Bagnasco e company,come sono bravi a prenderci per il culo

Bagnasco e company (ovvero,i rappresentanti delle gerarchie), continuano a prenderci per il culo, hanno sempre affermato che non fanno politica, poi, in piena contraddizione, al meeting di Rimini Bagnasco ribadisce l'importanza del riconoscimento "pubblico" della fede,e parla anche di "interventismo ecclesiastico",come se il cattolicesimo si sentisse ad un certo punto in dovere di intervenire pesantemente nelle scelte etiche (che hanno a loro volta dei risvolti sugli assetti politici e legislativi) relative ai soliti e grandi temi.

Forse non so se lo sapete,ma avevo letto di un'incontro tra il Berlusca e Ratzi,quest'ultimo veniva rassicurato dallo psiconano maledetto che lo avrebbe assecondato (se non favorito) in materia legislativa su certe tematiche come per l'appunto il testamento biologico,per esempio,l'eutanasia e l'aborto.

Certe scelte etiche hanno una conseguenza anche sugli assetti sociali e percio' anche su quelli politico-istituzionali,ma questi gerarchi pretendono di inculcare nella mente del popolino che certe scelte sono ininfluenti sugli assetti politico-sociali.

Sapete che gli dico a Bagnasco e company (ovviamente,rivolto solo alle gerarchie) ?




Credo che questa storia del riconoscimento "pubblico" della dimensione della fede faccia parte delle strategie delle gerarchie vaticane,tentando di imporre una visione della fede che (a detta di questi sparacannoli del vaticano) DEVE essere imprescindibile dalla vita dei cittadini nei vari campi (compreso quello della ricerca scientifica),tra l'altro,non so chi,mi sembrava di aver sentito parlare da uno di destra della possibilita' di dare ad un tale riconoscimento una qualche forma giuridica,come se la liberta' di espressione della fede garantita dalla costituzione non fosse gia' sufficiente,no,questi sparacannoli del vaticano vogliono di piu' dai politici,un riconoscimento ancora piu' forte.
Inutile dirvi le conseguenze funesti di un tale riconoscimento,significa che per esempio nel mondo della scienza certe ricerche dovrebbe avere una sorta di avallo non solo di tipo istituzionale ma dovrebbe pesare anche il parere delle gerarchie ecclesiastiche che in questo modo diventerebbe parte "attiva" in certe decisioni , cosa che tutt'ora si limita per il momento solo in ambito di certe istituzioni come per esempio il CNB a motivo dell'influenza di una maggioranza (imposta) di tipo cattolico.

Ma allora per quale motivo gli atei non dovrebbero fare la stessa cosa? Ossia,fare casino (come fanno ratzi e companu)per una piu' forte garanzia costituzionale? E gia' che ci siamo,andiamo tutti in piazza, tutti a rivendicare uno status ed una garanzia legislative piou' forti di quelle attuali al pari delle richieste dei vaticano-talebani.

Non si smentiscono mai,sono dei veri campioni della contraddizione e della ambiguita'.

Vi lascio immaginare tutto il resto,in merito alla richiesta del riconoscimento giuridico e costituzionale della dimensione pubblica della fede,penso che torneremmo di botto indietro di secoli,in una situazione sociale e politica se non identica ma con alcune cose in comune a delle societa' di stampo clericale del passato.

Se ci fate caso,ci troviamo in una situazione di semi-dittatura,di rinascita di certe istanze che erano tipiche del fascismo,e in tale situazione il clero ovviamente ci sguazza alla grande,vi trova un terreno favorevole per la rinascita del nuovo clericalismo.

Porcaccia di quella zozza,come se non bastasse la profonda crisi economica che attraversa mezzo mondo,come se non bastasse la rinascita di alcune istanze che erano tipiche del fascimo,mo' pure il clero ci si mette di mezzo a rompere i maroni.

Concordo pienamente Paolo.
Ci vorrebbe una seconda Porta Pia, ma questa volta con i carri armati!!!!
Forse meglio con le ruspe!!! Che dici????


omega

UP!