La timida apertura di Bagnasco sulle tematiche di fine di vita, che da molti è stata letta alquanto frettolosamente come apertura al testamento biologico tout court, suscita comunque la disapprovazione di Giuliano Ferrara, cui persino “L’Occidentale”
(LINK) attribuisce “posizioni oltranziste”.
Il direttore de “Il Foglio” con un editoriale
(LINK) afferma che la posizione di Bagnasco sulla questione “dava l’impressione di una rinuncia”, “le sue parole di accettazione del testamento biologico davano l’impressione di una risposta intimidita e confusa a una cultura postmoderna che si mangiucchia pezzo per pezzo non tanto, ciò che non è la nostra specialità, la dottrina della chiesa, quanto ciò che resta della resistenza culturale al relativismo soggettivista”.
“La vità è un tabù”, continua Ferrara, attribuendo il concetto di persona titolare di diritti innati alla cultura giudaico-cristiana. E’ pur vero - prosegue - che i “tabù sono fatti anche per essere elusi o violati o trasgrediti. Ma abbatterli e proclamarli morti e sepolti di fronte al mondo equivale ad abbattere il mistero, che è il pane della fede e della comunione liturgica nella chiesa, se non erriamo. Per quanto ci riguarda, peggio ancora, equivale a recidere quel ‘legame’ di intelletto e d’amore che dà senso a una civiltà liberale e alla libertà. Equivale a trasformarla piano piano, passo dopo passo, in una democrazia libertaria su fondamento ateo e materialista”.
Secondo “L’Occidentale”, Ferrara “avrebbe voluto che la Chiesa assumesse una posizione barricadiera nei confronti di qualsiasi legge che regolamenti il tema di ‘come si desidera morire’” ignorando il caso Eluana e la necessità di avallare una legge che contenga proprio le eventuali derive: “la resistenza culturale al relativismo soggettivista di cui parla Ferrara rischia di diventare come quella dei vietcong quando la guerra era finita da un pezzo”.
www.uaar.it/news/2008/09/23/ferrara-bacchetta-bagnasco-per-apertura-tematiche-fi...La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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Il sonno della ragione genera mostri (Goya)