Un'agnostico (quale sono io) ,a differenza di un'ateo, afferma semplicemente che non e' possibile dimostrare per vie razionali e logiche (e per aggiunta per vie sperimentali) l'esistenza di Dio o l'inesistenza di Dio,ma cio' non significa negarne la possibilita' (sia della sua esistenza che della sua inesistenza),solo che se una tale possibilita' vi fosse,sarebbe fuori dalla nostra portata.
Dunque,e' per tale ragione che un'agnostico di tal tipo si definisce agnostico "razionale",a dire il vero,nell'agnosticismo vi sono diverse sfumature come nell'ateismo,l'agnosticismo per esempio mi risulta esser presente anche in certo mondo ebraico(la mia amica Angela una volta si defini' come tale),e se non erro persino nel buddismo è presente una certa sorta di agnosticismo,ma quello "razionale" puro,semplicemente non aderisce a nessun credo o convinzione,si astiene dal formulare ogni giudizio in merito all'esistenza o inesistenza.
Ci sono coloro (credenti,ovviamente) che tentano di aggirare l'impossibilita' logica puntando per esempio al negazionismo ermeneutico cadendo inesorabilmente in una palese contraddizione che ho piu' volte esplicitato in questo Forum e che i miei amici conoscono benissimo.
Devo anche confermare che essere agnostici o atei,come dice giustamente Norberto,non impedisce una ricerca spirituale originale o autentica che possa in qualche modo far capire la propria natura di qualsiasi natura essa sia,solo che una tale ricerca e' libera da vincoli,da dogmi e da altre invenzioni del genere.
[Modificato da pcerini 03/09/2009 12:01]