I cattodisidratatori che hanno abbandonato Cristo
per adorare la Costituzione
Camillo Langone, Il Foglio, 10 febbraio 2009
Scrivo spossato dagli antibiotici e dalla grande apostasìa che vedo manifestarsi in questi giorni in Italia. Non mi riferisco quindi al tandem Napolitano-Fini (il patto Molotov-Ribbentrop come lo chiama il mio amico avvocato Formicola): i due stanno anzi ritornando alle origini, alle ideologie di quando erano giovani, al comunismo e al fascismo che contemplavano l’assassinio politico e la violenza come levatrice della storia. Gli omicidi di Giacomo Matteotti, Lev Trotsky ed Eluana Englaro si assomigliano nella lunga premeditazione e nell’esemplarità: l’obiettivo è forzare la legislazione, imporre nuovi costumi, spegnere la libertà di espressione (i carabinieri che indagano sugli autori delle scritte “Peppino boia” mi ricordano la censura fascista che si scatenò subito dopo il delitto Matteotti, quando non si poteva più parlare di suicidi, omicidi, niente, e sui giornali ogni morte doveva risultare naturale).
Mi riferisco invece ai mangiaostie a tradimento, ai cattodisidratatori, agli uomini che hanno platealmente abbandonato Cristo per mettersi ad adorare la Costituzione (neanche un vitello d’oro, un vecchio pezzo di carta) organizzando in suo onore un bel sacrificio umano. Ciampi e Scalfaro, i due emeriti che per riflesso castale hanno subito solidarizzato con Napolitano, sono i farisei a cui si rivolge Gesù sul lago di Tiberiade: “Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. Ipocriti!”. Sembra che ogni domenica gli emeriti, cattolici praticantissimi, sporgano la linguetta per ricevervi l’ostia consacrata ma devo avvisarli che da oggi la linguetta dovranno tenerla riposta.
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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà