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Centrosinistra alla sfida di Roma. Prove di intesa con l'Udc

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2008 16:00
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17/04/2008 16:00
 
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C’erano Francesco Rutelli e Nicola Zingaretti. E accanto a loro tutto lo stato maggiore e centinaia di militanti e dirigenti locali del centrosinistra romano, a cominciare dal suo storico stratega, il coordinatore del Pd Goffredo Bettini. Tutti insieme mercoledì sera, in un albergo della Capitale, per lanciare la sfida dei ballottaggi. Il duello finale, che molti vedono come il punto di non ritorno: tenere il Comune di Roma e la sua Provincia per fermare la marea montante della destra. Per questo, nei prossimi giorni, dovrebbe impegnarsi in prima persona anche l’ex sindaco e leader democratico Walter Veltroni.

«Roma – mette in chiaro Rutelli - è il punto in cui si giocano le condizioni per una rivincita nazionale». Il margine di vantaggio sul candidato del Popolo della Libertà Gianni Alemanno, 45,8% contro 40,7%, non mette al riparo da possibili sorprese. Anzi, la destra, per la prima volta da 15 anni ad oggi, sembra credere davvero alla possibilità di conquistare il Campidoglio. E così l’allarme si è trasformato subito in un appello alla mobilitazione. «Dobbiamo stare attenti e mobilitarci – ammonisce Rutelli - perché la destra tenterà di tutto e con le tecniche più... ognuno riempia questi puntini con gli aggettivi che preferisce». Per l’aspirante sindaco è in gioco anche una rivincita anche personale: in molti municipi della città il valore aggiunto della sua candidatura non si riflette nelle percentuali del voto.

Ora ci sono pochi giorni per risolvere la questione, delicatissima, degli apparentamenti. L’Udc ha annunciato per venerdì una consultazione della base per decidere con chi stare. Silvio Berlusconi lancia appelli all’alleanza con il Popolo delle Libertà sia ai centristi che alla Destra di Storace: «Sono convinto che tutti gli elettori che non si riconoscono nella sinistra non vogliano che la dialettica tra i partiti del centro-destra si risolva in un favore fatto alla sinistra», afferma in una nota.

Ma a trattare con i centristi di Pierferdinando Casini è anche il Partito Democratico. L’ex presidente della Camera mercoledì si è incontrato con Massimo D’Alema, mentre giovedì è stato visto discutere con Francesco Rutelli, seduti in prima fila all’assemblea annuale di Confcooperative. «L`incontro Casini- D`Alema l`ho letto sui giornali – afferma Goffredo Bettini - Però so, perché ne abbiamo parlato, che ci sono stati dei colloqui per quanto riguarda Roma. Dal punto vista programmatico abbiamo un candidato che è molto più affine, molto più vicino alle posizioni di Casini e dell`Udc». E un via libera all’accordo con i centristi è arrivato anche dalla Sinistra Arcobaleno.

L'ipotesi più probabile, secondo il candidato sindaco dell'Udc Luciano Ciocchetti sarebbe tuttavia quella della «libertà di scelta». Rutelli, sostiene «per avere il nostro appoggio dovrebbe staccarsi dalla sinistra radicale e promettere una "discontinuità" con la gestione Veltroni». Su Alemanno pesa invece la «decisione del Pdl di rompere il fronte dei moderati». Dunque, si andrebbe verso le "mani libere".

Tutt’altra storia è Storace. Sulle lusinghe del Cavaliere all’estrema destra, interviene con durezza inusitata, la Comunità ebraica. Se il Pdl stringerà un’alleanza con i nostalgici della Fiamma, il neo presidente Riccardo Pacifici è pronto a farne un «caso internazionale». Un monito che può condizionare i delicati equilibri del voto, mettendo Alemanno di fronte ad un bivio: rinunciare ai preziosissimi voti della destra neofascista o rischiare di rifluire nell’alveo post missino smettendo i panni di candidato “moderato”. «Attendiamo i prossimi giorni per verificare se è in atto un'alleanza tra il candidato sindaco Alemanno e quello della destra Storace – mette in guardia Pacifici - Solo in quel momento potremo esprimere meglio le nostre opinioni: prima ancora che da ebrei da cittadini italiani che si riconoscono nella Repubblica nata sull'antifascismo e che festeggia quest'anno i 60 anni della Costituzione nei cui primi articoli si vieta la ricostituzione del Partito fascista in Italia».

Quanto alla Provincia, la partita sembra meno ardua. Più ampio rispetto a Rutelli è il vantaggio, sul suo rivale Alfredo Antoniozzi, del candidato del centrosinistra Nicola Zingaretti: 46,9% contro 37,1%. Eppure, sottolinea l’eurodeputato del Pd, «malgrado il buon risultato, al ballottaggio si riparte da zero a zero, palla al centro». Timori per l’astensionismo, visto che il secondo round del voto coinciderà con il ponte del 25 aprile: «È fondamentale, che tutti i cittadini entrino nell'ottica che la campagna elettorale inizia domani con l'obiettivo di portare a votare la maggior parte delle persone».

Pubblicato il: 17.04.08
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