Franco Coppoli, professore in un istituto di Casagrande (Terni), durante le sue ore di lezione stacca il crocifisso dal muro, riappendendolo educatamente a fine lezione.
Coppoli è stato denunciato dal preside, e domattina dovrà presentarsi davanti ai componenti dell’organo di disciplina del Cnpi (il Consiglio nazionale della pubblica istruzione) per spiegare le motivazioni che lo spingono ad un gesto così “ribelle”.
Il professore rischia un provvedimento disciplinare che può andare dalla semplice “censura” al licenziamento.
Coppoli, che è anche rappresentante sindacale, “rivendica la libertà docente di non fare lezione sotto un simbolo appeso dietro la cattedra, di una specifica confessione religiosa, invocando la libertà di insegnamento, la libertà religiosa e la laicità dello Stato e della scuola pubblica previste dagli articoli costituzionali”.
Secondo Piero Bernocchi dei Cobas “l’attacco discriminatorio a Coppoli si inserisce in un quadro caratterizzato dalle sistematiche ingerenze della chiesa cattolica nelle vita politica italiana, di cui abbiamo avuto eclatanti dimostrazioni in questi giorni con la presentazione da parte del governo prima di un decreto legge e poi di un disegno di legge, scritti sotto la dettatura del Vaticano, che puntavano a invalidare una sentenza della Corte di Cassazione e a violare pesantemente la tutela delle libertà personale di una donna da 17 anni in stato vegetativo irreversibile”.
Per i Cobas “essendo abrogate le norme fasciste che inserivano il crocifisso tra gli arredi scolastici nelle scuole elementari e medie, non esiste alcuna norma che preveda l’obbligo del crocifisso in aula”.
www.uaar.it/news/2009/02/10/terni-niente-crocifisso-nelle-mie-ore-prof-rischia-licenz...La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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Il sonno della ragione genera mostri (Goya)