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Per Freddie!

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2010 18:17
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29/09/2010 23:23
 
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Per Santapazienzauno...

Sono d'accordo, siamo tutti figli di Dio in quanto abbiamo in comune lo stesso Creatore, e come fa Ecumenismo unire questi figli per fargli diventare fratelli se non tutti hanno in comune stesso Gesù Cristo!?

L'ecumenismo è quel movimento creato da esponenti del mondo protestante (è bene ricordarlo, questo. Diamo a Cesare ciò che è di Cesare!) a cui si sono aggiunti successivamente i cristiani e gli ortodossi. Essi sono le tre grandi famiglie del Cristianesimo i cui membri hanno in comune l'essere discepoli di Gesù Cristo. Se non sbaglio, in comune hanno anche il Credo di Nicea e la dottrina trinitaria; pertanto, non aderiscono al movimento (pur essendo figli dell'unico Dio) chi non riconosce il Credo e la Trinità (ad es.: i mormoni, gli avventisti) e chi, per propria dottrina (come i TdG) o per convinzione (alcune chiese evangeliche, gli stessi avventisti) diffida di questo movimento, dei suoi scopi e del cammino da esso seguito.
Per quei figli di Dio e nostri fratelli che non hanno conosciuto Gesù si parla di "Dialogo Interreligioso" a cui partecipano tutti quei culti che si riconoscono figli di un unico Creatore a prescindere dal nome che gli viene attribuito. Anche qui ci sono confessioni che ritengono subdolo, malvagio, frutto del maligno il dialogo fra le differenti religioni propugnando una sorta di "apartheid" spirituale. [SM=g27813]
Ha ragione CRISTIANALIBERA quando afferma che già il fatto di essere cristiani ci rende aperti o dovrebbe renderci aperti (il condizionale è d'obbligo, visti i precedenti storici) agli altri alla luce del comandamento: "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato". Il cammino ecumenico è un ausilio in più perché fratelli cristiani di diversa confessione possano comprendere sempre più e meglio l'insegnamento del Maestro e camminare insieme lungo le sue vie per giungere al Padre.


Un fraterno saluto. [SM=g27811]

Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, al luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 29/09/2010 23:25]
30/09/2010 15:20
 
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Freddie:


Anche qui ci sono confessioni che ritengono subdolo, malvagio, frutto del maligno il dialogo fra le differenti religioni propugnando una sorta di "apartheid" spirituale.



Non mi risulta, nessuno si è espresso in questi termini. Il fatto è un altro, che i cristiani di cui parli, con l'aiuto del movimento ecumenico possono al massimo raggiungere l'unità nominale, formale, e quelle differenze formali tra le varie denominazioni non hanno importanza se non riguardano le differenze concettuali nel intendere la fede. Noi possiamo pregare nel nome di Cristo, ma avere una distorta immagine sulla sua persona come se pregassimo Krisna o Buda, per esempio. Per questa ragione, dico, che non si potrà mai raggiungere unità che ecumenismo si prefigge. L'unità non si basa neanche sull'appartenenza ad una o altra denominazione, ma si basa sulla stessa compressione dell'amore di DIo. I cristiani devono unirsi perché già si amano, non si uniscono per poter amare. Con nessuna misura amministrativa si potrebbe cambiare il cuore umano, vera unità si raggiunge con i valori spirituali, e non neutralizzando le appartenenze religiose, nazionali e di altra natura.

Secondo te "tutte le vie portano a Roma", come tutte le denominazioni cristiane alla salvezza?

"Attendere con pazienza, è una delle virtù dei martiri e dei santi" [SM=g27833] sei in debito doppiamente con le risposte :)

[SM=x789061]


[Modificato da santapazienzauno 30/09/2010 15:31]
01/10/2010 15:15
 
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Re: Re:
Cristianalibera, 30/09/2010 17.07:



Ma tu, Natasha credi che, se non ci sono tutte, ci siane delle denominazioni cristiane che portano invece alla salvezza??



[SM=x789061]
Veronika





il Cristo è colui che porta alla salvezza, ci sono le chiese che indicano Cristo che porta alla salvezza, e quelle che indicano se stesse attraverso la predica su Cristo... Mai credere alle chiese che vogliono fare da sostituti di Cristo e mediatori tra Cristo e credente per ottenere la salvezza
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01/10/2010 15:36
 
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Re: Re: Re:
santapazienzauno, 01/10/2010 15.15:



il Cristo è colui che porta alla salvezza, ci sono le chiese che indicano Cristo che porta alla salvezza, e quelle che indicano se stesse attraverso la predica su Cristo... Mai credere alle chiese che vogliono fare da sostituti di Cristo e mediatori tra Cristo e credente per ottenere la salvezza



E chi sarebbero le une e le altre??? [SM=g27817] [SM=x789063]

Sai qual è il vero problema? Che parti con il piede sbagliato non è la chiesa di appartenenza che porta alla salvezza il cristiano, ma la sua fede sincera in Gesù Cristo a prescindere dalla sua appartenenza ecclesiale.





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08/10/2010 16:26
 
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Re: Re: Re: Re:
Cristianalibera, 01/10/2010 15.36:



E chi sarebbero le une e le altre??? [SM=g27817] [SM=x789063]

Sai qual è il vero problema? Che parti con il piede sbagliato non è la chiesa di appartenenza che porta alla salvezza il cristiano, ma la sua fede sincera in Gesù Cristo a prescindere dalla sua appartenenza ecclesiale.





Non mi hai più risposto perciò riporto il punto di vista della tua chiesa di appartenenza:

www.avventisti.it/sito/dichiarazionidet.asp?idx=31

Ecumenismo

Il 12 novembre 1991, il comitato plenario della Divisione euroafricana ha approvato questa raccomandazione sui rapporti con altre chiese e comunità cristiane. Anche s . e gli avventisti hanno delle serie obiezioni per quanto riguarda una loro adesione al Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec), essi riconoscono l'utilità degli sforzi fatti in vista dell'unità dei cristiani e la necessità di stabilire buone relazioni con le altre chiese cristiane.

Gli avventisti del 7° giorno e le iniziative in favore dell'unità dei cristiani
La chiesa di Cristo è la comunità dei credenti di tutti i tempi che riconoscono Gesù Cristo come loro Signore e Salvatore. La chiesa mondiale è composta da tutti coloro che credono sinceramente in Gesù. Si tratta dei fedeli di tutti i tempi che Gesù Cristo ha riscattato con il suo sangue.

1. La specificità avventista
Noi crediamo che la Chiesa Avventista del 7° Giorno, in quanto parte della cristianità, sia stata suscitata da Dio in un'epoca precisa (cfr. Daniele 8:14) per proclamare a tutta l'umanità il “Vangelo Eterno” prima del ritorno di Cristo (cfr. Apocalisse 14:6-14). La Bibbia annuncia che il tempo della fine sarà un'epoca di apostasia riguardante particolarmente gli insegnamenti di Gesù Cristo. Dio ha dunque chiamato un gruppo di credenti a “osservare i comandamenti di Dio e la fede in Gesù” (cfr. Apocalisse 14:12). Noi crediamo, sulla base della nostra comprensione delle Sacre Scritture, che la Chiesa Avventista del 7° Giorno è l'espressione visibile della chiesa del rimanente (cfr. Apocalisse 12:17). Nel tempo della fine, essa è chiamata a invitare tutti gli esseri umani a una fede assoluta in Gesù Cristo e a un'ubbidienza senza compromessi ai suoi comandamenti. Noi comprendiamo che il nostro compito non consiste soltanto nel trasmettere il Vangelo eterno a tutti i popoli, ma anche nell'avvertire i cristiani, se si sono allontanati dalla fede in Gesù Cristo e dalla fedeltà alla volontà rivelata di Dio.

2. La posizione nei confronti del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec)
Questa concezione del nostro mandato non esclude però il fatto che noi vediamo lo Spirito Santo manifestarsi ugualmente in altre chiese cristiane e comunità di credenti e che noi ci sentiamo uniti ad altri cristiani che si sforzano, come facciamo noi, di ricordarsi degli insegnamenti di Dio secondo le loro conoscenze e di conservare la fede in Gesù Cristo.
Le motivazioni che adduciamo qui di seguito fanno sì che la Chiesa Avventista del 7° Giorno si trovi nell'impossibilità di diventare membro del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec).
Secondo la nostra concezione, siamo convinti di dover annunciare l'ultimo messaggio di Dio “a ogni nazione e tribù e lingua e popolo” (Apocalisse 14:6). La comprensione della nostra missione e la coscienza del nostro compito non sono compatibili in tutto e per tutto con le interpretazioni attualmente ammesse in seno al Consiglio Ecumenico (Cec).
Noi soffriamo, insieme con altri cristiani sinceri, a causa delle divisioni confessionali e consideriamo nostro compito favorire “l'unità dello Spirito” (Efesini 4:3). Noi cerchiamo l'unità nella verità e nella fede, fondate sulla Parola ispirata di Dio. Non potremmo dunque aderire a un'unità che non si fondi esclusivamente sulla rivelazione biblica.
Noi osserviamo con inquietudine le tendenze che, in seno al Cec, si ispirano a tradizioni non bibliche e deviano dall'esclusività della salvezza in Gesù Cristo. Esse sono in contraddizione con il principio del “Sola Scriptura”, risalente alla Riforma, e sono in disaccordo con la purezza del Vangelo.

Sulla base della nostra comprensione della parola profetica, noi riconosciamo, come altri cristiani, nell'evoluzione della storia della potenza politico-religiosa del papato il compimento delle profezie bibliche (cfr. Daniele 7, Apocalisse 13 e 17). La crescente apertura del Cec al cattolicesimo, il suo attuale impegno politico, come anche le tendenze teologiche e religiose liberali e pluraliste sembrano ben confermare la nostra interpretazione della profezia biblica (cfr. Apocalisse 13:11-18).
Non mettiamo in dubbio le buone intenzioni dei fondatori del Movimento Ecumenico e dei dirigenti attuali. Tuttavia, non crediamo che il Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cce) riuscirà in questo modo a realizzare l'unità per la quale Gesù Cristo intercedeva in favore della sua Chiesa (cfr. Giovanni 17:20-21).

3. I nostri rapporti nei confronti di altre chiese e comunità religiose
Sebbene non possiamo unirci al Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec) a causa della nostra lealtà verso le Sacre Scritture, noi restiamo aperti a ogni tipo di relazione interconfessionale che non metta in questione la nostra concezione specifica.
“Noi riconosciamo ogni organizzazione mondiale. Noi rispettiamo profondamente gli uomini e le donne cristiani di altre denominazioni, che si sforzano di conquistare delle anime a Cristo” (Conferenza Generale delle Chiese Avventiste del 7° Giorno, Working Policy, edizione 1989/1990, p. 368).
“Dio possiede dei gioielli in altre chiese e non è nostro compito portare accuse globali e severe contro il mondo cosiddetto religioso. Al contrario, noi dobbiamo presentare la verità con umiltà e con amore, quale essa è in Gesù Cristo (...). La nostra opera consiste in una riforma e in un adempimento profetico diretto da Dio, in vista della realizzazione di un compito speciale di cui non è stata incaricata nessun'altra chiesa (...). Non dobbiamo erigere nessuna inutile barriera tra noi e le altre chiese” (E.G. White, Review and Herald, 17/1/1893).
Noi siamo, dunque, pronti a collaborare con altre organizzazioni confessionali ogni volta che la nostra identità potrà essere salvaguardata. Per esempio, collaborando con delle società bibliche e sostenendole finanziariamente; cooperando con delle stazioni radio e dei media cristiani; partecipando a organizzazioni religiose di aiuto allo sviluppo e ai rifugiati; intervenendo in caso di catastrofi; operando in favore della libertà religiosa. Possiamo anche prevedere la nostra partecipazione alle attività delle commissioni teologiche e in qualità di osservatori in gruppi di lavoro delle chiese cristiane.
1 pastori della Chiesa Avventista del 7° Giorno dovrebbero entrare in contatto con ecclesiastici di altre chiese o comunità cristiane locali per sottolineare i punti confessionali comuni, senza trascurare gli aspetti divergenti. Le chiese locali cercheranno di intrattenere buone relazioni con le altre chiese cristiane, basate sulla tolleranza e il rispetto reciproci.
La preoccupazione di conservare l'integrità della nostra posizione specifica costituisce il limite della nostra apertura e della nostra collaborazione.
In quanto avventisti del 7° giorno, come numerosi altri cristiani, desideriamo che si realizzi l'unità della chiesa di Gesù Cristo nel nostro tempo. Tuttavia, sappiamo che questa unità si compirà nel regno di Dio. Per questo noi poniamo le nostre speranze sul ritorno di Cristo e preghiamo in questi termini: “Venga il tuo regno!” (Matteo 6: 10), “Amen, vieni Signor Gesù!” (Apocalisse 22:21).

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Mi trovo particolarmente d'accordo con le parole da me evidenziato in grassetto... anche tu Natasha?



[SM=x789061]





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08/10/2010 18:16
 
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Che bello quando si prega insieme:
www.ilgiornalediragusa.it/attualita/13572-settimana-di-preghiera-per-lunita-dei-cristiani-le-celebrazioni-a-comiso-vittoria-e-rag...


Partecipano le chiese cattolica, avventista, pentecostale e luterana
Settimana per l'unità dei cristiani
celebrazioni a Comiso, Vittoria e Ragusa
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di Francesca Cabibbo


Ragusa - Si celebra la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Tre momenti per pregare insieme vedranno riuniti i cristiani della chiesa cattolica, quelli della chiesa avventista, della chiesa luterana e di alcune delle chiese pentecostali presenti nella zona iblea. Giovedì sera, alle 19,30, il primo appuntamento nella chiesa di San Biagio a Comiso. Saranno presenti il vescovo di Ragusa, Paolo Urso, la pastora luterana Christa Wolf, il pastore avventista Eugen Havresciuc, i pastori Antonio Stallone, Biagio Catalano ed altri pastori che guidano alcune comunità pentecostali. (nella foto, un momento della celebrazione ecumenica del 2009, nella chiesa Madre di Chiaramonte Gulfi).




Venerdì la celebrazione ecumenica si sposterà a Vittoria, ospitata nella chiesa del Sacro Cuore, sempre alle 19,30.

Il 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo, la celebrazione sarà ospitata nella Chiesa Avventista di Ragusa, in via Sacro Cuore. L'inizio è previsto per le 19,30.

La Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani si celebra, in tutto il mondo, dal 18 al 25 gennaio 2010. Il tema prescelto quest'anno è: "Voi sarete testimoni di tutto ciò" ( cap. 24 del Vangelo di Luca)

Il tema si collega al ricordo della Conferenza Missionaria Internazionale di Edimburgo svoltasi nel 1910 che viene riconosciuta come l’inizio ufficiale del Movimento Ecumenico contemporaneo, in cui oltre mille delegati, appartenenti al protestantesimo e all’anglicanesimo, a cui si unì anche un ortodosso, si riunirono con lo scopo di aiutare i missionari a forgiare un comune spirito.
[Modificato da Cristianalibera 08/10/2010 18:20]



09/10/2010 18:32
 
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Non cambia niente per me, rimango fedele alla mia idea, disposta a dialogare, ma non a conformarmi. Anche io ho rappresentato la mia chiesa in un evento organizzato dalla Associazione Pacifista di CC. Abbiamo presentato la nostra visione della pace completamente diversa da quella che era proposta da questo evento. Avevo preparato il tema intorno al seguente testo:

Da “GLI ATTI DEGLI APOSTOLI” (1911) di Ellen G. White (26.11.1827-16.7.1915).


La PACE di CRISTO non si può comperare con il denaro, non può essere imposta da un brillante talento, non può essere garantita dall’intelletto: essa è semplicemente ed unicamente un dono di DIO.

La mansuetudine di CRISTO e la sua umiltà sono la vera forza del Cristiano, più preziosa di qualunque cosa il genio umano possa creare o la ricchezza possa comprare. Di tutte le cose ricercate, amate e coltivate non c’è nulla di così importante agli occhi di DIO quanto un cuore puro ed una disposizione d’animo che sappia esprimere la gratitudine e la PACE.

Poco prima della sua crocifissione CRISTO fece gli Apostoli eredi della sua PACE:

“Io vi lascio la PACE, vi do la mia PACE. Io non ve la do come la dà il mondo. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” (Giovanni 14: 27).

Questa non è la pace che si ottiene conformandosi al mondo. CRISTO mai acquistò la pace attraverso il compromesso con il male. La pace che CRISTO lasciò ai suoi discepoli è una pace interiore più che esteriore: è una pace che rimane con i suoi testimoni anche di fronte a lotte e difficoltà.

Parlando di sé stesso CRISTO disse: “Non pensate ch’io sia venuto a metter pace sulla terra; non sono venuto a metter pace ma spada” (Matteo 10:34).

Il PRINCIPE della PACE fu, malgrado le sue buone intenzioni, una causa di divisioni. Colui che venne a proclamare la Buona Novella, a portare speranza e gioia ai cuori umani, ha acceso una controversia che brucia profondamente e che genera intense passioni nel cuore umano.

EGLI avverte i suoi seguaci: “Vi ho detto queste cose affinché abbiate PACE in ME. Nel mondo avrete dolori e tribolazioni; ma fatevi animo, IO HO VINTO IL MONDO!” (Giovanni 16:33). Ed ancora : “Vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e mettendovi in prigione, trascinandovi dinanzi a Re e Governatori, a causa del Mio Nome. Ma ciò vi darà occasione di rendere testimonianza di me … Voi sarete traditi perfino dai genitori, da fratelli, da parenti e da amici; faranno morire molti di voi” (Luca 21: 12,13,16).

Quale fu la forza che sostenne coloro che nel passato sono stati perseguitati per amore di CRISTO ?

Fu l’unione, l’intima unione con DIO PADRE, l’unione con GESU’ CRISTO il FIGLIO, l’unione con lo SPIRITO SANTO.

[Modificato da santapazienzauno 09/10/2010 18:36]
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09/10/2010 19:18
 
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Matteo 5,9

"Beati gli OPERATORI DI PACE, perché saranno chiamati figli di Dio". [SM=x789064]
[SM=g8902] [SM=x1421970]


Un fraterno saluto.

Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 09/10/2010 19:20]
11/10/2010 14:15
 
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Re: Matteo 5,9
!Freddie!, 09/10/2010 19.18:


"Beati gli OPERATORI DI PACE, perché saranno chiamati figli di Dio". [SM=x789064]
[SM=g8902] [SM=x1421970]


Un fraterno saluto.

Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.




Si, operatori di quale pace, di pace apparente, di pace nella lettera soltanto, non di pace di cui parla Gesù!

Pace a te! [SM=x789061]
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