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Lega: previste rigide limitazioni per islam in Italia

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2008 00:58
23/08/2008 00:58
 
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da www.uaar.it/news/2008/08/22/lega-previste-rigide-limitazioni-per-islam...

La Lega Nord, con l’intento di frenare “l’invasione islamica”, ha intenzione di presentare in Parlamento una proposta di legge che prevede molti vincoli per l’istituzione di nuove moschee. Il capogruppo leghista, Roberto Cota, afferma: “Prima avevamo a che fare con i musulmani, ora con l’islam”, ovvero una comunità che “non distingue” tra sfera “politica, religiosa e culturale ed è inconciliabile con il nostro sistema giuridico. Gli imam sono l’equivalente per noi del vescovo, del sindaco e del preside di una scuola”. La moschea viene descritta come “centro politico e simbolico e spesso […] anche militare”. Cota chiede “bilanci trasparenti, niente fondi dall’estero, magari dai terroristi”, negando recisamente l’erogazione di contributi statali (”neppure un euro”).
Il progetto di legge richiederebbe a coloro che vogliano istituire una moschea uno statuto per il riconoscimento della “laicità dello Stato” e della famiglia monogamica. Tra le limitazioni imposte, l’assenza di minareti e muezzin - che possono disturbare - e addirittura “niente moschee a meno di un chilometro da una chiesa”. Verranno introdotti inoltre una serie di controlli da parte delle regioni e infine l’obbligo di referendum tra i cittadini dell’area interessata: superata la trafila, gli imam dovranno registrarsi presso un albo e parlare in italiano (”vogliamo capire che cosa dicono, se inneggiano alla lotta santa”). Inoltre si prevede di vietare i commerci e le scuole islamiche nelle moschee.

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Be',questa cosa io la condivido,l'islam in Italia DEVE RISPETTARE le leggi e la laicita' , pero', ad essere coerenti, dovrebbe imporsi la stessa cosa anche nei meriti della religione cattolica,e invece sappiamo come la propaganda clericale e' un bombardamento autentico che invade anche la televisione di stato in senso unilaterale concedendo zero spazio ad altre confessioni,ma si sa,Liotta Liotta....In questo ci vedo pero' anche un malsano abuso delle prerogative statali,perche' se una proposta di difesa della laicita' va fatta per una confessione,deve essere fatta per tutte le confessioni.

A proposito,leggete questo in merito alla Rai e al Vaticano:


da www.osservatorioantisemitismo.it/Scheda_del_documento.asp?docid=3735&n_macro=2&idmacro=1&i...

E il vaticanista del Tg1 anticipa l'Angelus del Papa

Qualcuno direbbe che è proprio vero: non c'è più religione. Nemmeno nella rete più cattolica della Rai. Per la prima volta nella storia della tv è stato violato l'embargo dell'Angelus del Santo Padre. A compiere l' «insano gesto» è stato niente poco di meno che il vaticanista del Tgl, Aldo Maria Valli, che ha annunciato prima dell'intervento di Benedetto XVI, i temi del discorso. L'affronto non è passato inosservato nelle stanze della Santa Sede e qualche eminenza è tornata ad affrontare un problema che in Vaticano è molto sentito: il Tgl di Gianni Riotta. Il telegiornale della rete ammiraglia della Rai resta il più visto dal Papa, nonostante sia diventato ormai un tg di opposizione alla linea della maggioranza tracciata da Benedetto XVI. Non va dimenticato, infatti, che Valli è vicino al cardinale Martini, ritenuto il leader dell'opposizione alla «giunta» vaticana. - Del resto pare che anche qualche articolo pubblicato sul quotidiano Europa, e scritto da Valli, sia risultato indigesto. Sembra in occasione delle visite in Vaticano di Berlusconi e Bush. Quando Riotta annunciò l'ingaggio di Valli, ex vaticanista del Tg3, al posto di De Carli e Zavattaro, si registrarono molte perplessità nelle sacre stanze. Perché Valli è un giornalista molto vicino al cardinal Martini. Come del resto non faceva parte della squadra del Papa, Joaquin Navarro-Valls voluto da Riotta come commentatore. Navarro Valls con Wojtyla fu direttore della sala stampa della Santa Sede dal 1984 al 2006, prima di diventare uno degli epurati da Benedetto XVI. Ma gli strappi tra il direttore del Tgl e il Vaticano non si racchiudono a questi episodi. Con monsignor Bagnasco ci fu una polemica che diede il là proprio a questa situazione da tregua armata che si vive ancora oggi. Con padre Lombardi che spesso cerca di metterci qualche pezza per placare gli animi. Bagnasco fu voluto da Ratzinger alla guida della Conferenza episcopale italiana. Riotta inseguì a lungo il cardinale neo eletto per avere la sua prima intervista, ma Bagnasco scelse il Tg2 di Mazza e, a quanto pare, il direttore del Tgl si legò al dito l'affronto subito. Ancora Valli al centro delle polemiche anche dopo il «caso Sapienza». Nel suo servizio non erano state digerite dalla Santa Sede le gesta esultanti degli studenti in facoltà all'annuncio che il Pontefice avrebbe rinunciato alla visita universitaria. Inoltre Valli era finito sotto accusa per aver dato voce ai professori che spiegavano le ragioni del «no», mentre quelli del «sì» avevano parlato solo dei problemi della facoltà. Ora viene da sperare che non diventi un'altra sfida la decisione di Riotta di affidare al vicedirettore Raffaele Genah il coordinamento delle dirette dei viaggi del Papa. Genah non è certo un cattolico, visto che è di religione ebraica. ***

data: 24/06/2008

Fonte: Italia Oggi


[Modificato da pcerini 23/08/2008 01:01]
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