono credente da vecchia data ma da altrettanto tempo (circa 40 anni) non mi sono mai posto questi interrogativi seppur validissimi.
Sai perché?
Perché quel Dio che tu invochi ritornerà solo con la parousia e farà giustizia degli scempi perpetrati dagli uomini e dalle caste religiose.
In questo frattempo siamo noi ad operare e quello che vediamo è solo il frutto del nostro modo di concepire il vivere.
E’ certa una cosa. Quel Cristo a cui sono a disposizione schiere di angeli non ha bisogno di vicari su questa terra.
Lui venne a predicare un regno ed è venuta una chiesa che si è sostituita a lui nel legiferare dottrine di uomini.
Ciechi,guide di ciechi!!!
La colpa,caro Fausto, è solamente nostra che diamo adito e credito a queste persone, a queste istituzioni.
Il desiderio di religiosità, insito nell’uomo, si deve alimentare della pura Parola del Cristo e solo in essa deve essere l’appagamento e l’estinzione dello stesso.
Mi sovviene a questo punto citare un brano dalle Scritture.
Il fatto accadde nell’Aeropago di Atene , massimo consesso degli eruditi del tempo.
Atti 17:22 e segg.

“E Paolo,stando in piè in mezzo all’Aeropago,disse: Ateniesi,io veggo che siete in ogni cosa quasi troppo religiosi. Poiché, passando, e considerando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: AL DIO SCONOSCIUTO.
Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve l’annunzio.
L’Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti d’opera di mano; e non è servito da mani d’uomini; come se avesse bisogno di alcuna cosa; Egli, che dà a tutti la vita, il fiato ed ogni cosa.
Egli ha tratto da un solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione,affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi.
Difatti, in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come anche alcuni de’ vostri poeti han detto: “ Poiché siamo anche sua progenie.”
Essendo dunque progenie di Dio, non dobbiamo credere che la Divinità sia simile ad oro, ad argento, o a pietra scolpita dall’arte e dall’immaginazione umana.
Iddio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, fa ora annunziare agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell’uomo ch’Egli ha stabilito; del che ha fatto fede a tutti, avendolo risuscitato dai morti.
Quando udirono mentovar la resurrezione de’ morti, alcuni se ne facevano beffe; ed altri dicevano : Su questo noi ti sentiremo un’altra volta.”

Ecco cosa dice il mondo di oggi: Ti sentiremo un’altra volta.
…..e al vv. 33 “Così Paolo uscì dal mezzo di loro.
E anche Norberto ha fatto lo stesso!!!!

Rincorrere le favole, i magisteri, i primati, i concili, i corpi direttivi, è solo l’appagamento della imbecillità umana.
Cristo è venuto a riformare l’animo dei singoli e non delle masse; poi, che dall’unione di questi singoli si possa creare una società giusta è una naturale conseguenza.

Ecco perché , caro Fausto, non credo all’eucumenismo. E’ semplice utopia pensare che mescolando mele marce si possa ottenere un paniere di mele buone!!!
E lo stesso dicasi delle varie “scienze” legate alle religioni, teologia ,filosofia ecc ecc.
Il tempo è il solo complice della verità nel senso che solo con quello e con l’uso della ragione e del buon senso si riesce a percepire il bagliore della verità.
Mi riferisco in modo particolare al Cattolicesimo Romano e all’islamismo, vere piaghe di qualunque società civile; le altre sette e settucole sono solo le malattie esantematiche di un corpo già in putrefazione.
E’ questa la triste realtà di questo mondo.
Quello che tu chiedi nella tua lettera a Dio, Dio ha già risposto in Cristo Gesù, l’unico capace di schiodarci da quelle croci a cui fai riferimento nell’ultimo rigo del tuo appello.
Ma oggi si rifiuta un Cristo con la croce e quindi un Cristo senza croce non può redimere né consolare.
A parte queste considerazioni apprezzo molto la tua persona, il tuo coraggio di porti così, contro ogni apparenza ipocrita.
Perdonami se in alcuni punti posso aver turbato la tua suscettibilità; ritengo di averti risposto con coerenza e nel contempo aver chiarito a tutti il mio pensiero.

Con affettuosità

Omega (Norberto Vuolo)