Quindi, poichè non voglio mettere in diffocltà te e Frances evito di intervenire; visto tra l'altro che, almeno a me, non era concesso alcun uso di aggettivi non solo caustici ma nemmeno ambigui (anche se ultimamente ho visto che di attacchi diretti con aggettivi ben più pesanti si sono visti)
Ciao Andrea, intendo rassicurarti sul gradimento della tua presenza nel forum gestito da me e Rainboy, sia nel caso di discussioni e interventi ordinari, sia nel caso di quelli caldi a forte carica emotiva. Purtroppo, per me, ho rinunciato a perdere tempo con gente che squalifica il metodo scientifico a surrogazione dell'interpretazione ermeneutica. Costoro spacciano instancabilmente baggianate su baggianate, ribadendo, sempre con lo stesso tono sprezzante e sicumero che il "fatto", per inciso, il "fatto storico" non esiste, e predicano che questa "verità basilare" dovrebbe essere "evangelizzata" alle masse sprovvedute. Come se il volgo non fosse già di per sé nutrito da valanghe di castronerie, adesso ci manca solo che andiamo nelle Università, muniti di "Bibbia dell'ermeneutica" a predicare il "Vangelo dell'ermeneutica" che deve sostituire il paradigma scientifico come guida di ricerca. Pazzesco. Ma a mio avviso, si tratta di un bluff nemmeno troppo mascherato. Ho notato, e potrai confermarlo o meno, che nel caso di questi scellerati predicatori, la squalificazione del paradigma scientifico stia a fondamento di delusioni in ambito interpretativo: come ho spiegato nel thread del forum "cristianesimoprimitivo", il declassamento e rifiuto delle metodologie scientifiche, sbrigativamente liquidate con etichette quanto mai sorpassate come "positivismo storico", "Circolo di Vienna", etc, nasce da una delusione di potervi ricorrere a dimostrazione di tesi non scientifiche. Se il metodo scientifico non conferma teorie non dimostrabili avvalendosi degli ordinari e consolidati strumenti di indagine, esso diventa inutile. Dal momento che ogni singola cretinata sparata a suggello di teorie inconsistenti sotto il profilo storico-scientifico viene puntualmente confutata con la normale procedura critica, non potendo essi sopportare un tale carico di confutazioni, si spingono oltre, affermando che la metodologia scientifica non esiste e se non esiste non viene applicata nemmeno da chi afferma di essersene valso in una confutazione.
E' una pratica denigratoria collaudata, una litania che recitano a menadito ogniqualvolta l'interlocutore dimostra, con gli ordinari strumenti analitici, l'inconsistenza scientifica delle loro tesi. Con questo iter, falcidiano tutto quanto suscita la loro invidia e il loro disprezzo, che gli deriva dalla loro frustrazione di essere ignoranti in un determinato campo, sovvertendo, negando, deformando concetti e realtà che sono alla portata anche dei profani. Ma con la loro pratica eristica, purtroppo, gabbano molti sprovveduti. Così il grecista diventa il "grecchiologo" che non capisce un tubo di greco antico, mentre i veri grecisti sono dei maniaci a encefalogramma piatto; lo storico è un cretino, un flagello sociale che deve essere combattuto e denigrato; la ricerca seria, una piaga sociale da estirpare.
Da parte mia, non c'è nessuna intenzione di proseguire un thread che è arrivato a un punto morto, in quanto io ritengo che in una conversazione le premesse metodologiche chiariscono già in partenza se possa essere proseguita. Constatato che da parte di certi folli c'è l'intenzione, premeditata, in ogni thread di squalificare il metodo scientifico per "pararsi il sedere" dalle cantonate che prendono, credo che sia inutile discutervi. Almeno io non dispongo di tempo per ripetere le stesse verità fattuali che qualsiasi persona mentalmente integra condivide. Il fatto è che ogni thread viene inquinato da queste castronerie, cosicché si perde la voglia di intervenire e dal momento che per loro la propaganda e l'apologetica è il fine ultimo dei loro interventi, non si stancheranno e reciteranno la pappardella fino a quando non saranno sicuri di aver convertito alla "malefica novella" un numero ragionevole di proseliti. Da questo punto di vista, è palese che mentre il fine della ricerca è la ricerca stessa, il fine dei ciarlatani è la disinformazione. Costoro si servono della ricerca e degli strumenti che questa mette loro a disposizione non già come arnesi da lavoro, ma per propagandare, fare proselitismo e ingannare coloro che cadono nella loro fitta ragnatela di menzogne. E pensare che molti di questi imbonitori popolano le nostre debosciate università.
Non c'è niente di male nel servirsi dell'approccio ermeneutico quale strumento di ricerca, a patto di non volerlo sostituire al metodo scientifico come paradigma standard e di voler far passare le interpretazioni che scaturiscono in sede ermeneutica con fatti scientifici. Molti entusiasti dell'ermeneutica se ne servono per la loro attività di ricerca, ma a costoro non passerebbe mai per la mente di predicare l'inutilità del metodo scientifico e la sua sostituzione con quello ermeneutico.
Chiudo esortandoti nuovamente a non nutrire dubbi circa il tuo essere gradito come utente del mio forum e ti sollecito ad intervenire ogniqualvolta lo riterrai necessario. Ti prometto che nelle discussioni calde con temi che ti stanno a cuore non ci saranno interferenze da parte dei moderatori se i toni dovessero farsi più aspri.
Un caro saluto.
[Modificato da Frances1 13/10/2008 18:49]