Indagine sullo stato del rapporto degli italiani con la religione
Vocazioni in calo, fedeli in fuga, fiducia ai minimi storici in seguito agli scandali sugli abusi sessuali. Le radici cristiane dell’Europa sono state messe a dura prova negli ultimi decenni, dando pochi frutti e a volte amari.
Non è dunque un caso che Benedetto XVI abbia deciso di dar vita a un nuovo dicastero vaticano che si dovrà occupare della nuova evangelizzazione del Vecchio Continente.
Restringendo il campo di analisi dallo scenario internazionale a quello domestico, per capire qual è la situazione con la quale il nascente organismo della Curia dovrà fare i conti, abbiamo incontrato il professor Paolo Segatti, docente di Sociologia politica presso l’Università di Milano.
Per conto della rivista il Regno, Segatti ha condotto un’indagine sullo stato del rapporto degli italiani con la religione (Regno attualità n. 10), da cui emergono principalmente tre fenomeni:
un profondo divario generazionale, una riduzione delle differenze tra uomo e donna, un processo di individualizzazione della fede. * Sono temi nuovi, questi? «Per certi aspetti non sono fenomeni nuovi né relativi soltanto al nostro Paese.
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