Spagna: sentenza sul crocefisso, prime reazioni italiane
Cominciano ad emergere le prime reazioni del mondo politico italiano alla sentenza spagnola che ha rimosso il crocefisso da una scuola pubblica in nome della laicità dello stato. In particolare, dal centrodestra si levano voci di protesta.
Secondo
Pier Ferdinando Casini “la laicità dello Stato è un principio troppo serio per essere ridicolizzato” come sarebbe avvenuto in Spagna con questa sentenza. Casini afferma che paesi come Italia e Spagna hanno un’identità cristiana e che
“i sani principi della laicità” non si possono confondere “con un laicismo di stato” che non lascerebbe spazio “al bisogno innato di religiosità” e che potrebbe sradicare “dalla nostra vita Dio e la religione”.
Il ministro per la Semplificazione normativa
Roberto Calderoli afferma perentorio che [G
]“il crocifisso non un solo un simbolo religioso, ma è il simbolo di quei valori su cui abbiamo costruito la nostra storia e la nostra civiltà”. Rinunciare ad essi saebbe segno di una crisi “molto più grave” di quella economica in corso, tanto da far sentenziare:
“Le crisi economiche si superano solo partendo dai valori, diversamente ci sarà l’Apocalisse”.
Margherita Boniver (Pdl)
“da laica” ritiene “pericoloso intepretare il multiculturalismo a suon di dinieghi, scuse e rimozioni di simboli che appartengono intimamente alla nostra visione del mondo”.
Secondo
Piergiorgio Odifreddi “anche la Spagna, dopo tanti anni di franchismo” sta diventando “un paese civile”: sentenze come questa “sembrano anormali a noi che abbiamo una tradizione diversa”, seppure “mettere i crocifissi nei luoghi pubblici è un modo un po’ surrettizio di fare propaganda religiosa, come lo è d’altronde l’ora di religione”. Ricordando la sentenza di qualche anno fa che ammetteva la rimozione dei crocefissi dai luoghi pubblici in Italia (contestata proprio dalla “laica” Boniver), Odifreddi afferma: “Mi colpì la reazione del mondo politico: lo stesso presidente Ciampi disse che questa era una sentenza assurda, e che non andava seguita. Mi sembrò un comportamento abbastanza singolare per un Presidente della Repubblica, e che la dice lunga su quanto da noi il concetto di laicità sia piuttosto avveniristico”. Il matematico chiarisce che il problema non è la Chiesa, che “ritiene di avere un messaggio da dare, ed è giusto che usi tutti i mezzi possibili per diffonderlo”, ma della “classe politica”. “Neanche i partiti sedicenti laici portano avanti una politica laica”, continua Odifreddi rievocando la breve esperienza nel Pd, senza risparmiare critiche alla classe intellettuale, che non “fa ostruzione di fronte all’invadere della Chiesa”, anzi rivelandosi “più papista del papa” pur dichiarandosi “laica”. Altra questione toccata da Odifreddi è quella dei media, che amplificano “in maniera veramente esagerata” le affermazioni della Chiesa, mostrando una certa sudditanza e facendo propaganda gratuita.
www.uaar.it/news/2008/11/25/spagna-sentenza-sul-crocefisso-prime-reazioni-i...La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)